Meet Theresia: diario veneziano

By Emilia Campagna - May 5, 2016
Venezia, Isola di San Giorgio: il workshop di TYBO procede a ritmo serrato, tra prove in orchestra e gruppi da camera. Fuori splende un sole luminosissimo, ma brezza e giri in vaporetto sono cose da turisti! I nostri musicisti sono totalmente immersi nel lavoro, animati da un entusiasmo contagioso: come Clara Rada Gomez, ventisettenne violoncellista […]

Venezia, Isola di San Giorgio: il workshop di TYBO procede a ritmo serrato, tra prove in orchestra e gruppi da camera. Fuori splende un sole luminosissimo, ma brezza e giri in vaporetto sono cose da turisti! I nostri musicisti sono totalmente immersi nel lavoro, animati da un entusiasmo contagioso: come Clara Rada Gomez, ventisettenne violoncellista spagnola, “felice di essere qua: a parte la bellezza straordinaria di Venezia, e di quest’isola in particolare, questa è un’esperienza meravigliosa.” Clara ha studiato a Saragozza, Zurigo e Basilea, dove attualmente vive, dividendosi tra strumento moderno e barocco. A ventisette anni ci si può ancora permettere il lusso di non scegliere un’unica strada, infatti Clara sperimenta anche il jazz, ma sul barocco ha le idee chiare: “Voglio investirci molto, sto suonando con le corde di budello ed è una cosa che mi piace moltissimo, inoltre in questo stage sto imparando cose nuove sull’arco: il mio è adatto per la musica barocca e spero in futuro di poter suonare il repertorio classico con l’arco giusto.” La formula di questo workshop l’ha conquistata: “E’ bello che Theresia faccia delle audizioni diverse dalle solite, in cui si suona per pochi minuti: qua possiamo dimostrare come suoniamo, come lavoriamo, e grazie ai seminari imparare cose nuove: è un vero e proprio corso, in cui confrontarsi con maestri e colleghi!”
Clara ha saputo del workshop dal suo ragazzo, il violinista Vadym Makarenko, ucraino di 24 anni che a Basilea studia con Amandine Beyer, già allieva di Chiara Banchini: a Venezia c’è anche lui, e in una pausa delle prove in cui ha suonato il Quintetto di Boccherini ci racconta che è “straordinario vedere le somiglianze tra Amandine Beyer e Chiara Banchini: diverse nella voce, nel modo di parlare, ma così simili nelle intenzioni musicali. Entrambe lavorano così tanto sull’articolazione, sul colore del suono, sull’emozione: in una parola, sulla bellezza della musica.” E’ la prima volta che Vadim lavora con Chiara Banchini, così come non aveva incontrato prima d’ora Claudio Astronio e Alfredo Bernardini: “Eppure è strano, ci guardiamo negli occhi e sembra di conoscerli già da prima: è una sensazione particolare, di grande rilassatezza. Siamo qua per suonare, e suoniamo: mi potrei dimenicare che questo workshop è anche un’audizione.”

provano il Quintetto di Boccherini durante la lezione di Chiara Banchini

Mentre nella Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini si suona il Quintetto di Boccherini, nella Sala delle Capriate Alfredo Bernardini lavora su un Divertimento di Haydn con i fiati: uno dei più giovani è l’italiano Samuel Casale, 22 anni: “Ho studiato flauto moderno al Conservatorio de L’Aquila e attualmente studio a Strasburgo, dove mi sono avvicinato, nell’ottobre 2014, al flauto barocco: ho anche studiato flauto rinascimentale, e nel gennaio di quest’anno, quando ho saputo dell’audizione di Theresia, ho provato con il flauto classico, con uno strumento che prendo in prestito dal Conservatorio.” Dello strumento classico, a Samuel piace il fatto che “ci sono molte differenze nella disposizione delle chiavi rispetto a quello moderno, e questo mi costringe a lavorare tanto con il cervello, è una condizione che mi stimola molto. Naturalmente anche il suono è molto diverso: più compatto, più diretto rispetto al moderno.” Della formula del workshop Samuel è contento, “anche se io sono abituato a fare quelle tradizionali, come molti altri miei colleghi e non soffro particolarmente lo stress da audizioni. Le giornate sono intense ma troviamo anche il tempo di rilassarci: ieri sera siamo usciti tutti insieme a mangiare una pizza alla Giudecca e poi ci siamo seduti sulla riva del canale a chiacchierare e a confrontarci sulle nostre esperienze.”

Samuel Casale, primo flauto nell'ensemble diretto da Alfredo Bernardini

 

Studio e ricerca, per crescere con Theresia

By Emilia Campagna - May 3, 2016
Studiare per diventare degli ottimi musicisti? Non è solo questione di pratica sullo strumento ma anche di ricerca musicologica, e il nostro direttore Alfredo Bernarini lo dice chiaramente: “Ovviamente bisogna essere preparati tecnicamente e strumentalmente. Ma non basta. Bisogna conoscere il repertorio, la biografia dei compositori, il contesto in cui operarono: lo studio della storia […]

Studiare per diventare degli ottimi musicisti? Non è solo questione di pratica sullo strumento ma anche di ricerca musicologica, e il nostro direttore Alfredo Bernarini lo dice chiaramente: “Ovviamente bisogna essere preparati tecnicamente e strumentalmente. Ma non basta. Bisogna conoscere il repertorio, la biografia dei compositori, il contesto in cui operarono: lo studio della storia della musica è la bandiera di tutta la musica antica, anche perché solo conoscendo i compositori cosidetti ‘minori’ si comprende pienamente come eseguire i ‘grandi’.”

E’ pienamente su questa linea il direttore artistico di Theresia Youth Baroque Orchestra, Mario Martinoli: e il workshop di quattro giorni, che quest’anno trasforma le tradizionali audizioni in un momento di alta formazione, comprende infatti, accanto alle prove in orchestra e gruppi da camera con i tre direttori principali dell’orchestra, anche tre seminari musicologici affidati a ricercatori che operano in alcune delle maggiori istituzioni universitarie d’Europa.

La formula non è del tutto nuova a Theresia, che nell’ambito del Kraus Tour dell’agosto 2014 aveva ospitato per un approfondimento musicologico Bertil van Boer, autore del catalogo generale di Joseph Martin Kraus e massimo conoscitore del compositore svedese; e il recente tour con Chiara Banchini ha compreso anche seminari con esperti nella costruzione di strumenti e archi secondo la pratica settecentesca.

In occasione del workshop a Venezia, Theresia ha potuto avvalersi della preziosa collaborazione dell’Istituto per la Musica (parte della Fondazione Giorgio Cini) e del suo direttore Gianmario Borio, che ha individuato i tre relatori che interverranno con altrettanti seminari sulla musica del secondo Settecento, ovvero il repertorio caro a TYBO.

La prima giornata vedrà l’intervento di Christine Siegert, docente alla Beethoven Haus di Bonn, con un seminario dal titolo estremamente accattivante, “Beethoven’s symphonies as chamber music”, tema (le Sinfonie di Beethoven come musica da camera) in cui subito ricerca e performance si incontrano.

Nella seconda giornata Marco Mangani (Professore all’Università di Ferrara) entrerà nel dettaglio della scrittura sinfonica settecentesca con “The symphonic cycle of movements in German and Austrian music, and the question of menuet”: Magnani esplorerà le origini dello schema a quattro movimenti della sinfonia haydniana, la sua cristallizazione come struttura dello stile classico viennese e le ragioni dell’inserimento del minuetto entro il precedente schema italiano di tre movimenti.

Infine, Gabriele Rossi Rognoni (Professore al Royal College of Music di Londra) terrà una lezione dal titolo “From Pre-Classical to Classical orchestra in German countries: an organological perspective”, un tema complesso ed estremamente interessante per definire di cosa si parla quando si parla di orchestra ‘classica’: “La definizione di orchestra ‘classica'” spiega Rossi Rognoni, “si riferisce in genere a un periodo compreso tra il 1740 e il 1815 circa, quando si ritiene che questo ensemble strumentale abbia raggiunto un alto livello di standardizzazione per quanto riguarda l’organico, il tipo di strumenti e la pratica esecutiva. In ogni caso, studi più recenti dimostrano che anche entro questo periodo le orchestre erano molto diverse a seconda non solo dei paesi, ma anche delle città e perfino delle istituzioni, riflettendo contesti economici e sociali, disponibilità degli strumenti o dei musicisiti, così che ogni tentativo di definire una tipica orchestra ‘haydiniana’ o ‘mozartiana’ è altamente discutibile.”

The Venice Workshop: among lectures and performances

By Emilia Campagna - April 28, 2016
The intense and rich program of the Tybo days in Venice

During the Tybo’s days in Venice, musicians admitted to the workshop will live a total immersion in music and in study, either through performance under the guidance of our conductors, whether through lectures given by three important musicologists.

Every day candidates will rehearsal both in orchestra (with Claudio Astronio), both in wind or string ensembles (with Alfredo Bernardini and Chiara Banchini): each director has chosen to work on a specific repertoire. So, orchestral rehearsals will be dedicated to Symphony in Eb Vb144 by Joseph Martin Kraus, one of TYBO’s favourite composers. Chiara Banchini will work on Sestetto in Eb Op. 23 n. 1 by Luigi Boccherini, in continuity with the work that the Swiss violinist carried out in recent TYBO tours. Wind players will rehearsal under the guidance of Alfredo Bernardini on Mozart’s Divertimento in F KV 213 and Haydn’s Divertimento in F Hob II:23; Bernardini will also work with winds and strings together: Bach’s Quintetto in D Op. 11 n. 6, Boccherini’s Notturno in Eb Op. 38 n. 1 and Pleyel’s Quintetto in Eb Op. 18 n. 3 are scheduled.

Besides rehearsals and performances we’ll have music lectures too: Christine Siegert (Professor at Beethoven Haus, Bonn) will give a lecture about “Beethoven’s symphonies as chamber music”; Marco Mangani (Professor at Università di Ferrara) about “The symphonic cycle of movements in German and Austrian music, and the question of menuet”; the last lecture will be given by Gabriele Rossi Rognoni (Professor at Royal College of Music, London): “From Pre-Classical to Classical orchestra in German countries: an organological perspective”.

This rich program of lectures will take place thanks to the collaboration with Fondazione Giorgio Cini and Istituto per la Musica (Institute for Music): the director Gianmario Borio has explained us that “the Institute pays a special attention to the so-called ‘artistic research’, i.e. the range in which performance and musicological research meet, and where the practice of music itself is already understood as an embryo research.”

About the collaboration of Istituto per la Musica with Theresia Youth Baroque Orchestra, Gianmario Borio says that “as a matter of fact, the project with Theresia is one of the moments when I try precisely this kind of meeting, and I am confident that it will be a success. The three musicologists invited to give the lectures are well aware of the kind of audience they will face; on the other hand, the Theresia musicians have already been channeled within a certain frame of mind: as well as being performers of considerable level, they know the importance of the study of the sources, the survey on historical instruments, the knowledge of the notation. In short, I am confident that there will be a great mutual willingness and I am happy that the structure in which the workshop will take place encourages this sort of encounter.”

Gianmario Borio e i volti della Musica

By Emilia Campagna - April 26, 2016
Il Direttore dell'Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini Gianmario Borio racconta le attività di ricerca dell'Istituto e la collaborazione con Theresia

Il workshop che Theresia Youth Baroque Orchestra terrà tra pochi giorni sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia è realizzato in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e con l’Istituto per la Musica che della Fondazione è parte integrante: abbiamo raggiunto telefonicamente il musicologo Gianmario Borio, per farci raccontare le attività dell’Istituto e capire le implicazioni di questa nuova importante collaborazione.

Professor Gianmario Borio, Lei è direttore dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini: quali sono le attività principali dell’istituto?

“L’Istituto per la Musica è stato fondato nel 1985, io ne sono direttore dal 2012. Definirei l’Istituto come un Giano bifronte. Da un lato c’è l’archivio, che raccoglie fondi relativi a una ventina di compositori del XX secolo, e dunque l’Istituto si occupa di schedatura e inventariazione di questi materiali. Senza false modestie, ci collochiamo all’avanguardia in questo settore: un paio di anni fa in un convegno degli archivi europei è emerso con chiarezza il livello di eccellenza che l’Istituto per la Musica ha raggiunto nella schedatura e nelle modalità di gestione archivistica. Dall’altro lato c’è la ricerca, che naturalmente si aggancia all’archivio e lo valorizza. Per non far torto a nessuno dei “miei” compositori, il nostro programma di ricerca non è impostato in senso monografico ma si articola per “cluster” nei quali si possono stabilire relazioni tra diversi stili e tendenze. In quest’ambito abbiamo di recente prestato un’attenzione particolare alla cosiddetta ‘artistic research’, ovvero a quell’area in cui performance e indagine musicologica si incontrano, e in cui la pratica della musica è intesa già come un embrione della ricerca.”

Questo è molto interessante, perché musicologia e performance vengono talvolta giudicate distanti: i musicologi vengono accusati di troppo accademismo e gli strumentisti di scarsa conoscenza della storia della musica. Sono solo stereotipi? Qual è il punto di contatto tra questi due approcci alla musica?

“Ci sono effettivamente dei problemi nella relazione tra ricerca ed esecuzione: un primo grande problema è quello dei rapporti tra Conservatori ed Università, rapporti tesi e problematici. Io sono un accademico, quindi non darò in questa sede la mia versione dei fatti, che potrebbe essere giudicata di parte. Ma che ci siano delle problematiche – in tutto il mondo, in realtà, ma in Italia in modo particolare – è un dato di fatto. Poi c’è da dire che negli ultimi decenni la ricerca musicologica si è molto raffinata e chi dedica sei, sette ore allo studio di uno strumento – impegno minimo per un professionista – non ha sicuramente la testa e il tempo per praticare la ricerca ai livelli che ormai sono lo standard, e quindi l’esecutore rischia di fare una ricerca annacquata. Di fronte a questi problemi il mio atteggiamento è quello di non tirarsi indietro: sono sfide da affrontare perché la necessità di un raccordo tra i due mondi è importante. Una delle risposte possibili è quella di progetti mirati grazie ai quali mettere in relazione ricerca e performance. Su questo verteranno ad esempio due manifestazioni in programma nei prossimi mesi: un workshop sulla chitarra nelle composizioni di Mauricio Kagel, Giacomo Manzoni e Fausto Romitelli e un convegno internazionale, organizzato insieme all’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, che ha come oggetto la performance in diversi ambiti musicali (jazz, musica etnica, contemporanea, barocca).”

Nella collaborazione dell’Istituto con Theresia Youth Baroque Orchestra si realizzerà questo raccordo?

“Sì: il progetto con TYBO è in effetti uno dei momenti in cui io cerco proprio questo tipo di incontro, e sono fiducioso che avverrà positivamente. Innanzitutto abbiamo invitato tre musicologi a tenere alcune lezioni, e sono ben consapevoli del tipo di platea che avranno di fronte; dall’altro lato, i musicisti di Theresia sono già incanalati entro una certa forma mentale: oltre a essere esecutori di notevole livello, conoscono l’importanza dello studio delle fonti, dell’indagine sugli strumenti storici, della conoscenza della notazione. Insomma, io sono fiducioso che ci sarà una grande disponibilità reciproca e ben felice che la struttura in cui il workshop avrà luogo favorisca questo tipo di incontro.”

La collaborazione dell’Istituto all’organizzazione del workshop e audizioni di Theresia Youth Baroque Orchestra: è un’iniziativa che rientra nelle normali attività o rappresenta una novità?

“Dicevo prima che l’Istituto per la Musica ha una doppia identità: l’archivio e la ricerca. E’ apparentemente assente la performance, ma non è una scelta ideologica, è invece una necessità legata alle limitazioni del budget. In questo senso è preziosa la collaborazione con altre realtà: da anni la Fondazione Giorgio Cini ospita le masterclass dell’Accademia Georg Solti; il progetto con TYBO si inserisce in questo filone.”

Theresia Youth Baroque Orchestra nasce all’interno di un progetto di mecenatismo privato: alla luce del panorama attuale dell’organizzazione culturale in Italia lei come valuta questo progetto?

“E’ chiaro che il modello del sostegno statale non è destinato a durare. Io non so se sia un bene o un male; ho imparato ad essere pragmatico e quindi prendo atto di questo processo. Del resto conosco bene gli Stati Uniti, dove il finanziamento privato alla cultura è essenziale: uno dei vantaggi è il fatto (e la necessità) di conoscersi, di instaurare un rapporto personale tra chi mette a disposizione denaro e chi lo usa. E’ chiaro che entrambe le parti sono tenute a un maggiore impegno e che in un certo senso questo sistema può essere faticoso. Il finanziatore deve avere uno spiccato interesse, una passione per gli eventi culturali, ritenere la cultura una componente fondamentale per la propria immagine; chi invece impiega tali finanziamenti deve avere la piena consapevolezza e sentire la responsabilità per l’efficacia e le ripercussioni sociali delle proprie azioni.”

With Theresia, with passion

By Emilia Campagna - April 4, 2016
Many aspiring to access to the workshop of Theresia: aftermath the subscription deadline, have a look at some numbers

[highlighted_p boxed=”false” center=”false”]translation by Charlotte Michi[/highlighted_p]

122 subscribers willing to take part to the workshop, only 35 places available: these are the numbers the day after the deadline for submitting to the auditions & workshops that Theresia will organize in Venice from the 4th to the 7th of May. There is hunger for orchestra, there is hunger for Theresia. Of course we expected a higher number of registrations compared to the number of places available, but those figures have surprised us – positively.

The candidates come from 30 different countries: Italy ahead (32 subscribers), followed by Spain (18), France (16), Poland (11) and United Kingdom (5); and then a series of mostly non-European nationalities: we received subscriptions from Brazilian musicians, Canadians, Chileans, Taiwanese, Indonesians and Australians! Finally, the average age is 24 years (the subscriptions where open to musicians younger than 28 years old).

Now it’s up to the three conductors – Claudio Astronio, Chiara Banchini and Alfredo Bernardini – and to the artistic director Mario Martinoli to identify, according to the curriculum and the video received, the 35 musicians that will take part to the stage: there they will prove themselves in the orchestral and chamber workshops and then be selected for the next productions of Theresia Youth Baroque Orchestra.

thank you - auditions 2016

Con Theresia, appassionatamente

By Emilia Campagna - April 4, 2016
Molti gli aspiranti ad accedere al workshop di Theresia: all'indomani della scadenza delle iscrizioni, vi diamo qualche numero

122 iscritti al workshop su 35 posti disponibili: questi i numeri il giorno dopo la deadline delle iscrizioni per partecipare allo stage con audizioni che Theresia organizza a Venezia dal 4 al 7 maggio. C’è fame di orchestra, c’è fame di Theresia. Certo, ci aspettavamo un numero di iscrizioni superiore ai posti disponibili, ma queste cifre ci hanno colto – molto positivamente – di sorpresa.

I candidati provengono da 30 paesi diversi: in testa l’Italia (32 iscritti), seguita da Spagna (18), Francia (16), Polonia (11) e Inghilterra (5); e poi una sfilza di nazionalità in maggioranza extraeuropee: sono arrivate iscrizioni di musicisti brasiliani, canadesi, cileni, taiwanesi, indonesiani e australiani! Infine, l’età media è di 24 anni (le iscrizioni erano riservate a minori di 28 anni).

Ora spetta ai tre direttori – Claudio Astronio, Chiara Banchini e Alfredo Bernardini – e al direttore artistico Mario Martinoli individuare, sulla base dei curriculum e del video inviato, i 35 musicisti che parteciperanno allo stage: lì potranno dimostrare quanto valgono nei workshop orchestrali e cameristici ed essere in seguito selezionati per le prossime produzioni di Theresia Youth Baroque Orchestra.

thank you - auditions 2016

Alfredo Bernardini and the art of “staying-well” in orchestra

By Emilia Campagna - February 10, 2016
Theresia Youth Baroque Orchestra will have a new conductor: beside the violinist Chiara Banchini and the organist and harpsichordist Claudio Astronio, our Youth Orchestra gains a prestigious name: the oboist Alfredo Bernardini will conduct TYBO during the summer concert tour and will also be part of the jury in the auditions to be held in […]

Theresia Youth Baroque Orchestra will have a new conductor: beside the violinist Chiara Banchini and the organist and harpsichordist Claudio Astronio, our Youth Orchestra gains a prestigious name: the oboist Alfredo Bernardini will conduct TYBO during the summer concert tour and will also be part of the jury in the auditions to be held in May in Venice.

Born in Rome in 1961, he moved to The Netherlands in 1981 to specialize in Baroque oboe and early music with, among others, Bruce Haynes and Ku Ebbinge. Nowadays his career as a performer and as a teacher is international and takes place on the most prestigious stages.

“I am both a concert performer and a teacher: as a teacher, for 22 years I’ve been teaching Baroque oboe at the Conservatory of Amsterdam, until June 2015, when I moved to Salzburg Mozarteum. I’m always in contact with young students that are devoting themselves to early music. Oboe players, of course, but also other musicians with whom I work on performance and research projects. And this is a beautiful part of my job: playing with young peoples makes me stay “present”, and while one teaches, one learns too. Concerts with Ensemble Zefiro are the main part of my activity as performer: beside this, I work with many orchestras. I’m principal guest director of Concerto Copenhagen; I conduct the Norway orchestra Barokkanerne and, in Canada, Arion and Toronto Tafelmusik. I often work with youth orchestras, like Seoul Bachsolisten: also in this case, working with young musicians is a reason of great satisfaction. They possibly have less experience but much more enthusiasm: and it is contagious.”

Talking about youth orchestras, you have been invited to conduct Theresia: the first concerts will be in August, can you anticipate something about the program?

“I can say that the program will be dedicated to “Sturm und Drang”: it was a philosophic movement which exalted all human feelings; likewise, music sets against thrills in an exalted way. In the program we will put together music of renowned composers with music of less famous ones: I love this kind of operation.”

Will you play your oboe while conducting Theresia?

“I won’t: Theresia plays a classic repertoire and this make not practical playing while conducting. I really love playing my oboe with the ensembles that I lead, but I usually do it only with baroque orchestras: in these cases I can manage the disposition of instruments in such a way as to be seen by all the players without being outside the orchestra. Moreover, Theresia will have two oboe players, and definitely I do not want to take away their space!”

What do you think about the artistic concept of Theresia, a youth orchestra devoted to classical repertoire performance on period instruments?

“I think that it fills a gap and it gives a precious opportunity to young musicians who devote themselves to early music, the opportunity of improving in classic repertoire performance on the proper instruments. Surely there are similar enterprises, but they are mostly dedicated to Baroque music, composed in the first half of Eighteenth Century: I’m thinking to EUBO, that was founded in 1985 (I remember it well because I was a member of Eubo at that time…) and other ensembles and orchestras: they guarantee a high level training but for a different repertoire than Theresia. At a professional level the demand of performers well prepared in this field has been increasing, so an initiative like Theresia is really necessary, and I’m so happy that Mario Martinoli understood this need. Then I hear around that young musicians who perform with Theresia are very satisfied and there is so much enthusiasm for the orchestra.”

In May in Venice are scheduled the yearly Auditions to select new musicians: this year the artistic director has chosen to combine workshops with TYBO conductors and the auditions: what do you think about?

“I think it’s a great idea. It makes no sense to rely uniquely on individual auditions in order to select the components of an orchestra: maybe a musician is technically strong, but will he be able to listen to his colleagues and “shape himself” on the whole orchestra? Or, on the other hand, maybe one is not so brilliant on the virtuoso side but he is good in listening others, understand and realize instantaneously changes of sound, time and volume.”

What will happen during the workshops?

“It will be a simulation of a real work experience, when you have some day of rehearsals in preparation of a concert. In my case, it will happen in chamber groups from quartet to octet. It will be something in between the traditional hearing that aims to identify the individual skills and a job that will bring to light the team work. It’s something so much needed in my opinion: I often meet musicians who aren’t comfortable and don’t stay well in the orchestra.”

What does it mean exactly “staying well in orchestra”?

“It means that one understands his own role, and he’s responsive to parameters like tuning and agogic. But there is also a problem of character and behavior when someone wants to be right whatever it costs: playing together is never a matter of being right or wrong.”

A memory from “the other side of the fence”: how were the auditions you did as a student?

“Actually I did very few auditions, because I often had the good fortune of being in the right place at the right time: when it happened to me, however, I tried to address it philosophically. Unfortunately in traditional hearings one feels under interrogation and the stress can spoil the execution. When I was young the English Consort proposed me an interesting method: they invited me to play for a few concerts, so to “test”my instrumental skills, certainly, but directly into the ensemble.”

How do you recommend students to prepare for auditions?

“Obviously one has to be technically prepared. But it is not enough. You have to know the repertoire, the biography of the composer, the context in which he worked: the study of music history is the flag of all the early music movement, also because just knowing the composers so-called “minor” one can fully understand how to perform the “big” ones . At last, there are candidates who ask me if they are allowed to play the modern instrument, or, in the case of Theresia, Baroque: to all them I say no. It is required to play the classical instrument, so sharply different from the modern or the Baroque one and the young musicians need to understand that it is essential to use the instrument proper to the repertoire. “

Join TYBO: Workshops & auditions scheduled on May

By theresia - January 27, 2016
TYBO looking for new musicians: workshops&auditions are scheduled from 4th to 7th May in Venice

The Theresia Youth Baroque Orchestra (TYBO) organises from 4th to 7th May 2016 in Venice its yearly Auditions & Workshops to select new musicians that will take part in TYBO’s musical stages and orchestral projects in 2016-2019. Courses and auditions will be held in Venice, at “Giorgio Cini” Foundation.

The Auditions & Workshops are open to violin, viola, cello, doublebass, flute, horn and bassoon and will consist in a series of ensemble and orchestral master classes held by TYBO principal conductors (Claudio Astronio, Chiara Banchini and Alfredo Bernardini) and focusing on chamber and orchestral music of the Classical Era, including Boccherini, Mozart, Haydn, Kraus and others: the detailed program and the musical scores will be sent to admitted applicants by mid-April 2016.

The Auditions & Workshops are open to professional musicians – including advanced students – born after 1st January 1988. Both in-depth knowledge of performance praxis on authentic instruments and use of authentic instruments or copies of authentic instrument is a mandatory requirement. The use of classical instruments is warmly recommended by the Organisation and the Selection Committee.

For further details and complete informations go to the official Workshops&Auditions page or download the regulation!

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