Art Bonus, come funziona?
Voci dalla Tavola Rotonda (2)

By Emilia Campagna - June 1, 2019
Nella seconda parte della tavola rotonda a Mantova si è parlato di Art Bonus, come funziona e come farne tesoro

MANTOVA – Non si può parlare di mecenatismo senza parlare di Art Bonus. Perlomeno dal 2014, quando è stata introdotta anche in Italia, come in altri paesi, la possibilità di avere uno sgravio fiscale del 65% sulle donazioni a tutela del patrimonio pubblico. Da lì a poco la platea si è allargata alle Fondazioni Lirico-Sinfoniche e ad altre realtà riconosciute dal FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo.

E alla tavola rotonda svolta a Mantova sul tema “Mecenatismo, art bonus e social media: risorse, idee e politiche a favore della musica e delle arti” la seconda sessione era proprio dedicata a lui, lo sgravio fiscale più desiderato dagli operatori culturali.

A parlare innanzitutto di come conquistarselo era Lorenzo Anania, responsabile del fund raising di Kilowatt Festival, una manifestazione di Performing Arts che si svolge a Sansepolcro, un centro di provincia di 20000 abitanti. “Il Festival si svolge da 17 edizioni e negli anni abbiamo cercato di allargare le entrate attraverso altre fonti che non fossero i finanziamenti pubblici. L’Art Bonus ci ha permesso di farlo attraverso un lavoro di prospettiva, condividendo la nostra visione con le aziende: questo l’abbiamo fatto anche lavorando su contenuti ad hoc.” Insomma, non si tratta solo di chiedere dei soldi, ma di chiederli per un motivo. E il lavoro di Kilowatt è stato premiato: nel bilancio 2018 ha pesato per il 35%, in quello di quest’anno probabilmente per il 40% e Anania punta a superare il 50% e non nasconde il suo entusiasmo: “E’ una misura win-win perchè tutti hanno da guadagnarci, è una formula eccezionale.”

Di Art Bonus dal punto di vista tecnico ha parlato Carolina Botti, direttrice di Ales SpA, società che gestisce e promuove l’Art Bonus per conto del Ministero dei Beni Artistici e Culturali: “Il meccanismo che sta alla base dell’Art Bonus è semplice: lo Stato ha bisogno dei privati, chiede il loro contributo, ma non li lascia soli, anzi li affianca restituendo il 65% di quanto hanno donato. Abbiamo lavorato per favorire trasparenza e facilità di uso di questo strumento.” Semplice e utile, ma non per tutti: ci sarà spazio in futuro per le Associazioni che al momento non rientrano nell’elenco speciale del FUS? “Al momento l’Art Bonus si può destinare alla tutela del patrimonio o ad appunto quelle realtà come le Fondazioni Lirico-Sinfoniche o le orchestre riconosciute dal FUS. Un allargamento della platea è questione di copertura finanziaria: non si tratta tanto di una questione tecnica, quanto di una scelta politica.” Negli anni, l’Art Bonus ha comunque portato donazioni pari a 350 milioni di euro, da parte di 11000 donatori di cui 6000 privati cittadini: “Ovviamente il peso economico maggiore ce l’hanno le fondazioni bancarie, ma il coinvolgimento di privati cittadini ha un valore strategico enorme, di crescita culturale e sociale.”

Theresia a Trame Sonore, si parte

By Emilia Campagna - May 29, 2019
Ospiti di Trame Sonore i giovani talenti di Theresia esploreranno le origini del repertorio classico per archi toccando i luoghi fondamentali - Salisburgo, Vienna e Mannheim - dove negli anni ‘60 del Settecento il linguaggio orchestrale si sviluppò per giungere a una sintesi nella sinfonia classica.

Trame Sonore entra nel vivo e iniziano anche i concerti di Theresia, cinque appuntamenti che punteggiano da giovedì a domenica il ricchissimo cartellone della manifestazione mantovana.

I giovani talenti di Theresia, guidati dal direttore Claudio Astronio e da Gemma Longoni come primo violino concertatore, esploreranno le origini del repertorio classico per archi toccando i luoghi fondamentali – Salisburgo, Vienna e Mannheim- dove negli anni ‘60 del Settecento il linguaggio orchestrale si sviluppò per giungere a una sintesi nella sinfonia classica.

Mannheim sarà ben rappresentata dalla Sinfonia a 4 in fa maggiore n. 6 di Johann Stamitz (1717-1757) – compositore che ampliò l’uso dei fiati in orchestra e fu tra i primi ad adottare per la Sinfonia la struttura in quattro movimenti tipica dell’età classica – e dalla Sinfonia in Sol maggiore VB 19 di Franz Xaver Richter (1709-1789), conosciuto da Mozart nel 1778. Il programma dedicato a Vienna comprende invece la Sinfonia a 4 in sol maggiore di Georg Matthias Monn (1717-1750), la Sinfonia in la maggiore op. 25 n. 5 di Johann Baptist Vanhal (1739-1813) e il Quartetto n. 1 in fa maggiore di Josef Mysliveček (1737-1781), tutti e tre compositori protagonisti in varia misura di una transizione dallo stile barocco a quello galante, e di una affermazione della forma classica. Per Salisburgo sarà la musica di Wolfgang Amadeus Mozart a risuonare con due dei Divertimenti per archi (il n. 1 in re maggiore K136 e il n. 3 in fa maggiore K138) composti nel 1772 quando il giovane Mozart era ancora impiegato alla Corte dell’Arcivescovo di Salisburgo.

I primi due appuntamenti, giovedì mattina, avranno un pubblico speciale e saranno dedicati ai bambini delle scuole elementari: Remo Vinciguerra giocherà con la musica di Mozart in una guida all’ascolto coinvolgente e accattivante.

Tutti concerti di Theresia a Trame Sonore si svolgeranno in alcune sale meravigliose: la Sala dei Fiumi di Palazzo Ducale, un autentico gioiello, il Teatro Bibiena, dove suonò un giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart, la Loggia di David di Palazzo Tè.

I concerti di Theresia al Festival Trame Sonore

Giovedì 30 Maggio – ore 9.00 e ore 10.30
Teatro Bibiena
“Giochiamo con Wolfgang!” – Concerto-laboratorio
Theresia Orchestra – Gemma Longoni primo violino
Conduce Remo Vinciguerra
W. A. Mozart (1756-1791)
Divertimento per archi n. 1 in re maggiore K136
Divertimento per archi n. 3 in fa maggiore K138

Venerdì 31 Maggio – ore 10.30
Theresia Orchestra – Gemma Longoni primo violino
Palazzo Ducale – Galleria dei Fiumi
“Salisburgo”
W. A. Mozart (1756-1791)
Divertimento per archi n. 1 in re maggiore K136
Divertimento per archi n. 3 in fa maggiore K138

Sabato 1 Giugno – ore 16.30
Theresia Orchestra – Claudio Astronio direttore
Palazzo Ducale – Galleria dei Fiumi
“Mannheim”
J. Stamitz (1717-1757)
Sinfonia a 4 in fa maggiore n. 6
F. X. Richter (1709-1789)
Sinfonia in Sol maggiore VB 19
Domenica 2 Giugno – ore 9.30
Palazzo Te – Loggia di David
Theresia Orchestra – Claudio Astronio direttore

Domenica 2 Giugno – ore 12.00
Theresia Orchestra – Claudio Astronio direttore
Palazzo Ducale – Galleria dei Fiumi
“Vienna”
M. G. Monn (1717-1750)
Sinfonia a 4 in sol maggiore
J. B. Vanhal (1739-1813)
Sinfonia in la maggiore op. 25 n. 5
J. Mysliveček (1737-1781)
Quartetto n. 1 in fa maggiore

A Mantova una tavola rotonda per parlare di nuovo mecenatismo e comunicazione

By Emilia Campagna - May 27, 2019
Intervista a Filippo Cavazzoni su nuovo mecenatismo e comunicazione, temi al centro di una tavola rotonda in cui si parlerà anche di Theresia e Fondazione iCons

Nuovo mecenatismo e uso delle nuove tecnologie saranno al centro di una tavola rotonda organizzata da Oficina OCM e Istituto Leoni e che si svolgerà a Mantova nell’ambito di Trame Sonore. Venerdì 31 maggio alle 10.30 presso Palazzo Castiglioni la tavola rotonda dal titolo “Mecenatismo, art bonus e social media: risorse, idee e politiche a favore della musica e delle arti”, rappresenterà un momento di riflessione e confronto con tutti gli operatori del settore, tra cui addetti ai lavori e musicisti, con lo scopo di affrontare temi di grande rilevanza per tutto il comparto attraverso specifiche sessioni coordinate dal giornalista musicale Angelo Foletto. Anche Fondazione ICONS sarà tra i protagonisti del dibattito legato al mecenatismo con l’intervento di Elena Gaboardi, Vice Presidente Fondazione ICONS.

Abbiamo chiesto qualche anticipazione a Filippo Cavazzoni, che per l’Istituto Bruno Leoni ha collaborato all’organizzazione dell’evento e che ne curerà l’intervento introduttivo.

Filippo Cavazzoni, la tavola rotonda si occuperà di mecenatismo, Art Bonus e social media: come avete individuato questi temi? Ritenete che siano queste le grandi sfide dell’organizzazione musicale in Italia?

“Questo è il quarto anno che come Istituto Bruno Leoni affianchiamo Oficina OCM nell’organizzazione di una tavola rotonda nell’ambito di Trame Sonore: ogni volta abbiamo cercato di dare un taglio operativo, delineando un evento pensato per addetti ai lavori che abbia ricadute estremamente pratiche. In questa edizione ci dedichiamo a quelli che appaiono essere i problemi urgenti del mondo musicale oggi, ovvero il reperimento di risorse al di là dei finanziamenti pubblici e il coinvolgimento di un nuovo pubblico.”

Quando parla di nuovo pubblico si riferisce ai giovani? C’è realmente un problema di invecchiamento del pubblico della classica?

“C’è nella misura in cui la musica classica continua ad essere percepita come qualcosa di difficile e i giovani sono impreparati e anche un po’ spaventati. Abbiamo un grosso limite in Italia dato dal fatto che la Storia della Musica è assente dai programmi scolastici e l’uso di nuove tecnologie può aiutare a rendere più comprensibile l’ascolto della musica. Ne parleremo con Paolo Besana, Capo Ufficio del Teatro alla Scala, Michele Dall’Ongaro Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Andrea Maulini, docente all’Università di Bologna e Barbara Minghetti, Direttrice Artistica del Macerata Opera Festival – Sferisterio.”

Ma “attirare” i giovani attraverso i social o app del cellulare non rischia di rinchiudere la loro attenzione dentro il piccolo schermo dello smartphone e allontanarli ulteriormente dalla fruizione dal vivo della musica?


“Il rischio c’è ma esistono anche delle esperienze virtuose in tal senso, penso a progetti portati avanti dal Teatro Regio di Parma e dai Berliner Philarmoniker, o da iniziative di grandi istituzioni come il Met che in questi anni hanno portato l’opera in diretta nei cinema di tutto il mondo. Poi, certo, la cosa migliore è portare la gente nelle sale da concerto: magari togliendo un po’ di polvere e svecchiando la ritualità come sta facendo Trame Sonore a Mantova.”

Parliamo di Art Bonus, un altro dei temi della tavola rotonda: si tratta di un incentivo fiscale che da alcuni anni premia chi effettua donazioni liberali a favore della cultura: che impatto sta avendo questa possibilità sui finanziamenti in particolare alle attività musicali?

“L’Art Bonus esiste dal 2014 e negli anni si è estesa molto la platea dei beneficiari: prima era destinato al patrimonio culturale, poi sono state incluse le Fondazioni Liriche, ora possono accedere anche orchestre e festival. Ciò che cercheremo di portare alla luce nella sessione dedicata è il fatto che bisogna professionalizzare la capacità di far tesoro di questo strumento presentando le realtà che hanno saputo sfruttarlo al meglio attraverso mirate campagne di comunicazione, come ad esempio il Kilowatt Festival per cui sarà presente Lorenzo Anania. E del lato tecnico pareremo con Carolina Botti, consulente del MiBACT proprio sul tema dell’Art Bonus, Irene Sanesi, commercialista.”


E per quanto riguarda il nuovo mecenatismo?


“Su quel tema abbiamo cercato realtà che ci portassero delle esperienze nuove e avessero spunti con ricadute immediate: Elena Gaboardi ci parlerà di Theresia e del sostegno dato a questo progetto musicale da parte di Fondazione ICONS, mentre Roberto Brazzale ci porterà l’esperienza “di famiglia” di imprenditori vicentini legati al mondo della musica e forti sostenitori di iniziative musicali sul loro territorio.”

Vienna, Salzburg, Mannheim:
Theresia’s musical journey at Trame Sonore

By Emilia Campagna - May 23, 2019
We are about to embark on an enlightening musical journey. It will bring us and our audience through the three main towns when it comes to Classicism: Vienna, Salzburg and Mannheim

We are about to embark on an enlightening musical journey: it will bring us and our audience through the three main towns when it comes to Classicism: Vienna, Salzburg and Mannheim. And yet, nobody will have to leave at all the beautiful centre of Mantua, where we will be hosts of “Trame Sonore – Mantova Chamber Music Festival”.

Music is constantly appreciated as the most powerful way for time-travelling: this is even truer for orchestras that, like Theresia, perform on period instruments, deepening the historical performance practice.

So, this time we are headed for the very roots of Classical style, in search of the origins of Symphony and Sonata form.

Mannheim is considered to be a true school of classical style, thank both to the orchestral techniques pioneered by the court orchestra of Mannheim in the latter half of the 18th century and to the group of composers of the early classical period, who composed for the orchestra itself. The orchestra had an excellent reputation, due to its excellent discipline and the individual skill of its players; the English traveller Charles Burney called it “an army of generals”. The father of the school is considered to be the Bohemian composer Johann Stamitz, whose Symphony in F major n. 6 will be performed together with F. X. Richter‘s Symphony in G major VB 19 (concert on 1st June at 4.30 pm at Palazzo Ducale, Galleria dei Fiumi).

Since it was an imperial capital, Vienna was one of the main centres of musical life in Europe: the Viennese Classical school is nowadays best associated with the names of Mozart and Haydn, but the very transition from Baroque to Classical style was due to composers like Georg Matthias Monn. Monn, who was born in Vienna in 1717 and died in the same city in 1750, represents a school of Austrian composers who had thoroughly studied the principles of counterpoint as practised by Johann Sebastian Bach, but also effected a change from the formalistic and ornate Baroque style to the simpler, more graceful Galante music. Moreover, they renewed the sonata form by expanding the concepts of secondary theme and development. Even Czech-born composers Johann Baptist Wanhal and Josef Mysliveček (both born in the 1730s) are important representatives of the new style. Furthermore, many of Wanhal’s symphonies are in minor keys and are considered highly influential to the “Sturm und Drang” movement of his time. And, is renowned the influence that Josef Mysliveček had on the young Mozart. Monn, Vanhal and Myslivecek will be performed in our “Vienna” concert on 2nd June at 9 a.m. (Palazzo Te) and 10.30 p.m. (Palazzo Ducale).

Last but not least, Salzburg was obviously the town where Wolfgang Amadeus Mozart was born and where he started his career as a court composer to the Archbishop Hieronymus Colloredo: in 1772, when he was sixteen he wrote three Divertimenti after the second of three extended trips to Italy. A final trip to Italy was already in the planning and the Italian influence on Mozart’s writing is strong. The three-movement structure follows the pattern of the Italian Sinfonia, while the writing also nods in the direction of the widely respected Joseph Haydn and Johann Christian Bach – whom Mozart had met in London and whom he regarded as both friend and mentor. String Divertimentos n. 1 in D major and n. 3 in F major will be performed on 30th May at 9 a.m. and 10.30 a.m. (Teatro Bibiena) and on 31th May ah 10.30 a.m. (Galleria dei Fiumi di Palazzo Ducale).

Theresia’s strings will be conducted by Claudio Astronio with Gemma Longoni as violin concertmaster.

Trame Sonore: Carlo Fabiano racconta il Festival

By Emilia Campagna - April 27, 2019
Theresia sarà al Festival Trame Sonore, una manifestazione unica nel suo genere che si svolgerà dal 29 maggio al 2 giugno nei più bei luoghi (teatri ma anche sale di palazzi, chiese, corti, giardini) della Città di Mantova, con 200 concerti e numerosissimi artisti coinvolti. Ne abbiamo parlato con il Direttore Artistico Carlo Fabiano.

Theresia sarà al Festival Trame Sonore, una manifestazione unica nel suo genere che si svolgerà dal 29 maggio al 2 giugno nei più bei luoghi (teatri ma anche sale di palazzi, chiese, corti, giardini) della Città di Mantova, con 200 concerti e numerosissimi artisti coinvolti. Ne abbiamo parlato con il Direttore Artistico Carlo Fabiano.

Carlo Fabiano, è difficile raccontare un Festival come Trame Sonore che in pochi giorni concentra centinaia di concerti, ma proviamoci: quali sono gli appuntamenti principali? C’è un tema dominante (o più di uno)?

“Quando mi viene fatta questa domanda cerco sempre di partire dalla definizione di cos’è Trame Sonore: il termine “Festival” ci sta un po’ stretto. La nostra intenzione è quella di creare un momento privilegiato di incontro nel settore musicale, tra artisti, operatori e grandi appassionati, nel quale sviluppare un dibattito su quella che può essere la prospettiva della musica d’arte (nel nostro caso musica da camera) nel futuro. Posto che la materia è una materia eterna, le modalità per poterla traghettare nel futuro sono tutte da disegnare: le location, il modo di rapportarsi tra artista e pubblico, le capienze delle sale, sono tutti parametri su cui riflettere e io vorrei che Trame Sonore, un momento in cui c’è tantissima musica ma soprattutto tantissimi musicisti e operatori musicali diventasse uno spazio di dialogo in tal senso. Questa è la prima cosa che mi sento di dire, poi per quanto riguarda l’impostazione del programma ci sono 200 concerti, che quest’anno hanno una tematica emergente ovvero i 200 anni della nascita di Clara Schumann, la donna dell’Ottocento musicale, di cui indagheremo l’influenza straordinaria che ebbe sul suo tempo; il secondo topos è su Leopold Mozart, a 300 anni dalla nascita: lo omaggeremo non tanto come compositore, quanto come docente, emblema di coloro che riescono a effettuare la trasmissione del sapere musicale.”

Come è nata questa manifestazione?

“Trame Sonore esiste dal 2013, siamo alla settima edizione. Ebbe un paio di numeri zero, che hanno dato il via alle riflessioni e indotto noi dell’Orchestra da Camera di Mantova a provare questa formula. Le prime sperimentazioni risalgono al 2009, anno di celebrazioni per i 200 anni dalla morte di Haydn, autore che a noi sembrava abbastanza ignorato. Poi nel 2012, anno del terremoto, lanciammo una serie di iniziative musicali in vari luoghi della città, e lì ci siamo accorti che rimodulare le modalità di offerta, ad esempio riportando la musica da camera nelle sale dei palazzi, ovvero nei salotti, togliendo i frac obsoleti ai musicisti, facendo parlare i musicisti con il pubblico, riducendo le durate dei concerti, dava un grande risultato: ci accorgemmo che finalmente avevamo una marea di gente, soprattutto giovane, gente che è avida di cultura ma che nei confronti della classica una sorta di blocco o timore reverenziale: un cambiamento visibile nella partecipazione è avvenuto proprio cercando di rendere la musica classica più fruibile, destrutturandola dal punto di vista della ritualità. Da lì Trame Sonore ha preso il via, in questa meravigliosa città, con degli sono spazi incredibili, dal Palazzo Ducale a Santa Barbara a Palazzo Tè. Quest’anno i luoghi dei concerti sono 20, tutti raggiungibili in pochi minuti a piedi.”

Qual è il pubblico di Trame Sonore?

“E’ un pubblico internazionale, misto, di tutte le età, ma con molti giovani: persone motivate che si nutrono di cultura, frequentano le mostre, vanno a teatro e al cinema (il cinema impegnato). E sono tante: nell’ultima edizione abbiamo registrato 50000 presenze nell’arco delle cinque giornate di festival.”

Ci accorgemmo che finalmente avevamo una marea di gente, soprattutto giovane, gente che è avida di cultura ma che nei confronti della classica una sorta di blocco o timore reverenziale: un cambiamento visibile nella partecipazione è avvenuto proprio cercando di rendere la musica classica più fruibile, destrutturandola dal punto di vista della ritualità.

Come si è sviluppato il festival in queste edizioni?

“In questi anni siamo andati avanti su questa strada, convincendoci anzi rafforzando quelle che sono state le impostazioni basilari. Dal punto di vista tematico quest’anno siamo un po’ più strutturati dal punto di vista dei contenuti, come dicevo prima, con questi filo rossi Clara Schumann e Leopold, ma i presupposti rimangono gli stessi. Quest’anno devo dire che abbiamo anche cercato di ridimensionarci un po’ perché tutta la manifestazione da gestire è davvero impegnativa; tra l’altro sono moltissimi i musicisti che ci scrivono chiedendo di partecipare e non riusciamo ad accontentare tutti.”

Tra le novità di quest’anno c’è Assaggi di Festival: qual è il senso di un preludio spalmato lungo un mese rispetto a un Festival che esplode in pochi giorni?

“Trame Sonore si rivolge a un pubblico nazionale e internazionale, con molti che giungono a Mantova appositamente per il Festival, ma poi abbiamo una città, Mantova, che ci accoglie, una città di piccole dimensioni che ci apre completamente le porte: Assaggi di Festival vuole essere un percorso di sensibilizzazione proprio rivolto ai cittadini mantovani, per conoscere ancora di più le sale dei palazzi con le loro meravigliose acustiche e per far conoscere ancora di più il nostro progetto .”

A proposito di progetti speciali, quest’anno per la seconda volta al Festival si esibirà Theresia, inaugurando anche la serie degli “Assaggi”: che cosa pensa del progetto di mecenatismo culturale che sta dietro all’orchestra?

“Intanto vorrei fare un complimento enorme a Theresia che piace per lo spirito, per l’impostazione e per i risultati musicali, che io ho sentito veramente eccellenti: è un’orchestra che suona molto bene, che sprizza entusiasmo e preparazione, per cui sono molto felice che Theresia sia per la seconda volta residente a Trame Sonore. Sul mecenatismo mi vien da dire che sia un po’ il futuro, vedendo come vanno i finanziamenti pubblici, in un paese in cui la cultura dovrebbe al contrario essere così importante e sostenuta. Battere la via del mecenatismo è un po’ andare alle origini della cultura italiana ed è una strada obbligata. Theresia in questo senso è un modello, perché mostra che i privati possono investire in cultura con importanti risultati.”

Questi temi saranno anche al centro di una tavola rotonda:

“Assolutamente, proprio perché ci teniamo ad affrontare temi di questo tipo. Ci sarà una mattinata dedicata a come riuscire ad attivare meccanismo attorno al fund-raising in ambito privato, si parlerà di Art Bonus e di meccanismi correlati, e anche in questo contesto il contributo di Theresia potrà essere molto rilevante.”

Tra Assaggi e Trame Sonore, Theresia in trasferta a Mantova

By Emilia Campagna - April 24, 2019
Sono molti gli appuntamenti che nel mese di maggio, fino all'inizio di giugno, porteranno Theresia a Mantova

Sono molti gli appuntamenti che nel mese di maggio, fino all’inizio di giugno, porteranno Theresia a Mantova: la meravigliosa città sui tre laghi ospiterà l’orchestra per un primo concerto il 4 maggio nella splendida Sala dei Fiumi di Palazzo Ducale. La serata inaugura la serie degli “Assaggi di Festival”, un mese di appuntamenti che avvicinano alla settima edizione di Trame Sonore.

Dopo il concerto del 4 maggio, in cui l’orchestra sarà diretta da Alfredo Bernardini, il nome di Theresia torna nel cartellone degli Assaggi: Simone Laghi, segretario artistico del Festival, parlerà di orchestre e di interpretazione su strumenti originali il 14 maggio, alle 21.15 al Cinema Oberdan, prima della proiezione del film documentario “The breath of the Orchestra” di Katarzyna Kasica (Polonia, 2014). Il lavoro della regista polacca è centrato sulla figura di Frans Brüggen – recentemente scomparso – fondatore nel 1981 dell’Orchestra of the Eighteenth Century, un ensemble specializzato nel repertorio del XVIII e dell’inizio del XIX secolo.

Gli archi dell’orchestra infine si riuniranno per uno stage residenziale a Mantova proprio durante il Festival Trame Sonore: tra il 30 maggio e il 2 giugno saranno ben cinque le occasioni per ascoltare i nostri giovani talenti, guidati dal primo violino concertatore Gemma Longoni e dal direttore Claudio Astronio. Cinque concerti con un esteso repertorio che ruoterà attorno a tre città simbolo del classicismo musicale, Vienna, Mannheim e Salisburgo, e di cui vi racconteremo approfonditamente nei prossimi post.

Non solo orchestra: i seminari di Theresia

By Emilia Campagna - April 7, 2019
Le attività formative di Theresia per il 2019 prevedono, all'interno delle residenze musicali, una serie di seminari dedicati ai musicisti che compongono l'orchestra, giovani professionisti che si affacciano al mercato del lavoro.

Seminari sull’interpretazione e sulla prassi esecutiva, ma anche testimonianze di storie professionali di successo e corsi intensivi sui più utili strumenti per affermarsi nella carriera musicale. Le attività formative di Theresia per il 2019 prevedono, all’interno delle residenze musicali, una serie di seminari dedicati ai musicisti che compongono l’orchestra, giovani professionisti che si affacciano al mercato del lavoro.

Si parte con Alfredo Bernardini, che il 30 aprile, nel cuore della residenza che si concluderà con i concerti del 3 e 4 maggio rispettivamente a Lodi e Mantova, scenderà dal podio del direttore per raccontare la storia professionale dell’Ensemble Zefiro, gruppo da lui fondato assieme a Paolo e Alberto Grazzi e oggi affermato a livello internazionale: Bernardini racconterà come nel 1989 lui e i fratelli Grazzi ebbero l’idea dell’ensemble, come mossero i primi passi e in che modo Zefiro ha raggiunto negli anni una fama consolidata.

Il giorno dopo (1 maggio) è previsto l’incontro con il musicologo David Wyn Jones, Professore alla Scuola di Musica dell’Università di Cardiff, riporterà il discorso entro la sfera dell’interpretazione musicale. Come lo stesso Jones ci ha spiegato in un’intervista, la conferenza illustrerà i rapporti – personali e musicali – tra Wolfgang Amadeus Mozart e Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph Haydn.

Alfred Brendel

Durante la residenza in programma a Mantova dal 28 maggio al 2 giugno nell’ambito del Festival “Trame Sonore” i momenti di approfondimento saranno due: il primo con il fondatore e direttore artistico di Theresia Orchestra, Mario Martinoli, che partendo dall’esperienza di gestione dell’orchestra, sostenuta da un progetto di finanziamento culturale privato, parlerà di temi etici correlati al lavoro del musicista; il secondo incontro sarà con il grande pianista austriaco Alfred Brendel, guest of honor del Festival, che assieme al Quartetto Zaide terrà una master class sul Quartetto “La morte e la fanciulla” di Schubert.

Durante il mese di luglio gli archi dell’orchestra saranno in residenza a Ginevra impegnati in un progetto diretto da Chiara Banchini che si concluderà con due concerti il 7 e 8 luglio per i Concerts d’ètè a Saint Germaine. L’Accademia d’archi sarà l’occasione per ospitare un appuntamento particolarmente interessante, ovvero quello con Klaus Scherer, docente alla Facoltà di Scienze Affettive, che spiegherà qual è l’impatto emotivo del suono nell’attività del musicista, con una visita al laboratorio di neuroscienze dove si misurano le reazioni del cervello all’ascolto o alla produzione della musica.

Bertil Van Boer

In agosto è in programma una lunga residenza (8-22 agosto) in cui l’orchestra, diretta da Claudio Astronio, affronterà l’intero corpus delle Ouvertures di Joseph Martin Kraus, con concerti a Milano, Bolzano e Rovereto e la registrazione di un cd. Per approfondire la figura e l’opera di Kraus avremo ospite Bertil Van Boer, curatore del catalogo completo dell’opera del compositore. Bertil Van Boer terrà tre lezioni, durante le quali parlerà di Kraus da un punto di vista biografico, del mondo musicale alla corte del re di Svezia e dell’opera teatrale di Kraus con un focus sulle overtures. Nel corso della residenza di agosto è in programma anche una lezione in cui Simone Laghi, musicologo e segretario Artistico di Theresia, spiegherà come muoversi tra archivi, librerie e strumenti di ricerca online.

Theresia a Lodi e Mantova diretta da Alfredo Bernardini

By theresia - April 3, 2019
Theresia Orchestra sarà in residenza a Lodi per un nuovo progetto orchestrale: diretta da Alfredo Bernardini, l’orchestra si esibirà il 3 maggio a Lodi (Teatro alle Vigne) e il giorno dopo a Mantova (Palazzo Ducale) in un programma che comprende musiche di Franz Joseph Haydn, Michael Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart.

Theresia sarà in residenza a Lodi per un nuovo progetto orchestrale: diretta da Alfredo Bernardini, l’orchestra si esibirà il 3 maggio a Lodi (Teatro alle Vigne) e il giorno dopo a Mantova (Palazzo Ducale) in un programma che comprende musiche di Franz Joseph Haydn, Michael Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart.

La residenza, che si svolgerà a partire dal 28 aprile, è frutto di una collaborazione tra Fondazione iCons, che sostiene il progetto Theresia, gli Amici della Musica di Lodi, il Teatro alle Vigne e il Comune di Lodi; la collaborazione ha già dato i propri frutti nello scorso gennaio con un applaudito concerto degli archi dell’orchestra diretti da Chiara Banchini in occasione della Festa di San Bassiano. Del resto la scelta di Lodi come luogo di residenza dell’orchestra risponde al desiderio della Fondazione iCons di radicarsi maggiormente in una città che per dimensioni, posizione e atmosfera rappresenta un ideale luogo di studio per i giovani musicisti coinvolti e che più volte in passato è stata teatro delle attività di un ensemble dinamico e internazionale come Theresia Orchestra.

Il concerto si aprirà con l’Ouverture dal “Ritorno di Tobia” di Franz Joseph Haydn, un oratorio composto nel 1775, eseguito per la prima volta a Vienna il 2 Aprile 1775 e ripreso quasi dieci anni dopo, nel 1784, dopo una sostanziale revisione. Fu proprio in occasione di questa seconda versione che Haydn incontrò per la prima volta Mozart, con il quale nacque un sincero rapporto di amicizia e ammirazione.

Da un Haydn all’altro: il secondo brano in programma sarà la Sinfonia in do minore n. 28 di Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph. E’ la prima volta che Theresia Orchestra affronta musiche di Michael Haydn, una preziosa aggiunta a un repertorio già ricco, considerando anche che il compositore ebbe una particolare influenza su Wolfgang Amadeus Mozart: in particolare, quella che verrà eseguita da Theresia è la prima delle sinfonie di Michael Haydn a concludersi con quel tipo di fugato che chiaramente anticipa la scrittura contrappuntistica usata da Mozart nella Jupiter.

A Mozart è dedicata l’ultima parte del concerto, con la Sinfonia “Linz”, così chiamata perché fu composta nella cittadina austriaca mentre Mozart e la moglie erano in viaggio da Salisburgo a Vienna verso la fine dell’Ottobre 1783. Il 31 Ottobre scrisse al padre: “Martedì 4 novembre darò un concerto in teatro, ma, non avendo portato con me nessuna Sinfonia, ne sto componendo una a gran velocità, perché devo terminarla per questa data” Nonostante Mozart avesse dovuto scrivere la sinfonia in pochissimi giorni, l’intera partitura è un capolavoro di equilibrio, ricchissimo di idee musicali, e rappresenta il vero distacco dalle esperienze salisburghesi verso uno stile più maturo.

Il giorno dopo (sabato 4 maggio) l’orchestra replicherà la Sinfonia Linz di Mozart nella Sala di Manto del Palazzo Ducale di Mantova in un concerto che apre gli “Assaggi di Festival”, percorso di avvicinamento al Festival cameristico “Trame Sonore”, che si svolgerà dal 29 maggio al 2 giugno e che vedrà gli archi dell’orchestra protagonisti di ben sei momenti musicali.

Durante la residenza si svolgeranno anche due seminari, momenti di approfondimento per i musicisti dell’orchestra, i primi di una serie che per tutto il 2019 offriranno ai nostri musicisti da un lato l’approfondimento di temi musicologici legati ai programmi affrontati nel lavoro orchestrale e cameristico, dall’altro la crescita personale attraverso l’acquisizione di soft skills e conoscenze che potranno aiutare il professionista a costruire la propria carriera in modo consapevole. Il 30 aprile Alfredo Bernardini scenderà dal podio del direttore per raccontare la storia professionale dell’Ensemble Zefiro, gruppo da lui fondato assieme a Paolo e Alberto Grazzi e oggi affermato a livello internazionale: Bernardini racconterà come nel 1989 lui e i fratelli Grazzi ebbero l’idea dell’ensemble, come mossero i primi passi e in che modo Zefiro ha raggiunto negli anni una fama consolidata. Il giorno dopo (1 maggio) è previsto l’incontro con il musicologo David Wyn Jones, Professore alla Scuola di Musica dell’Università di Cambridge, che riporterà il discorso entro la sfera dell’interpretazione musicale, illustrando i rapporti – personali e musicali – tra Wolfgang Amadeus Mozart e Michael Haydn.

La Locandina
Venerdì 3 maggio, ore 21 – Teatro alle Vigne, Lodi
Sabato 4 maggio, ore 19 – Palazzo Ducale, Mantova

 

Franz Joseph Haydn
Ouverture da “Il Ritorno di Tobia” *
Michael Haydn
Sinfonia n. 28 in Do maggiore *
Allegro spiritoso
Un poco Adagio
Fugato. Vivace assai

Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 36 in Do maggiore “Linz” KV 425
Adagio — Allegro spiritoso
Andante in F major
Menuetto
Finale (Presto)

Theresia Youth Orchestra
Alfredo Bernardini, direttore

 

* (Solo nel concerto del 3 maggio)

“Il teatro più bello del mondo”. Our places: Teatro Bibiena a Mantova

By Emilia Campagna - May 30, 2017
Theresia suonerà in quello che Leopold Mozart definì "il teatro più bello del mondo": Teatro Bibiena a Mantova

Quando ci suonò il giovane Wolfgang Amadeus Mozart, il 16 gennaio 1770, si doveva sentire ancora profumo di legno nuovo, e di intonaci freschi: il Teatro Scientifico dell’Accademia di Mantova (da tutti conosciuto come Teatro Bibiena, dal nome dell’architetto che lo progettò) era stato completato solo poche settimane prima, e inaugurato il 3 dicembre 1769 con la cantata Virgilio e Manto di Luigi Gatti. Mozart, in viaggio con il padre da Verona a Bologna, vi suonò un lungo programma, conservato dall’Accademia Virgiliana, eseguendo proprie sonate al clavicembalo ed arie, ma soprattutto improvvisazioni su temi che gli vennero sottoposti al momento. Fu un successo per Mozart, non ancora quattordicenne, e anche per il nuovissimo teatro, che da allora è uno dei simboli della città.

Il Teatro è all’interno di un edificio cinquecentesco entro il quale nel 1562 Cesare I Gonzaga aveva fondato l’Accademia degli Invaghiti (poi chiamata Accademia dei Timini), una società musicale nata con lo scopo di diffondere l’amore per la musica come mezzo di diletto e stimolazione delle conoscenze. Nel 1564 era stata favorita da importanti privilegi concessi dal papa e nel 1607 aveva patrocinato la scrittura e la messa in scena dell’opera L’Orfeo di Claudio Monteverdi. L’edificio includeva un piccolo teatro coperto, probabilmente a gradoni, in linea con lo stile dell’epoca. Nel 1767, circa sessant’anni dopo l’inizio della dominazione austriaca, fu proprio l’Accademia dei Timidi a commissionare un nuovo teatro. Fu incaricato Antonio Bibiena, figlio del noto scenografo barocco Ferdinando. Scenografo ed architetto egli stesso, il Bibiena demolì il teatrino cinquecentesco e progettò una scena fissa, alle cui spalle edificò due corridoi sovrapposti a formare un loggiato a due piani. La platea ebbe un disegno a campana, che produce la sensazione di un ambiente circolare. Tutto l’ambiente è finemente decorato: con quattro ordini di palchi, divisi da colonne, quattro nicchie con statue dei mantovani illustri (Gabriele Bertazzolo, Baldassarre Castiglione, Pietro Pomponazzi, Virgilio) ed un generale assetto decorativo che produce una sensazione di movimento.

Nel frattempo il palazzo divenne sede dell’Accademia nazionale virgiliana, fondata nel 1768 da Maria Teresa d’Asburgo imperatrice d’Austria e destinata a “Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere”. l’istituzione era strutturata alla stregua di una scuola universitaria, articolata in differenti discipline e classi, e traeva origine dal secolare filone di sodalizi culturali risalenti alla signoria Gonzaga (come nel caso della Accademia dei Timidi). E’ tuttora attiva ed è la più antica e prestigiosa istituzione culturale esistente in Mantova.

Inizialmente pensato per ospitare riunioni ed esperimenti scientifici pubblici, il Teatro si dimostrò perfetto per la musica, tanto che appunto anche i Mozart, di passaggio da Verona a Bologna, vi si fermarono, con gran soddisfazione di Leopold, che così scriveva alla moglie: “Il 10 siamo partiti da Verona a mezzodì e siamo giunti la sera a Mantova; questo credo di avertelo già scritto. Vorrei che tu avessi visto il luogo dove si è tenuta l`accademia: per la precisione il cosiddetto Theatrino della Accademia Philarmonica. In vita mia non ne ho mai visto uno più bello, di questo genere; e poiché spero tu conserverai con cura tutte le lettere, a suo tempo te lo descriverò. Non è un teatro, bensì una sala con dei palchi, costruita come un teatro d`opera; dove dovrebbe esserci la scena vi è il piano rialzato per la musica, dietro il quale c`è ancora una galleria per gli ascoltatori costruita a palchi. Non ho parole bastanti a descriverti la moltitudine di persone, – le acclamazioni, gli applausi, gli schiamazzi e i Bravo su Bravo, – insomma, l`entusiasmo e l`ammirazione generale mostrati dagli ascoltatori.”

Il concerto di Mozart ebbe tale successo che una nobildonna mantovana, Margherita Sartoretti, volle omaggiare il ragazzo con una poesia. Come racconta Leopold nella stessa lettera “il giorno dopo venne il servitore che ci portò, dentro un bel vaso, un mazzo di fiori di rara bellezza avvolto in nastri rossi, e in mezzo ai nastri vi era una moneta da 4 ducati e sopra la poesia di cui ti invio copia.”

Theresia Youth Orchestra suonerà al Teatro Bibiena sabato 3 giugno alle ore 16 nell’ambito del Festival Trame Sonore: l’orchestra sarà diretta da Claudio Astronio ed eseguirà la Sinfonia K 202 di Mozart e la Sinfonia in re maggiore VB 143 di Kraus.

Our places: Sala di Manto a Palazzo Ducale, Mantova

By Emilia Campagna - May 26, 2017
La Sala di Manto nel Palazzo Ducale di Mantova ospiterà uno dei concerti di Theresia nell'ambito del Festival Trame Sonore: un luogo incantevole che rimanda alle origini del nome della città

Che Theresia abbia suonato in luoghi meravigliosi, particolari e ricchi di storia è un fatto: dal Palazzo del Quirinale al Teatro di Camogli, dove l’orchestra ha fatto la prima residenza del 2017, i nostri musicisti si sono esibiti in sale, chiese, teatri e palazzi tutti con una storia da raccontare. Questa volta, però, è ancora più speciale: Theresia sarà a Mantova per Trame Sonore, un Festival unico nel suo genere che in cinque giorni concentra ben 180 concerti, sparsi nei luoghi più belli della città. L’intero centro di Mantova è un gioiello, un tesoro di meraviglie architettonici che si specchiano nei tre laghi formati dal fiume Mincio.

Il profilo di Mantova specchiata nei Lago di Mezzo

Il profilo di Mantova specchiata nel Lago di Mezzo

In questo e nei prossimi post vi racconteremo le speciali storie dei luoghi in cui suoneremo a Mantova: iniziamo da Palazzo Ducale, un luogo simbolo della città e precisamente dalla Sala di Manto – dove l’orchestra si esibirà due volte, venerdì 2 giugno alle 20.30 e domenica 4 giugno alle 11.30 –  anche perchè nel nome della sala c’è tutta la leggenda che avvolge l’origine della città.

Il labirinto delle sale di Palazzo Ducale

Il labirinto delle sale di Palazzo Ducale

La Corte Nuova del Palazzo Ducale

La Corte Nuova del Palazzo Ducale

La Sala di Manto è all’interno dell’Appartamento Grande di Castello, sulla Corte Nuova, e gli affreschi della sala raccontano la storia della fondazione della città preceduta dall’arrivo in Italia di Manto, leggendaria figlia dell’indovino Tiresia. Negli affreschi attribuiti a Francesco Primaticcio viene quindi raffigurata la nascita della città dovuta al figlio Ocno e altre opere urbanistiche intraprese dai Gonzaga.

Figura mitologica, Manto è figlia dell’indovino tebano Tiresia dal quale aveva ereditato le capacità magiche e divinatorie, ed è ricordata da Virgilio (Eneide X, 198-200) e da Ovidio (Metamorfosi VI, 157 e seguenti). Le vicende narrate nel mito offrono diverse versione delle vicende di questo personaggio: fonti greche narrano che Manto, fuggita da Tebe, si fermò nell’attuale Turchia; altre invece descrivono il suo arrivo, dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città di Mantova.

Manto nel De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio

Manto nel De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio

In questo luogo creò un lago con le sue lacrime; secondo la leggenda queste acque avevano la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beveva. Manto avrebbe incontrato e sposato la divinità fluviale Tybris (il Tevere) re dei Toscani, e il loro figlio Ocno (detto anche Bianore) avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, Mantua. Questa versione mitica della fondazione della città di Mantova è riportata nell’Eneide di Virgilio. Secondo un’altra teoria, Mantova trae l’origine del suo nome da Manth, dio etrusco, signore dei morti del pantheon tirreno.

Il mito della fondazione di Mantova trova spazio anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri nel XX Canto dell’Inferno, nel quale Dante stesso e la sua guida mantovana Virgilio incontrano gli indovini. Proprio indicando una di queste anime, Virgilio descrive i dintorni della città, il Lago di Garda ed il corso del Mincio che si tuffa nel Po a Governolo per affermare, riferendosi alla leggenda dell’indovina Manto:

« Fer la città sovra quell’ossa morte;
e per colei che ‘l loco prima elesse,
Mantüa l’appellar sanz’altra sorte »
(Dante Alighieri, Divina Commedia-XX Canto dell’Inferno.)

L’immenso palazzo Ducale, la cui costruzione avvenne in epoche successive e a un primo sguardo può apparire labirintico, svela alcuni dei tesori artistici di importanza e bellezza assoluta che testimoniano i fasti rinascimentali della città, dalla famosissima “Camera degli sposi” alla Galleria dei Fiumi, con opere di Tiziano, Mantegna, Pisanello. Non è questa la sede per addentrarci in una descrizione degli immensi tesori del Palazzo, ma vi lasciamo con una curiosità: in una delle sale si trova anche un ritratto dell’imperatrice Maria Teresia d’Austria, da bravi theresiani vi invitiamo a cercarlo!

Il ritratto di Maria Teresa d'Austria a Palazzo Ducale

Il ritratto di Maria Teresa d’Austria a Palazzo Ducale