Theresia, a great team

By theresia - April 10, 2019
Find out who will be part of our orchestra in the next concerts in Lodi and Mantua

We can’t wait for the next concerts: in less than a month, Theresia will be on stage again, with a great team of musicians. They will be 27, including ten Italians, four Polish, two Spanish, and musicians from other eleven different countries! We are proud of such a richness in nationalities, with people coming from France, Austria, USA, Iran, Mexico, Cuba, Switzerland, Portugal, Bosnia, Colombia and Romania. Literally, from all over the world.

Furthermore, six of them will make their debut in Theresia: they have been selected in the recent auditions and will start their experience with this wonderful project. They are violinists Camilo Arias (Colombia), Aura Fazio (Italy), Pantea Moshfegh (Iran), Aljoša Šolak (Bosnia), violist Irina Fârtat (Romania) and cellist Sophia Witmer (USA). We’ll tell more about them on this blog, in the meantime best of luck to them all!

And here are all the names of our wonderful musicians:

Violins
Agnieszka Papierska (Poland)
Joanna Aksnowicz (Poland)
Camilo Arias (Colombia)
Abel Balazs (Portugal)
Pietro Battistoni (Italy)
Aura Fazio (Italy)
Pantea Moshfegh (Iran)
Aljoša Šolak (Bosnia)
Gabriele Toscani (Italy)

Violas
Anna Wieczorek (Poland)
Irina Fârtat (Romania)
Elena Gelmi (Italy)
Simone Siviero (Italy)

Cellos
Giulia Gillio Gianetta (Italy)
Martyna Jankowksa (Poland)
Sophia Witmer (Usa)

Double basses
Chloé Lucas (France)
Lino Mendoza (Mexico)

Oboes
Rodrigo López Paz (Cuba)
Ana Inés Feola (Austria)

Bassoons
Vicente Beltrán (Spain)
Cheyenne Häni (Switzerland)

Horns
Alessandro Orlando (Italy)
Claudia Pallaver (Italy)

Trumpets
Marcello Trinchero (Italy)
Roberta D’Agostino (Italy)

Percussions
Rubén Castillo del Pozo (Spain)

Find more about our next concerts in Lodi and Mantua on 3rd and 4th May!

Theresia a Lodi e Mantova diretta da Alfredo Bernardini

By theresia - April 3, 2019
Theresia Orchestra sarà in residenza a Lodi per un nuovo progetto orchestrale: diretta da Alfredo Bernardini, l’orchestra si esibirà il 3 maggio a Lodi (Teatro alle Vigne) e il giorno dopo a Mantova (Palazzo Ducale) in un programma che comprende musiche di Franz Joseph Haydn, Michael Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart.

Theresia sarà in residenza a Lodi per un nuovo progetto orchestrale: diretta da Alfredo Bernardini, l’orchestra si esibirà il 3 maggio a Lodi (Teatro alle Vigne) e il giorno dopo a Mantova (Palazzo Ducale) in un programma che comprende musiche di Franz Joseph Haydn, Michael Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart.

La residenza, che si svolgerà a partire dal 28 aprile, è frutto di una collaborazione tra Fondazione iCons, che sostiene il progetto Theresia, gli Amici della Musica di Lodi, il Teatro alle Vigne e il Comune di Lodi; la collaborazione ha già dato i propri frutti nello scorso gennaio con un applaudito concerto degli archi dell’orchestra diretti da Chiara Banchini in occasione della Festa di San Bassiano. Del resto la scelta di Lodi come luogo di residenza dell’orchestra risponde al desiderio della Fondazione iCons di radicarsi maggiormente in una città che per dimensioni, posizione e atmosfera rappresenta un ideale luogo di studio per i giovani musicisti coinvolti e che più volte in passato è stata teatro delle attività di un ensemble dinamico e internazionale come Theresia Orchestra.

Il concerto si aprirà con l’Ouverture dal “Ritorno di Tobia” di Franz Joseph Haydn, un oratorio composto nel 1775, eseguito per la prima volta a Vienna il 2 Aprile 1775 e ripreso quasi dieci anni dopo, nel 1784, dopo una sostanziale revisione. Fu proprio in occasione di questa seconda versione che Haydn incontrò per la prima volta Mozart, con il quale nacque un sincero rapporto di amicizia e ammirazione.

Da un Haydn all’altro: il secondo brano in programma sarà la Sinfonia in do minore n. 28 di Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph. E’ la prima volta che Theresia Orchestra affronta musiche di Michael Haydn, una preziosa aggiunta a un repertorio già ricco, considerando anche che il compositore ebbe una particolare influenza su Wolfgang Amadeus Mozart: in particolare, quella che verrà eseguita da Theresia è la prima delle sinfonie di Michael Haydn a concludersi con quel tipo di fugato che chiaramente anticipa la scrittura contrappuntistica usata da Mozart nella Jupiter.

A Mozart è dedicata l’ultima parte del concerto, con la Sinfonia “Linz”, così chiamata perché fu composta nella cittadina austriaca mentre Mozart e la moglie erano in viaggio da Salisburgo a Vienna verso la fine dell’Ottobre 1783. Il 31 Ottobre scrisse al padre: “Martedì 4 novembre darò un concerto in teatro, ma, non avendo portato con me nessuna Sinfonia, ne sto componendo una a gran velocità, perché devo terminarla per questa data” Nonostante Mozart avesse dovuto scrivere la sinfonia in pochissimi giorni, l’intera partitura è un capolavoro di equilibrio, ricchissimo di idee musicali, e rappresenta il vero distacco dalle esperienze salisburghesi verso uno stile più maturo.

Il giorno dopo (sabato 4 maggio) l’orchestra replicherà la Sinfonia Linz di Mozart nella Sala di Manto del Palazzo Ducale di Mantova in un concerto che apre gli “Assaggi di Festival”, percorso di avvicinamento al Festival cameristico “Trame Sonore”, che si svolgerà dal 29 maggio al 2 giugno e che vedrà gli archi dell’orchestra protagonisti di ben sei momenti musicali.

Durante la residenza si svolgeranno anche due seminari, momenti di approfondimento per i musicisti dell’orchestra, i primi di una serie che per tutto il 2019 offriranno ai nostri musicisti da un lato l’approfondimento di temi musicologici legati ai programmi affrontati nel lavoro orchestrale e cameristico, dall’altro la crescita personale attraverso l’acquisizione di soft skills e conoscenze che potranno aiutare il professionista a costruire la propria carriera in modo consapevole. Il 30 aprile Alfredo Bernardini scenderà dal podio del direttore per raccontare la storia professionale dell’Ensemble Zefiro, gruppo da lui fondato assieme a Paolo e Alberto Grazzi e oggi affermato a livello internazionale: Bernardini racconterà come nel 1989 lui e i fratelli Grazzi ebbero l’idea dell’ensemble, come mossero i primi passi e in che modo Zefiro ha raggiunto negli anni una fama consolidata. Il giorno dopo (1 maggio) è previsto l’incontro con il musicologo David Wyn Jones, Professore alla Scuola di Musica dell’Università di Cambridge, che riporterà il discorso entro la sfera dell’interpretazione musicale, illustrando i rapporti – personali e musicali – tra Wolfgang Amadeus Mozart e Michael Haydn.

La Locandina
Venerdì 3 maggio, ore 21 – Teatro alle Vigne, Lodi
Sabato 4 maggio, ore 19 – Palazzo Ducale, Mantova

 

Franz Joseph Haydn
Ouverture da “Il Ritorno di Tobia” *
Michael Haydn
Sinfonia n. 28 in Do maggiore *
Allegro spiritoso
Un poco Adagio
Fugato. Vivace assai

Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 36 in Do maggiore “Linz” KV 425
Adagio — Allegro spiritoso
Andante in F major
Menuetto
Finale (Presto)

Theresia Youth Orchestra
Alfredo Bernardini, direttore

 

* (Solo nel concerto del 3 maggio)

The Haffner Symphony: or, how to write a Serenade overnight and come up with a symphonic masterpiece

By theresia - May 25, 2018
Music lovers know that the Haffner Symphony K 385 is one of Mozart’s masterpieces: Theresia Youth Orchestra has recently introduced it in its repertoire and will perform it as a part of the opening of Risonanze Festival, together with music by Joseph Martin Kraus. But, what do we know about Haffner Symphony? And what does “Haffner” mean?

Music lovers know that the Haffner Symphony K 385 is one of Mozart’s masterpieces: Theresia Youth Orchestra has recently introduced it in its repertoire and will perform it on 8th and 9th June as a part of the opening of Risonanze Festival, together with music by Joseph Martin Kraus. So, our musicians are justifiably thrilled, and we are too.

But, what do we know about Haffner Symphony? And what does “Haffner” mean?

First of all, Haffner is the name of a prominent family of Salzburg: Sigmund Haffner der Elder, born in 1699, had been mayor of Salzburg and had helped out the Mozarts on their early tours of Europe. The elder Haffner died in 1772, but the families remained in contact. In 1776, his son, Sigmund Haffner the Younger (a Mozart’s childhood friend, born in the very same year) commissioned a Serenade for the wedding of his sister Marie Elizabeth. This work became the famous Haffner Serenade K 250 in eight movements, which was so successful that, when the younger Sigmund Haffner was to be ennobled, it was only natural that Mozart was called upon to write the music for the occasion.

Actually, the call came via Mozart’s father on 20 July 1782, in a moment when Mozart had anything but spare time: “I am up to my eyes in work”, he wrote to his father. Among the other things, he had to rearrange the score of his opera “Die Entführung aus dem Serail” before July 28, and a number of complications were threatening his proposed marriage to Constanze Weber. Nevertheless, managed to work on the music, and sent it through section by section to his father. What Mozart wrote at this time was a new serenade – a completely different work from the serenade presented four years earlier – with an introductory March and two Minuets.

Some months later, at the end of December 1782, Mozart was in need of a new Symphony. He asked his father to send the score of the serenade back again, and was surprised at its quality: “My new Haffner symphony has positively amazed me, for I had forgotten every single note of it.” He made a number of alterations to the score to convert the new Haffner Serenade into the Haffner Symphony. These alterations included dropping the introductory March (which is now catalogued as K 385a) and one of the Minuets (which, unfortunately, has gone lost). Mozart also gave the Haffner Symphony a fuller sound by adding two flutes and two clarinets to the woodwind section of the first and last movements. Mozart himself conducted the premiere of the work in its final form, as a four-movement symphony, on 23 March 1783, in Vienna. It apparently did make a good effect, although Mozart’s own report to his father deals primarily with His Majesty the Emperor, who uncharacteristically stayed for the entire concert and contributed 25 ducats to demonstrate his support:  “and how he applauded me!”, Mozart wrote . (The box office take that night was an impressive 1,600 gulden; Mozart’s own profit, according to the calculations of his biographer Maynard Solomon, was probably close to 1,400 gulden, more than half his earnings for the entire year!)

The Haffner is a Symphony of immense variety and drama, crackling energy, and tireless invention. From the very first measures, with their urgent call to attention, the symphony is serious business — far too ambitious to serve as background music for even the most important social event. The entire first movement is permeated by leaping octaves and dashing rhythms. The Andante and Minuet that follow seem at first glance like a flashback to courtly Salzburg. But in both of these movements — one all elegant manners and grace, the other all formality — Mozart gets everything right, down to the tiniest of details, raising period pieces to art. The bustling finale is an exercise in speed and precision (Mozart said it should “go as fast as possible”).

Theresia Youth Orchestra will perform the Haffner Symphony together with Mozart’s Ouverture from “Le Nozze di Figaro” KV 492 and Kraus’ Symphony in c minor VB 142 and Chaconne from “Aeneas i Cartago” VB 23 on 8th June in Malborghetto and on 9th June in Udine. Further information on the Festival Risonanze website.

 

Theresia Youth Orchestra, concerti a Malborghetto e Udine

By theresia - May 21, 2018
Theresia Youth Orchestra sarà ospite come orchestra in residenza del Festival Risonanze di Malborghetto: dall’1 giugno l’Orchestra sarà al lavoro con il direttore Claudio Astronio nella preparazione di due concerti che si svolgeranno l’8 giugno a Malborghetto (Chiesa Visitazione di Maria Vergine e Sant’Antonio) e il 9 giugno a Udine (Salone del Parlamento, Castello). Le […]

Theresia Youth Orchestra sarà ospite come orchestra in residenza del Festival Risonanze di Malborghetto: dall’1 giugno l’Orchestra sarà al lavoro con il direttore Claudio Astronio nella preparazione di due concerti che si svolgeranno l’8 giugno a Malborghetto (Chiesa Visitazione di Maria Vergine e Sant’Antonio) e il 9 giugno a Udine (Salone del Parlamento, Castello). Le prove, che si svolgeranno al Palazzo Veneziano di Malborghetto, saranno aperte al pubblico. Il concerto del 9 giugno a Udine sarà ripreso dalla Rai.

Quella con il Festival Risonanze è una nuova collaborazione che arricchisce la già fitta rete di partner di Theresia: il Festival, firmato per la direzione artistica da Alberto Busettini, è organizzato dal Comune di Malborghetto-Valbruna e gode del sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e di Fondazione Friuli. Giunto alla quarta edizione, si svolge nel lembo più estremo del Friuli Venezia Giulia, a due passi da Austria e Slovenia.

Terra da sempre luogo di passaggio e di contaminazione, nei boschi di Malborghetto cresce l’abete rosso di risonanza, materia prima per strumenti di altissimo pregio musicale. In Italia cresce solo in due regioni e una di queste è il Friuli Venezia Giulia, in particolare nella foresta della Val Saisera. La residenza si svolgerà dunque in questo luogo ideale, a due passi dagli alberi destinati a diventare violini; i concerti di Theresia inaugureranno ufficialmente Risonanze alla presenza dell’arciduchessa Gabriella d’Asburgo-Lorena, momento altamente simbolico. Recentemente l’amministrazione comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Karl von Habsburg-Lothringen, Arciduca d’Austria, in occasione della ricorrenza dei 300 anni dalla nascita dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria e la residenza artistica della Theresia Youth Orchestra, il cui repertorio musicale è appunto ispirato all’Imperatrice illuminata, è considerato dall’amministrazione di Malborghetto “occasione di sviluppo e consolidamento dei rapporti con la Casa d’Austria, già avviati con il conferimento della cittadinanza onoraria al suo attuale massimo rappresentante.”
L’Orchestra sarà diretta da Claudio Astronio in un programma dal titolo “Kr

L’orchestra sarà diretta da Claudio Astronio in un programma dal titolo “Kraus meets Mozart”: il programma affianca composizioni di Joseph Martin Kraus e Wolfgang Amadeus Mozart. Famosissimo il secondo, meno noto il primo, condividono l’anno di nascita (1756) e, quasi, quello di morte (1791 per Mozart, 1792 per Kraus). Kraus, esponente di un linguaggio musicale vicino allo “Sturm und drang”, visse ed operò a Stoccolma presso la corte del Re Gustavo III, appassionato di arti e musica. Durante un “Gran Tour europeo” tra il 1783 e il 1787, Kraus conobbe alcuni dei maggiori compositori del tempo, tra cui Christoph Willibald Gluck e Haydn; nulla invece di certo vi è su un suo possibile incontro a Vienna con Mozart, incontro che resta nel mistero.

I due compositori coetanei saranno i protagonisti di un impaginato simmetrico: di Mozart sarà eseguita l’Ouverture dalle Nozze di Figaro e la Sinfonia “Haffner” KV 504, di Kraus la Ciaccona da “Aeneas i Cartago” VB 23 e la Sinfonia in Do minore VB 142 di cui Haydn disse: “sarà per secoli ricordata come un capolavoro; mi creda: ben pochi possono vantarsi di aver composto qualcosa di simile”.

Back to Kraus! (and Mozart)

By theresia - May 10, 2018
In our next concerts we'll perform both music by Kraus, one of our favourite composers, and by Mozart

In our next concerts, we’ll perform music both by Kraus, one of our favourite composers, and by Mozart

Theresia’s fans know it: we love Joseph Martin Kraus, and we have a special chemistry with this composer. His music is surprising, his life is fascinating. Plus, there’s one particular oddity that makes him a bit more special: Kraus was born the very same year as Mozart (1756) and died just one year later (1792). This is the reason why he is called “the Swedish Mozart”, or “the Mozart from Odenwald”. Yet, his music is not as worldwide renowned as Mozart’s. One may think this is partly because he spent almost his entire professional life in Stockholm, as Kapellmeister of the King of Sweden.

Kraus was born in Miltenberg am Main, Germany. His parents wanted him to become a lawyer, and he matriculated as a student of law at the University of Mainz in 1773. But he managed to change his destiny, moving to the University of Erfurt, where he could study music too. Anyway, he continued to be a law student, eventually in Gottingen, where he came into contact with new “Sturm und Drang” ideas, which influenced both his writing and his music.

Encounters can determine our fate, and so it was with Kraus too: in Gottingen, he had become friendly with a Swedish fellow student, Carl Stridsberg. He persuaded Kraus to accompany him to Stockholm to apply for a position at the court of King Gustav III. After three years of misery, King Gustav III eventually noticed him: Kraus wrote the music for the opera “Proserpin”, which was successfully premiered at Ulriksdal Palace on 6 June 1781, before the King and the royal household. Kraus was appointed vice-Kapellmeister of the Royal Swedish Opera and director of the Royal Academy of Music.

It was the long-awaited breakthrough. Dizzy with the success, Kraus wrote to his parents:

“Immediately after the music ended, the king talked to me for more than a quarter of an hour … it had simply given him so much satisfaction. Yesterday I was engaged by him. Of course, I was not granted any great title, but quite simple that of Kapellmeister. What is worth much more to me than 600 guilders is the favour I have been granted, which is that I am to undertake a journey to Germany, France and Italy at the King’s expense.”

Gustav III sent Kraus on a Grand Tour of Europe that lasted five years, to learn all he could about Theater abroad. On this trip, Kraus met Christoph Willibald Gluck, Johann Georg Albrechtsberger, Padre Martini and Joseph Haydn. In 1773 Kraus was in Vienna, where he wrote the C minor Symphony VB 142: the minor key and the mood of Symphony VB 142 seem to be reminiscent of Haydn’s Sturm und Drang period around 1770. It is believed that Kraus wrote this Symphony for Haydn. And we know for sure that Haydn had a very high opinion of the work; as a matter of fact, many years after Kraus’s death, Haydn remarked to a common friend, Swedish diplomat Fredrik Samuel Silverstolpe:

“The symphony he wrote here in Vienna especially for me will be regarded as a masterpiece for centuries to come; believe me, there are few people who can compose something like that.”

What else happened in Vienna? Somewhere else in this blog we wrote about the mystery of the meeting of Kraus and Mozart: nobody really knows if they actually met. Yet, we can imagine it, and, moreover, we can enjoy a sort of virtual and contemporary encounter playing their composition.

Theresia will perform Kraus’ Symphony in c minor VB 142 and Chaconne from “Aeneas i Cartago” VB 23 together with Mozart’s Overture from “Le Nozze di Figaro” KV 492 and Symphony n. 35 in D major “Haffner” KV 504. Theresia will perform under Claudio Astronio’s baton on the 8th June in Malborghetto and the 9th June in Udine, as a guest of the “Risonanze” Festival.

Theresia, a dip in chamber music

By theresia - April 17, 2018
A glance to the program of our next chamber music Academy

A glance at the program of our next chamber music Academy

Our first residency is going to start in a few days: it will be a string Academy devoted to chamber music and will be held in Cressia (France), with the violinist Chiara Banchini and the cellist Gaetano Nasillo as tutors.

Portrait of Beethoven as a young man

Let’s give a look to the music program. We will start with Beethoven’s String Trio op. 9 n. 3, the last of a set of three string trio composed by Beethoven in 1797-1798. It is written in C minor, and it brings the most energy and novelty with highly passionate tone.

This trio invokes those later works’ power and peculiar character so typical of Beethoven. Dynamic effects, sharp contrasts in rhythm, harmonic confrontations among other means of music provide momentum and the tone of anxiety. By contrast, the Adagio brings peace and resignation in C major, with a more lively episode in E flat major in the middle of the movement. Both the Scherzo and the Finale continue the passionate and energetic storm of the first movement.C minor is one of Beethoven’s most important keys. Three of his piano sonatas and the fifth symphony were written in C minor, for instance. Then we have Luigi Boccherini‘s String Quintet in D major op. 39 n. 3 G 339, in which he deployed the distinctive combination of two violins, viola, cello, and double bass; this quintet is the third of a set of three. Boccherini was an incredibly prolific composer, and he wrote also over one hundred string quintets for two violins, viola and two cellos (a type which he pioneered, in contrast with the then common scoring for two violins, two violas and one cello). In op. 39 n. 3 the cello has often a prominent and challenging role; and very particular indeed is the twangy guitar effects in the finale.

 

Boccherini’s Quintet op. 39 n. 3 performed by Ensemble 415. Violins: Chiara Banchini and Enrico Gatti; Viola: Emilio Moreno; Violoncello: Käthi Gohl; Contrabass: Cléna Stein

Last but not least, even if not so well known, is the String Quintet in G major n. 23 by Giuseppe Maria Cambini: anyone who thought Boccherini was the first purveyor of string quintets with two cellos, would be wrong. Giuseppe Maria Cambini (1729–?83) was 14 years Boccherini’s senior and wrote 114 of them, a number that may actually exceed that of his younger compatriot. Both men were born in Italy, Boccherini in Lucca, Cambini in Livorno. But other than the commonality of their birth country, their careers took them in very different directions.

Boccherini, as we know, headed to Madrid, where he was employed by the Infante Luis Antonio, younger brother of King Charles III.  Cambini located in Paris around 1770, but wisely did not seek royal patronage in a monarchical succession that would soon enough disappear. Instead, Cambini managed to make it on his own, concentrating mainly on the writing of more than 600 purely instrumental works. Although it must be said that Cambini played little part in the radical musical developments of the Classical period, his music is richly textured, mellifluous, agreeably harmonized, and lengthily worked out.

Theresia’s strings will perform the musical program Saturday evening in Dole (France). Download here the program!

Benvenuti, nuovi “Theresiani”

By theresia - March 22, 2018
Theresia riparte alla grande con un organico rinnovato

Theresia è un’orchestra in continua evoluzione: è giovane, e per definizione chi è giovane è sempre in movimento. E il primo progetto del 2018 segna l’ingresso di nuove facce, nuovi musicisti che iniziano la loro avventura di formazione orchestrale. C’è chi parte, chi resta e chi “debutta”: i musicisti selezionati, tutti con un’età inferiore ai 30 anni, entrano a far parte dell’orchestra e seguono un percorso che ha una durata massima di tre anni, in un progetto di learning che come sottolinea il Presidente della Fondazione iCons, Mario Martinoli, “valorizza l’organicità e la priorità della dimensione formativa del progetto Theresia”.

Dunque da parte nostra un caloroso “bentornato” a chi è nel pieno del percorso formativo e un altrettano caloroso “benvenuto” a chi questo percorso lo inizia: nel nuovo organico si contano tra l’altro anche nuove nazionalità e al nostro ideale mappamondo si aggiungono ben cinque bandierine: sono quelle di Serbia, Cuba, Nuova Zelanda, Russia e Svizzera, che si aggiungono a Italia (11 componenti), Spagna (5), Polonia (3), Canada (2), Francia (2), e ancora Gran Bretagna, Stati Uniti, Messico, Austria e Portogallo. Theresia accoglie davvero il mondo.

Il calendario delle attività per il 2018 è molto ricco e vario, tra stage di approfondimento sulla musica cameristica e residenze orchestrali. Seguite il blog per restare sempre aggiornati!

Ecco l’elenco completo dei nostri musicisti per il biennio 2018-2019

VIOLINI
Gemma Longoni – Italia – primo violino
Abel Balazs – Portogallo
Pietro Battistoni – Italia
Noemy Gagnon-Lafrenais – Canada
Andrej Kapor – Serbia
Katarzyna Kmieciak – Polonia
Paula Perez – Spagna
Gabriele Toscani – Italia
Sophie Simpson – Gran Bretagna

VIOLE
Alaia Ferran – Spagna
Elena Gelmi – Italia
Simone Siviero – Italia
Ania Wiezcorek – Polonia

VIOLONCELLI
Bartolomeo Dandolo Marchesi – Italia
Marc Alomar Payeras – Spagna
Giulia Gillio Gianetta – Italia
Martyna Jankowska – Polonia

CONTRABBASSI
Chloè Lucas – Francia
Lino Mendoza – Messico

FLAUTI
Samuel Casale – Italia
Eva Ivanova-Dyatlova – Russia

OBOI
Rodrigo Lopez Paz – Cuba
Ana Ines Feolia – Austria

CORNI
Alessandro Orlando – Italia
Taylor Townsend – USA
Claudia Pallaver – Italia
Isaac Shieh – Nuova Zelanda

FAGOTTI
Vicente Beltran – Spagna
Cheyenne Hani – Svizzera

CLARINETTI
Arthur Bolorinos – Francia
Maryse Legault . Canada

TROMBE
Roberta D’Agostino – Italia
Marcello Trinchero – Italia

TIMPANI
Ruben Castillo del Pozo – Spagna

Enjoy our new video

By theresia - May 26, 2017
One orchestra, many musicians, three conductors: this is Theresia!

One orchestra, many musicians, three conductors: this is Theresia, and if you want to know more about our activities and our philosophy now you can watch our video. Enjoy!

Theresia a Camogli: storia, innovazione e multiculturalità

By theresia - May 19, 2017
Ospitiamo sul nostro blog il racconto dello stage ligure di Theresia a Camogli scritto da Eugenio Damasio e Andrea Massera, studenti della Scuola di scrittura Holden di Torino

Al Teatro Sociale di Camogli vanno in scena i ragazzi della Theresia

A pensarci oggi viene da sorridere, ma nel corso dell’800 la rilevanza di un piccolo borgo come Camogli era completamente differente da quella odierna. Ricchi armatori navali e operosi pescatori coesistevano, dando vita e industria ad una realtà circoscritta, quanto florida e fertile. In questo clima di circolazione d’idee e capitali, nacque e prosperò il Teatro Sociale di Camogli, inaugurato il 30 settembre 1876, grazie all’investimento e alla volontà di sessanta famiglie borghesi del luogo. A distanza di più di un secolo, il Teatro ha dovuto far fronte a fortune e sorti alterne, tra lavori per l’ampliamento e chiusure che parevano essere definitive.

Camogli-Scorcio-panoramicoNel 2002, Camogli, ormai meta di costante turismo, noto ai più per le sagre delle stagioni estive e per una padella di dimensioni sovrumane, torna a conoscere le sue radici culturali: un’associazione di 100 famiglie ha preso il posto delle originali finanziatrici del Teatro, che a dicembre 2016 ha riaperto, grazie al contributo della Provincia di Genova e dei comuni limitrofi. Oggi Camogli si rinnova riscoprendo le sue origini, artistiche con il rinato Teatro Sociale, e multiculturali grazie alla Theresia Youth Orchestra che con i suoi componenti di ogni nazionalità restituisce al piccolo borgo ligure i suoi fasti dimenticati: quel via vai di lingue, culture, esperienze diverse che connotava la Camogli dell’Ottocento.

Questa residenza della TYO in Liguria rappresenta così il primo passo di un cammino di formazione che, nel tempo, anche grazie al contributo di istituzioni come Casa della Musica di Genova, potrà tornare a dare un respiro internazionale a un territorio che, da sempre, pone i suoi confini lontano, al di là dell’orizzonte del mare.

Perché quando si guarda a TYO è sufficiente osservare i ragazzi e le loro abitudini per capire che si è di fronte a un gruppo capace di unire talenti da tutto il mondo e, soprattutto, di intrecciarne storie e biografie. Ogni componente dell’orchestra, infatti, è testimone di vissuti incredibili, d’altri tempi, che meritano di essere raccontati, seppur in breve. È così che abbiamo incontrato e intervistato alcuni dei protagonisti di questa produzione: una contrabbassista francese, un cornista americano e una violista spagnola.

Theresia-a-Camogli-prove

Theresia Youth Orchestra durante le prove al Teatro Sociale di Camogli


Chloé Lucas“Nice to meet you”, un gradevole accento francese, sono le prime parole che ci rivolge Chloé Lucas. Nata a Montpellier, Chloé ha intrapreso un sentiero difficile, al contempo soddisfacente, che l’ha portata prima a Parigi e, oggi, anche qui con noi a Camogli. A soli sette anni Chloé impugna un violoncello, accordato come un contrabbasso, e trova la sua vocazione. A 24 desidera trasformare la vocazione, il sogno, in una concreta realtà: vivere di musica. In Match Point, Woody Allen si rivolgeva così al pubblico, per mezzo di Chris, il suo protagonista: “Chi disse: “preferisco avere fortuna che talento”, percepì l’essenza della vita”. Per vivere di musica, oggi, c’è bisogno di entrambe le cose. L’innegabile talento di una contrabbassista 24enne, la fortuna di scovare un annuncio di un’orchestra specializzata in musica antica sul caotico Facebook, e nuovamente il talento, la costante pratica, l’ammissione e la capacità di farsi ispirare da ciò che la circonda.
Una cosa semplice da fare quando si è a Camogli.

taylor-townsendAnche se cresciuto a migliaia di chilometri di distanza, al di là dell’oceano, nel centro esatto degli Stati Uniti, anche Taylor Townsend è della stessa opinione. Quando sta seduto nell’orchestra è a pochi passi da Chloé, con il corno naturale tra le mani. Uno strumento che è diventato totalmente il suo da qualche anno quando ha deciso di trasferirsi in Europa, a Madrid, per dedicarsi al meglio alla musica antica. Anche a distanza di secoli dai fasti del barocco, infatti, per Taylor è chiaro come il Vecchio Continente rimanga la patria di questa disciplina e della cultura in genere, l’unico luogo in cui poter sperimentare e crescere davvero come artista. In Spagna, Taylor, però, si è portato anche il banjo: compagno insostituibile quando vuole ricordare in musica le proprie radici.

Alaia FerranEd è a partire proprio da questo concetto, quello delle tradizioni e del folklore, che iniziamo, infine, la nostra conversazione con Alaia Ferran. Lei in Spagna c’è nata, oggi vive a Lione e domani, invece, si trasferirà a Den Haag (L’Aia) per completare il suo percorso di formazione nel campo della viola. Mentre cammina sulla passeggiata di Camogli quasi si emoziona alla vista del celeberrimo padellone, l’attrazione principale della Sagra del Pesce camoglina, evento fondamentale per la vita del borgo, capitato in contemporanea con questa residenza.
“Mi sento tantissimo a casa: anche in Spagna adoriamo le nostre feste tradizionali”, ci dice aggiungendo poi “Quando sono con Theresia, in realtà, mi sento sempre a casa”. Come gli altri, anche Alaia è diventata un membro dell’orchestra solamente da un anno ma vede questa esperienza come qualcosa di più di una formazione. Qui ha trovato una vera e propria famiglia, il luogo perfetto in cui crescere e lavorare.

Un pensiero che pervade profondamente tutto l’ambiente dell’orchestra partendo dal suo fondatore Mario Martinoli, passando da Noemi Ancona che, grazie alle sue capacità gestionali, fa in modo che tutti possano esprimersi al meglio e arrivando fino alla direttrice violinista Chiara Banchini.
È così che, quando finalmente i ragazzi salgono sul palco e impugnano i loro strumenti riescono a creare un’armonia incredibile, forse impensabile se si tiene in considerazione tanta diversità.

Il nostro stupore di reporter-spettatori cresce, una nota dopo l’altra, mentre cerchiamo conferma dell’eccezionale spettacolo negli occhi dei presenti, incantati dai movimenti dei giovani musicisti, e dalla padronanza con cui sanno dominare il palcoscenico, con presenza e professionalità. Alla fine del primo atto alcuni spettatori escono a prendere aria, a fumare una sigaretta, e a mormorare commenti entusiasti su quanto visto e sentito. Li dicono a bassa voce, nonostante siano fuori dal Teatro, quasi a non voler spezzare la magia della musica, il sogno tangibile di una giovane orchestra internazionale che calca divinamente il palco del Teatro Sociale. Storie diverse e distanti, quella della struttura che ospita i ragazzi, quella di Theresia e dei suoi artisti.

Il concerto di Theresia a Camogli

Il concerto di Theresia a Camogli

Ciò che ne risulta è un ensemble orchestrale incredibilmente affiatato. Tutti i giovani musicisti mantengono la propria identità, le proprie caratteristiche peculiari, ma il semplice abito nero dona loro un’unitarietà fuori dal comune. Accolti dagli applausi del pubblico, i giovani della TYO danno vita ad uno spettacolo davvero emozionante e unico nel suo genere capace di mettere insieme tradizione e sperimentazione, nuovo e antico in una cornice in cui storia, innovazione e cultura possono finalmente tornare ad avere un respiro ponendo i propri confini lontano, al di là dell’orizzonte del mare.

#Archetybo continua, ne parla Loudvision

By theresia - September 26, 2016
Mancano 22 giorni dalla conclusione della nostra raccolta fondi, e l’attenzione attorno ad #Archetybo è sempre più alta: il blog Loudvision ci ha dedicato un bell’articolo in cui presenta il progetto e le attività dell’orchestra. Nel frattempo il crowdfunding continua! Abbiamo superato il 40% del nostro obiettivo e queste ultime settimane saranno determinanti! Seguiteci sulla […]

Mancano 22 giorni dalla conclusione della nostra raccolta fondi, e l’attenzione attorno ad #Archetybo è sempre più alta: il blog Loudvision ci ha dedicato un bell’articolo in cui presenta il progetto e le attività dell’orchestra.

Nel frattempo il crowdfunding continua! Abbiamo superato il 40% del nostro obiettivo e queste ultime settimane saranno determinanti! Seguiteci sulla piattaforma ULULE.

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