Theresia a Camogli: storia, innovazione e multiculturalità

By theresia - May 19, 2017
Ospitiamo sul nostro blog il racconto dello stage ligure di Theresia a Camogli scritto da Eugenio Damasio e Andrea Massera, studenti della Scuola di scrittura Holden di Torino

Al Teatro Sociale di Camogli vanno in scena i ragazzi della Theresia

A pensarci oggi viene da sorridere, ma nel corso dell’800 la rilevanza di un piccolo borgo come Camogli era completamente differente da quella odierna. Ricchi armatori navali e operosi pescatori coesistevano, dando vita e industria ad una realtà circoscritta, quanto florida e fertile. In questo clima di circolazione d’idee e capitali, nacque e prosperò il Teatro Sociale di Camogli, inaugurato il 30 settembre 1876, grazie all’investimento e alla volontà di sessanta famiglie borghesi del luogo. A distanza di più di un secolo, il Teatro ha dovuto far fronte a fortune e sorti alterne, tra lavori per l’ampliamento e chiusure che parevano essere definitive.

Camogli-Scorcio-panoramicoNel 2002, Camogli, ormai meta di costante turismo, noto ai più per le sagre delle stagioni estive e per una padella di dimensioni sovrumane, torna a conoscere le sue radici culturali: un’associazione di 100 famiglie ha preso il posto delle originali finanziatrici del Teatro, che a dicembre 2016 ha riaperto, grazie al contributo della Provincia di Genova e dei comuni limitrofi. Oggi Camogli si rinnova riscoprendo le sue origini, artistiche con il rinato Teatro Sociale, e multiculturali grazie alla Theresia Youth Orchestra che con i suoi componenti di ogni nazionalità restituisce al piccolo borgo ligure i suoi fasti dimenticati: quel via vai di lingue, culture, esperienze diverse che connotava la Camogli dell’Ottocento.

Questa residenza della TYO in Liguria rappresenta così il primo passo di un cammino di formazione che, nel tempo, anche grazie al contributo di istituzioni come Casa della Musica di Genova, potrà tornare a dare un respiro internazionale a un territorio che, da sempre, pone i suoi confini lontano, al di là dell’orizzonte del mare.

Perché quando si guarda a TYO è sufficiente osservare i ragazzi e le loro abitudini per capire che si è di fronte a un gruppo capace di unire talenti da tutto il mondo e, soprattutto, di intrecciarne storie e biografie. Ogni componente dell’orchestra, infatti, è testimone di vissuti incredibili, d’altri tempi, che meritano di essere raccontati, seppur in breve. È così che abbiamo incontrato e intervistato alcuni dei protagonisti di questa produzione: una contrabbassista francese, un cornista americano e una violista spagnola.

Theresia-a-Camogli-prove

Theresia Youth Orchestra durante le prove al Teatro Sociale di Camogli


Chloé Lucas“Nice to meet you”, un gradevole accento francese, sono le prime parole che ci rivolge Chloé Lucas. Nata a Montpellier, Chloé ha intrapreso un sentiero difficile, al contempo soddisfacente, che l’ha portata prima a Parigi e, oggi, anche qui con noi a Camogli. A soli sette anni Chloé impugna un violoncello, accordato come un contrabbasso, e trova la sua vocazione. A 24 desidera trasformare la vocazione, il sogno, in una concreta realtà: vivere di musica. In Match Point, Woody Allen si rivolgeva così al pubblico, per mezzo di Chris, il suo protagonista: “Chi disse: “preferisco avere fortuna che talento”, percepì l’essenza della vita”. Per vivere di musica, oggi, c’è bisogno di entrambe le cose. L’innegabile talento di una contrabbassista 24enne, la fortuna di scovare un annuncio di un’orchestra specializzata in musica antica sul caotico Facebook, e nuovamente il talento, la costante pratica, l’ammissione e la capacità di farsi ispirare da ciò che la circonda.
Una cosa semplice da fare quando si è a Camogli.

taylor-townsendAnche se cresciuto a migliaia di chilometri di distanza, al di là dell’oceano, nel centro esatto degli Stati Uniti, anche Taylor Townsend è della stessa opinione. Quando sta seduto nell’orchestra è a pochi passi da Chloé, con il corno naturale tra le mani. Uno strumento che è diventato totalmente il suo da qualche anno quando ha deciso di trasferirsi in Europa, a Madrid, per dedicarsi al meglio alla musica antica. Anche a distanza di secoli dai fasti del barocco, infatti, per Taylor è chiaro come il Vecchio Continente rimanga la patria di questa disciplina e della cultura in genere, l’unico luogo in cui poter sperimentare e crescere davvero come artista. In Spagna, Taylor, però, si è portato anche il banjo: compagno insostituibile quando vuole ricordare in musica le proprie radici.

Alaia FerranEd è a partire proprio da questo concetto, quello delle tradizioni e del folklore, che iniziamo, infine, la nostra conversazione con Alaia Ferran. Lei in Spagna c’è nata, oggi vive a Lione e domani, invece, si trasferirà a Den Haag (L’Aia) per completare il suo percorso di formazione nel campo della viola. Mentre cammina sulla passeggiata di Camogli quasi si emoziona alla vista del celeberrimo padellone, l’attrazione principale della Sagra del Pesce camoglina, evento fondamentale per la vita del borgo, capitato in contemporanea con questa residenza.
“Mi sento tantissimo a casa: anche in Spagna adoriamo le nostre feste tradizionali”, ci dice aggiungendo poi “Quando sono con Theresia, in realtà, mi sento sempre a casa”. Come gli altri, anche Alaia è diventata un membro dell’orchestra solamente da un anno ma vede questa esperienza come qualcosa di più di una formazione. Qui ha trovato una vera e propria famiglia, il luogo perfetto in cui crescere e lavorare.

Un pensiero che pervade profondamente tutto l’ambiente dell’orchestra partendo dal suo fondatore Mario Martinoli, passando da Noemi Ancona che, grazie alle sue capacità gestionali, fa in modo che tutti possano esprimersi al meglio e arrivando fino alla direttrice violinista Chiara Banchini.
È così che, quando finalmente i ragazzi salgono sul palco e impugnano i loro strumenti riescono a creare un’armonia incredibile, forse impensabile se si tiene in considerazione tanta diversità.

Il nostro stupore di reporter-spettatori cresce, una nota dopo l’altra, mentre cerchiamo conferma dell’eccezionale spettacolo negli occhi dei presenti, incantati dai movimenti dei giovani musicisti, e dalla padronanza con cui sanno dominare il palcoscenico, con presenza e professionalità. Alla fine del primo atto alcuni spettatori escono a prendere aria, a fumare una sigaretta, e a mormorare commenti entusiasti su quanto visto e sentito. Li dicono a bassa voce, nonostante siano fuori dal Teatro, quasi a non voler spezzare la magia della musica, il sogno tangibile di una giovane orchestra internazionale che calca divinamente il palco del Teatro Sociale. Storie diverse e distanti, quella della struttura che ospita i ragazzi, quella di Theresia e dei suoi artisti.

Il concerto di Theresia a Camogli

Il concerto di Theresia a Camogli

Ciò che ne risulta è un ensemble orchestrale incredibilmente affiatato. Tutti i giovani musicisti mantengono la propria identità, le proprie caratteristiche peculiari, ma il semplice abito nero dona loro un’unitarietà fuori dal comune. Accolti dagli applausi del pubblico, i giovani della TYO danno vita ad uno spettacolo davvero emozionante e unico nel suo genere capace di mettere insieme tradizione e sperimentazione, nuovo e antico in una cornice in cui storia, innovazione e cultura possono finalmente tornare ad avere un respiro ponendo i propri confini lontano, al di là dell’orizzonte del mare.

Meet Theresia: a Venetian diary (part two)

By Emilia Campagna - May 6, 2016
Let’s keep on meeting some of the musicians that are participating to workshop and auditions here in San Giorgio Maggiore Island in Venice. Yesterday we talked with Clara, Vadym and Samuel: today we are meeting Taylor Townsend, 26 year, horn player from Colorado, USA. “Yes, I am from Colorado, but I haven’t been living in […]

Let’s keep on meeting some of the musicians that are participating to workshop and auditions here in San Giorgio Maggiore Island in Venice. Yesterday we talked with Clara, Vadym and Samuel: today we are meeting Taylor Townsend, 26 year, horn player from Colorado, USA. “Yes, I am from Colorado, but I haven’t been living in USA for some years now: I had a Master course in Zurich, which I finished, and now I live in Madrid. I am a freelance horn player (unfortunately I find work especially as a modern horn player), and I also earn something giving English lessons as a part-time teacher.”

i-PtjZXxB-X2 It’s the first time that Taylor plays in a classic orchestra such as Theresia, where musicians perform the Eighteenth century’s repertoire on period instruments: “I have started to play natural horn two years ago: it all began during my Master course in Zurich, but unfortunately it couldn’t be part of my syllabus. So I had to move around looking for courses in Bruxelles and Germany. For this very reason I am so happy of being here.” Taylor knew about Theresia Youth Baroque Orchestra from a former school mate of his, our horn player Katryn Zevenbergen: “She’s from Colorado too: when we were youngest we were studying together for one year. Recently she told me about the orchestra and these very auditions: I applied and I think that for me it’s a good thing just to be here: we are working so well with TYBO’s conductors, because they give us a lot of historical information and details about the way of playing the music that we are studying: it’s not just a matter of rehearsal after rehearsal, I feel that all we are growing thanks to this workshop.”

Zaynab MartinZaynab Martin is 27: from England (“but my mother is from Austria, so I am Anglo-Austrian”), she is a double bass player and she lives in Amsterdam where she had a Master degree in 2014. “Now I am a freelance musician, playing only the period instrument with gut strings: job’s opportunities are growing, but I play most of all Baroque repertoire. It doesn’t happen so often that I can perform Classic repertoire, this is the principal reason because I’m here.” Zayab is rehearsing with all the three conductors here in Venice: “With Chiara Banchini we work a lot on the bow technique, looking for the right sound, the right articulation; Claudio Astronio is more concerned of balance, dynamics and tuning of the whole orchestra; with Bernardini we deepen the role of each instrument in the wind and string ensembles.” The workshop is also an audition: the best musicians will be chosen for next TYBO’s productions, but Zaynab doesn’t care too much: “First of all I am here because I wanted to have an experience in a Classic orchestra and I wanted to be coached again: I finished studying, I am a freelancer pro, it is good for me to be a learner again sometimes.”

[highlighted_text] Read the first part of “Meet Theresia. A Venetian diary” (in italian)[/highlighted_text]