Theresia’s plans for 2024: ongoing projects and new collaborations

By Emilia Campagna - January 18, 2024
It is time to take a glance at the new projects and programmes in the upcoming year. We've sought insights from Mario Martinoli, Artistic Director of Theresia and the visionary Founder and Co-chair of Fondazione ICONS, to give us a preview of Theresia's plans for 2024.

What lies ahead in 2024? After retracing the most important initiatives that shaped the past year, our gaze naturally turns to the new projects and programmes in the upcoming year. We’ve sought insights from Mario Martinoli, Artistic Director of Theresia and the visionary Founder and Co-chair of Fondazione ICONS, to give us a preview of Theresia’s plans for 2024.

“After the whirlwind of activities last year, when we played so much, we’ve made a conscious decision to take things a bit slower in 2024. Our aim is to return to a pace that is more like our pre-pandemic activities! This decision is couple with the notable development of EUBO joining ICONS, which has increased our organisational efforts significantly. Moreover, the outlook for 2025 is already promising to be an exhilarating and particularly busy year when we have engagements lined up in Germany and Poland as significant highlights on our calendar. 

The first residency of 2024 will be taking place in Lodi, the hometown of our Foundation: the musical programme is focusing on Haydn’s “Seven Last Words of Christ on the Cross”, conducted by Alfredo Bernardini. After the first concert in Lodi, we are happy to return to the two friendly cities of Rovereto and Ravenna for further concerts. 

Another nice return, I would even call it a tradition, is our July residency in Geneva. This time we are set to perform Beethoven’s Second Symphony in a chamber music transcription, conducted by Chiara Banchini. This venture is part of a wide-ranging project: extending our performances of the Sixth and Seventh Symphonies. Our goal is to study and perform all transcriptions of Beethoven’s symphonies, an artistic endeauvour of which our host festival, Les Concerts d’été à St-Germain, is exceptionally supportive.

Theresia has consistently provided a blend of ongoing projects and never-ending innovation: will there be new collaborations in 2024?

Absolutely! The brilliant and accomplished conductor Enrico Onofri will conduct our orchestra for the first time in a project we entitled “Mozart Alpha and Omega”: the musical programme includes various works by Mozart, featuring Symphony No. 1 and Symphony No. 41 among others. The residency is planned for October in Ravenna, with concerts scheduled both in Ravenna and Nova Gorica, Slovenia.

On a different note, a consistent highlight in recent years has been the annual opera production with the Reate Festival: will this collaboration continue in 2024?

Yes, it will. In October, we will return to Rieti and Rome for a new production of Giuseppe Gazzaniga’s “Don Giovanni” under the direction of Alessandro De Marchi. While everyone knows the title very well, the composer is relatively unknown today. It is intriguing to rediscover this opera, written in early 1787, only a few months before Mozart’s “Don Giovanni” which dates from the same year. Interestingly, it seems that Da Ponte, the librettist for Mozart’s opera, attended the successful premiere of Gazzaniga’s opera in Venice, drawing inspiration for the libretto he would later be invited to write for Mozart’s acclaimed opera.

I believe you’re not only working on music productions but on other projects that will enrich Theresia’s activities too. The latest is Fondazione ICONS joining Mozart Ways – could you tell us more about that?

Mozart Ways is the network of cities associated with Mozart, – those where Mozart resided or visited during his travels. Although Lodi holds its own place as a Mozart city, it has not been part of this network until now. As a Foundation, we are very happy that this is now happening, and anticipate that our inclusion will expand and strengthen our collaborations. Mozart Ways is not the only network we’ve become part of:  Fondazione ICONS is now also an official partner in the New European Bauhaus, a network supported by the European Commission, dedicated to fostering initiatives that are both “enriching, sustainable, and inclusive.” For us, this represents a challenge to amplify our creativity, aligning with the musicians’ desire to experiment, which we have seen and proven to be a key motivator for those who join us. 

Stay tuned to the blog for upcoming insights into these two significant new collaborations, and keep following us: 2024 is evolving into another year of satisfaction and musical excitement of the highest order!

Mecenatismo, un convegno a Padova

By Emilia Campagna - November 29, 2016
Il Conservatorio di Padova organizza un convegno per parlare di Mecenatismo 2.0: tra idee, progetti e buone pratiche, c'è anche Theresia-Project

Che di mecenatismo si parli sempre più spesso, a vari livelli e in diversi contesti, è un dato di fatto che segna che il vento nuovo di un diverso sostegno alla cultura è possibile: dall’Art Bonus alle iniziative interamente private , il mecenatismo avanza a piccoli/grandi passi.

Per fare il punto della situazione e guardare avanti, il Conservatorio “C. Pollini” di Padova ha organizzato il convegno “Mecenatismo 2.0. L’evento italiano per discutere il mecenatismo culturale del futuro”: una giornata in cui esperti e protagonisti delle politiche culturali si confronteranno sul tema di una partecipazione e di un sostegno diversi.

Evento corale, reso possibile dal contributo e dalla collaborazione di molte realtà del territorio, a parlarcene è Margerita Colonnello, giovane componente del team organizzativo quasi tutto under 30: “La prima idea è nata tre anni fa da un confronto con il Direttore del Conservatorio di Padova, Leopoldo Armellini, e si è sviluppata anche grazie ai contributi di Gianluca Toschi e Martina Giannecchini, docenti di Economia Politica e Jacopo Bonetto, Direttore dei Beni Culturali: la questione principale, più che politica, è di civiltà, ovvero quella di un disinteresse del tessuto commerciale e produttivo della città nei confronti del mondo musicale.” Questioni di civiltà e di paradossi: da un lato infatti c’è “il mecenatismo delle Fondazioni, che con finanziamenti importanti sostengono le stagioni d’opera e le iniziative più istituzionali e di ampio respiro, dall’altro manca quel substrato di consapevolezza culturale che rende veramente ricca la città, con il piccolo commerciante che dona 500 euro rendendo possibile l’organizzazione di un concerto che lancerà un giovane artista.”

Il convegno punta dunque a creare dibattito e coinvolgimento attorno all’idea di mecenatismo e dare l’avvio a processi virtuosi e buone pratiche: per questo il format della giornata è volutamente innovativa: “Prima di tutto evitiamo l’approccio classico per il quale si ripete il mantra che la cultura è in crisi e va salvata ad ogni costo; e non è nemmeno il classico convegno accademico al quale partecipano solo addetti ai lavori che sanno già tutto sul tema.” Piuttosto, una giornata capace di generare contatti, conoscenze e interesse. Il programma della mattina prevede un “formato stile talk-show, con la giornalista Giulia Salmoso che intervisterà i vari relatori e un pianista jazz a riempire i momenti di pausa.” Alla sessione della mattina parteciperanno Claudio Bocci, Direttore di Federculture, Carolina Botti , Direttrice della Centrale Ales, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Pierluigi Sacco, Professore di Economia della Cultura presso la IULM, Giulio Muratori, Capo Delegazione del FAI, Anna Viel, Presidente Confindustria Giovani di Padova e Giorgio Andrian , Esperto UNESCO.

Il pomeriggio sarà dedicato a una serie di interventi affidati ad alcuni protagonisti attivi del “Mecenatismo 2.0”: “Sarà una serie di brevi interventi nello stile dei Ted-ex, di otto minuti ciascuno, sottolineati da un’illuminazione coinvolgente.” Un pomeriggio denso in cui si parlerà anche del progetto Theresia: tra i realtori invitati c’è anche il nostro fondatore e direttore artistico Mario Martinoli.

Al termine della giornata il pubblico voterà uno dei 10 progetti culturali innovativi selezionati dallo staff entro 30 che hanno partecipato a uno speciale bando: “Durante l’evento sarà data la possibilità di esporre in appositi stand fino a dieci progetti culturali interessati a proporsi come oggetto di finanziamento. I progetti culturali, selezionati con bando, avranno modo di presentare al pubblico e ai relatori i propri obiettivi e, al termine dell’evento, il progetto più votato dalla platea riceverà un finanziamento pari all’incasso dell’intera giornata.”

Il mecenatismo al ‘tempo’ di Theresia

By theresia - July 23, 2015
«Theresia nasce come progetto non semplicemente di finanziamento musicale, bensì come progetto culturale di più ampio respiro, sostenuto da forze economiche eminentemente private, ossia di cittadini, come me, desiderosi di investire in cultura. Se è mecenatismo quello di cui stiamo parlando, è senza dubbio un mecenatismo che punta ad aprire gli spazi e ad offrire un’offerta pulita.»

di Diego Procoli

Un’orchestra sinfonica professionale composta da musicisti sotto i trent’anni di età. Un progetto che l’ha fatta fiorire nel panorama musicale internazionale e che cerca di reinterpretare concetti come mecenatismo e finanziamento alla cultura quali nuovi sentieri di rinascita etica e sociale. Questa è TYBO, la Theresia Youth Baroque Orchestra, compagine formata da giovani professionisti della musica provenienti dalle scuole di musica antica più prestigiose d’Europa, impegnata nella scoperta e nella riscoperta ‘storicamente informata’ del repertorio classico e preclassico, ma anche attenta a proiettare lo sguardo verso l’alba del Romanticismo. Nata nel 2012, anno del suo debutto al Premio Ferrari di Rovereto, dunque quale orchestra residente per il Concorso Internazionale di Fortepiano di casa nella città trentina, la Theresia Youth Baroque Orchestra vive una continua ascesa tanto nella presenza nelle stagioni e nei festival musicali nazionali e internazionali, quanto nel livello esecutivo, che compete fieramente con quello di orchestre meno ‘giovanili’ e più affermate, merito di raffinate proposte artistiche e di lungimiranti scelte musicali e imprenditoriali, foraggiate da un progetto – il Progetto Theresia che all’orchestra dà il nome – fondato e sostenuto dall’imprenditore, editore e musicista trentino Mario Martinoli e da un gruppo di privati cittadini desiderosi di investire le proprie risorse nella musica.
Abbiamo parlato di Theresia proprio con il suo fondatore, Mario Martinoli, per capire meglio come sia nato un progetto come questo, quali prospettive e quali obiettivi abbia e quali sfide ponga all’attuale, e spesso desolante, panorama italiano delle orchestre, giovanili e non, e del finanziamento alla cultura nell’Italia al tempo della crisi.

Come nasce il progetto THERESIA?

Ci sarebbero in verità molti modi per raccontare Theresia. Diciamo che Theresia nasce da una mia esperienza. Io ho sempre finanziato musica, ho cominciato finanziando la mia. Questo mi ha dato la possibilità di accorgermi presto dello stato in cui versava la cultura in Italia, delle difficoltà dell’associazionismo, dei pochi mezzi a disposizione con cui dover fare tanto. A un certo punto mi sono reso conto che bisognava fare un salto di scala, che bisognava trovare delle alternative per il finanziamento della musica. Theresia dunque nasce da qui, come progetto – si badi – non semplicemente di finanziamento musicale, bensì come progetto culturale di più ampio respiro, sostenuto da forze economiche eminentemente private, ossia di cittadini, come me, desiderosi di investire in cultura. L’idea si è dimostrata vincente fino ad ora. Il principio dell’impiego di risorse private implica un investimento in beni ‘immateriali’ che se da un lato si appoggia sul piacere che dalla cultura discende, dall’altro assume i contorni di un vero e proprio impegno sociale. Il finanziamento privato consente infatti di sganciarsi definitivamente dalle pastoie in cui l’erogazione di fondi pubblici imbriglia gli enti musicali e le orchestre. Basterebbe osservare quello che succede in Italia con i festival, le stagioni, le società dei concerti o, per restare in tema, con le orchestre giovanili, legate a doppio filo a progetti culturali non strutturati, pendenti da finanziamenti che arrivano troppo tardi o troppo vincolate a figure di spicco che decretano il percorso vitale di queste formazioni che dovrebbero invece porre al centro, come attori principali, proprio i ragazzi. Questo è stato da subito l’obiettivo di Theresia: far cultura senza nessun doppio fine; spendere per creare un mondo culturale migliore.

È appropriato parlare in questo caso di neo-mecenatismo?

Sì, se per mecenatismo però si intende un gesto che si sottrae al debito politico. Theresia è un progetto molto libero in verità, al centro c’è solo la musica. In Italia ‘mecenatismo’ è una parola scomoda, che fa storcere il naso. Ma qui non ci sono agende nascoste che vanno alla fine a indirizzare o persino a ostacolare il progetto artistico. I ragazzi hanno bisogno di trovare spazi in un’età che è così delicata per la loro professione. Se è mecenatismo quello di cui stiamo parlando, è senza dubbio un mecenatismo che punta ad aprire gli spazi e ad offrire un’offerta pulita.

Che rapporto ha la TYBO con il territorio e le amministrazioni? Avete avuto sostegno per il progetto?

Il territorio non ci ha aiutato particolarmente. Theresia è stata vista spesso purtroppo come un entità pericolosa, come una persona non grata, sostenuta da un progetto che va a minare equilibri consolidati basati sui finanziamenti pubblici. Forse è un caso, o forse no, che in questa stagione non abbiamo nessun concerto in Trentino fra i molti che andremo a fare altrove.

E invece l’Alto Adige-Süd Tirol?

In Süd Tirol siamo i benvenuti, ad agosto saremo ospiti al Bolzano Festival Bozen. L’Alto Adige ha una cultura musicale più ricca e vivace. Tuttavia anche nel Süd Tirol ci sono difficoltà, c’è un grosso problema dovuto alla differenza etnico linguistica, con diversi potentati di lingua italiana o tedesca che si ostacolano a vicenda. Tuttavia in generale nelle stagioni altoatesine c’è una forte presenza di artisti e orchestre provenienti dall’Austria e dalla Germania e poca penetrazione dall’Italia.
Ad ogni modo il nostro obiettivo non è la ‘territorialità’ dell’orchestra ma la proiezione di Theresia sul panorama internazionale, sul modello delle orchestre giovanili europee.

E perché avete scelto di fondare proprio un’orchestra giovanile ‘barocca’?

La TYBO è un’orchestra votata all’esecuzione del repertorio classico su strumenti originali e secondo la prassi del tempo. Questo è il senso della parola ‘baroque’. Io di formazione sono un clavicembalista e uno strenuo sostenitore dell’esecuzione su strumenti originali. Di orchestre di questo tipo ce ne sono poche e la richiesta è tanta. Theresia, proprio perché vuol mettere in campo un progetto culturale di respiro più ampio che abbia al centro i ragazzi, viene dunque a rispondere a una duplice esigenza: da un lato quella artistica, offrendo un’orchestra di altissimo livello, e dall’altra quella formativa, perché consente ai ragazzi che studiano gli strumenti antichi di avere un ottimo banco di prova a loro disposizione.

Data la possibilità di una programmazione di arco più ampio, quali sono i vostri progetti sul lungo periodo?

Pensiamo di spostarci progressivamente verso il repertorio tedesco fra Beethoven e Mendelssohn, quindi ampliando l’organico orchestrale. Cosa che avverrà già per la registrazione monografica che abbiamo
in campo, quella dell’integrale dell’opera sinfonica del grande contemporaneo di Mozart, Joseph Martin Kraus, che effettueremo in collaborazione con l’orchestra di Stoccolma.
Oltre ai programmi periodici su Mozart stiamo poi elaborando, per la stagione 2017/2018, progetti dedicati interamente al periodo classico, centrati sul repertorio sinfonico austro-tedesco.

Scegliete ciò che ‘didatticamente’ è più formativo per i componenti di Theresia?

In verità i ragazzi che entrano nella TYBO sono professionisti già pronti, cosa a cui inizialmente non avevamo pensato. Il livello è molto alto. I ragazzi, a differenza di quanto accade in altre orchestre giovanili, vengono pagati, perché professionalizzare significa anche questo. Giovanile non vuol dire gratis, e purtroppo in Italia questo non è sempre scontato.

Come avviene la selezione? C’è una scadenza nella partecipazione al progetto?

L’ingresso in TYBO avviene mediante audizione e i bandi sono annuali. Dal prossimo anno, intorno a febbraio/marzo, effettueremo audizioni non solo in Italia ma anche all’estero.

Sono audizioni molto ‘affollate’?

Devo dire di sì, e pensi che la comunicazione di Theresia avviene esclusivamente attraverso il web [www.theresia-project.eu, NdR]. La nostra pagina Facebook è il centro dal quale si diramano le informazioni. Non
abbiamo cartaceo. I ragazzi infatti sono lì, è lì che dobbiamo raggiungerli. E la circolazione delle informazioni è molto rapida e capillare. Theresia è conosciuta, se ne parla sempre di più…

Viene da chiedersi da un lato quale sia il vostro rapporto con i Conservatori e, domanda in parte collegata alla prima, se il livello degli studenti italiani, in un campo musicale così ‘delicato’, sia paragonabile a quello degli studenti stranieri…

Il nostro rapporto con i Conservatori è pari a zero, proprio perché, come accennavo prima, non vogliamo legarci a nessuna istituzione. A dire il vero agli inizi avevamo stabilito una collaborazione con il Conservatorio di Bolzano, ma non è andata bene. È successo che il livello non fosse adeguato alla situazione. Non vogliamo che nessuno, per obliqui giochi di potere, interferisca con le scelte artistiche dell’orchestra, non vogliamo veti e non vogliamo che l’orchestra sia strumento per altro.
Per rispondere alla sua seconda domanda, posso dirle che l’orchestra è fatta per metà di italiani e per metà di stranieri. Molti sono i ragazzi che studiano all’estero, ma abbiamo anche musicisti provenienti dal Conservatorio di Palermo o dalla Scuola Civica di Milano. Quindi non c’è una barriera di livello basata sulla provenienza. La differenza che si nota però è nell’atteggiamento. I ragazzi che provengono dalle scuole estere hanno un approccio più professionale, più ricco d’entusiasmo e di speranza, perché all’estero fare il musicista barocco è una professione riconosciuta e qui in Italia non è detto che sia così.
Che i ragazzi riconoscano che Theresia è un progetto cucito su di loro – per costruire una rete, far circolare esperienze e conoscenze – si vede nel loro atteggiamento nei confronti della vita d’orchestra, nella forte fidelizzazione, nella consapevolezza professionale che raggiungono. Riceviamo mail di fuoco se qualcuno non è stato convocato, scene vere e proprie di disperazione. E pensare che anche per questo abbiamo una politica particolare e coraggiosa: le convocazioni girano, come, fermi restando i ruoli di spalla, ruotano i ‘leggii’. Non si crea una struttura fissa e gerarchica, ma fluida. Gli stessi direttori si alternano. Theresia non ha un direttore stabile. Ogni direttore sposa un progetto e si mette a disposizione, ma noi non facciamo due produzioni consecutive con lo stesso direttore, perché l’orchestra non è al servizio di una personalità ma è l’esatto contrario.

Ma così facendo, con questa fluidità di ruoli e con l’aggiunta dei ricambi dovuti alla temporaneità di partecipazione al progetto, non c’è il rischio che l’orchestra non raggiunga una propria identità sonora specifica?

Di questo rischio eravamo coscienti quando il progetto ha preso il via. Claudio Astronio e io eravamo consapevoli che la scelta sarebbe stata coraggiosa, ma ce ne siamo presi la responsabilità. E questa scelta ha pagato, perché Theresia ha una qualità sonora, i ragazzi trovano un loro sound. Inoltre riescono ad adattarsi con enorme duttilità alle situazioni più diverse, sono delle spugne e a seconda dei tutor che hanno davanti, o dell’esperienza musicale che stanno facendo, crescono. Cresce l’orchestra e lo fa a una velocità spaventosa. E poi, diciamo la verità, è «musica da vedere»: fa impressione la giovane età di questi ragazzi paragonata al livello raggiunto.

Merito anche dell’organizzazione degli stage per la formazione e le prove?

Noi rifuggiamo fortemente il modello in uso che prevede per un concerto due letture e due prove. Quando i giorni di prova diventano più di due si parla ormai di stage. Noi organizziamo 4/5 stage annuali di una settimana che alla fine divengono dei veri e propri percorsi formativi. I direttori che vi prendono parte, come Claudio Astronio o Chiara Banchini, hanno un approccio diverso e complementare. Astronio punta più sulla concertazione in senso stretto, organizza i materiali musicali, forma allo ‘stare in orchestra’, all’ascoltarsi, al dialogare musicalmente. Chiara Banchini ha un approccio più ludico, inteso in un’ottica fortemente didattica. Per ora coaching e tutoring sono affidati solo ai direttori. Ma pensiamo di far intervenire presto musicisti e docenti di fama che si dedichino a precisi settori orchestrali. È un percorso che avrà bisogno di un po’ di tempo per entrare a regime, ma lo stiamo mettendo in campo.

È un progetto molto ambizioso …

Mettersi su un’orchestra è cosa che sembra impossibile, ma in fondo non lo è. C’è molta gente che ama la cultura ma che non ha mai pensato a investire seriamente in musica. Molti hanno le risorse e le idee, ma il modello che noi mettiamo in campo è diverso, è un altro: investo il denaro che serve perché amo la cultura e la musica, poi vedrò cosa succede. Il progetto Theresia dimostra che si può finanziare musica privatamente senza avere problemi o scendere a compromessi, invischiandosi nella logica odiosa della politica culturale italiana. Io non sono un disfattista, ma credo che progetti del genere debbano avere un effetto di proselitismo, possano stimolare altri a fare lo stesso. In Italia fra poco non si investirà più in musica, perché manca un’abitudine consolidata. Eppure nei momenti di crisi bisognerebbe investire proprio in cultura, perché è ciò che ricrea tessuto, fa da collante, crea nuovo terreno. Risorse invece non ce ne sono più e i politici girano per le conferenze stampa andando a chiedere scusa perché i soldi per l’educazione, per la cultura, per i giovani devono essere investiti altrove.
Theresia è una creatura che cresce ed è un progetto un po’ eversivo. Non piace alla politica perché a suo modo è esso stesso ‘politico’, in quanto mette a nudo ciò che la politica non è in grado di fare (con le eccezioni del caso, naturalmente), svela le sue insufficienze.
Ma il senso del nostro gesto si radica in questo: sostenere la musica per amore della musica. E nulla più.

L’intervista è stata realizzata da Diego Procoli e pubblicata sul numero di Luglio 2015 della rivista Musica+. L’intero numero si può scaricare in PDF

Theresia e il Settecento nascosto

By Emilia Campagna - July 17, 2015
“Carl Philipp Emanuel Bach e Boccherini sono due autori spesso considerati minori; eppure sono due tra i più importanti compositori di fine Settecento, ed hanno avuto molta influenza sui compositori della generazione successiva.”

Carl Philip Emanuel Bach e Luigi Boccherini: sono questi gli autori a cui si dedicherà Theresia nel suo stage estivo e nei concerti in programma a Bolzano e Dobbiaco. Nella scelta del repertorio il direttore artistico Mario Martinoli ci riserva sempre grande raffinatezza e scelte non scontate, come ad esempio l’importante lavoro che l’orchestra sta facendo in questi anni su Martin Kraus, il contemporaneo un po’ misconosciuto di Mozart. Per quanto riguarda il programma dell’estate, in cui l’orchestra lavorerà sotto la guida di Chiara Banchini, Martinoli spiega che “Carl Philipp Emanuel Bach e Luigi Boccherini sono due autori spesso considerati minori sia dalla storiografia musicale sia dagli interpreti; eppure sono due tra i più importanti compositori di fine Settecento, e nonostante un relativo isolamento hanno avuto molta influenza, in ambiti differenti, sui compositori della generazione successiva.”

Cosa ci riserva il programma?

Carl Philip Emanuel Bach

Carl Philip Emanuel Bach

“La breve sinfonia in sol maggiore Wq180 che apre il concerto fu scritta da Bach a Zittau nel 1758. Opera tripartita, costituisce un esempio assai ben riuscito del sinfonismo di Bach, dove si fondono con maestria elementi strutturali – i tre movimenti tra loro collegati e da eseguire senza interruzione – ed esigenze narrative, evidenziate dalla natura marcatamente empfindsam del discorso musicale.”

Di C. P. E. Bach ascolteremo il Concerto in mi bemolle maggiore Wq47 per clavicembalo, fortepiano e orchestra, una vera rarità: qual è l’interesse principale di questa composizione? “E’ l’ultima composizione strumentale scritta da Carl Philipp Emanuel Bach a 74 anni, nell’anno della sua morte, avvenuta nel 1788. Questo concerto è senza dubbio il più celebre esempio di opera scritta per cembalo e fortepiano, due strumenti che, nella ricezione moderna, appaiono tra loro concorrenti e cronologicamente separati, ma che in realtà hanno convissuto nelle sale da concerto fino agli inizi dell’Ottocento: lo stesso Mozart eseguiva i suoi concerti al cembalo ancora a metà degli anni ’80 e, negli stessi anni, era prassi consueta eseguire un’opera sull’uno o sull’altro strumento, indifferentemente. Il tipo di scrittura adottato da Bach per questo concerto ne è la dimostrazione: il linguaggio musicale scelto per i due strumenti è il medesimo, il fortepiano ed il clavicembalo dialogano utilizzando le stesse forme e le stesse strutture, senza discostarsi da un fil rouge che privilegia il discorso musicale, lasciando volutamente irrisolto il dualismo tra cembalo e fortepiano e mantenendolo in secondo piano.”

E per quanto riguarda i brani di Boccherini?

Luigi Boccherini

Luigi Boccherini

“Il tardo sinfonismo di Boccherini è ben rappresentato dalla breve Ouverture in re maggiore (1790), una delle sue opere orchestrali più famose, e dalla meravigliosa Sinfonia numero 27 in re maggiore G520, scritta per il Re di Prussia Federico Guglielmo II nel 1789. Un’opera, quest’ultima, di grande interesse e dai contenuti strutturali e narrativi moderni e sperimentali, soprattutto nel Presto finale, che curiosamente ritroveremo dieci anni dopo nelle prime opere sinfoniche di Beethoven. Una composizione assai vicina ad una concezione sinfonica già avanzata e certamente paragonabile al coevo sinfonismo viennese di Mozart e Haydn.”

Federico il Grande di Prussia suona il flauto accompagnato da C.P.E. Bach al clavicembalo (dipinto di Adolph Menzel)

Bolzano Festival e Theresia, una collaborazione che continua

By Emilia Campagna - June 5, 2015
Il Bolzano Festival Bozen è un'intelligente formula, voluta tredici anni fa dall'amministrazione comunale, che dà voce a diverse vocazioni musicali della città.

Bolzano è una città che amiamo molto: in estate, poi, ci piace particolarmente! Qui ad agosto si svolge ogni anno il Bolzano Festival Bozen. Chiamarlo Festival però è un po’ riduttivo… nel cartellone che copre un intero mese c’è infatti spazio per la musica antica, con ensemble che spesso si muovono su ambiti di ricerca raffinati e imprevedibili; per le orchestre sinfoniche giovanili europee, con solisti e direttori di grido e il repertorio ottocentesco di grande presa sul pubblico; per le prove di selezione e le finali del Premio Busoni, con la febbre crescente che sempre accompagna una competizione internazionale.

Il punto è che Bolzano Festival Bozen non è un unico organismo, ma un’intelligente formula, voluta tredici anni fa dall’amministrazione comunale, che dà voce a diverse vocazioni musicali della città: e ieri è stata presentata in conferenza stampa l’edizione 2015, un ricco cartellone che porta oltre 33 concerti in 18 luoghi della città. “La musica classica è nel dna di Bolzano” dice Peter Paul Kainrath, coordinatore del festival, e annuncia “nuovi formati per avvicinare ancora di più il pubblico”. L’impegno cittadino è sostenuto dalle maggiori istituzioni e da “una polifonia di sponsor”, come la definisce Kainrath citando banche e alberghi, concorrenti in affari ma idealmente associati nel sostenere il festival.

Si inaugura il 28 luglio con l’Orchestra Haydn al Parco delle Semirurali, consueto appuntamento dal taglio festoso che quest’anno omaggia i grandi compositori di colonne sonore, Ennio Morricone e Nino Rota – e sarà la Haydn a chiudere idealmente il Festival, accompagnando le finali con orchestra del Busoni: si conferma la forza del legame tra il concorso pianistico e l’orchestra bolzanina che avrà sul podio il proprio direttore principale, Arvo Volmer. Si preannuncia un’estate calda per l’Accademia Mahler: i suoi corsi di perfezionamento hanno avuto quest’anno un boom di iscrizioni e l’invasione di giovani musicisti animerà la città nei primi giorni del mese di agosto nel nome di Schumann: tra i docenti, Alexander Lonquich, le cui lezioni a Palazzo Mercantile saranno aperte al pubblico. I giovani sono anche motore del cartellone di Antiqua, che porta il titolo “Fronteras” e ospita l’Orquestra de las Misiones Guaranies. Spiega Claudio Astronio, alla conferenza stampa in veste di direttore artistico di Antiqua che “nella musica antica si recuperano tradizioni dimenticate, spingendosi il là nel collegamento tra i mondo moderno e le prassi esecutive antiche” e quest’anno l’esplorazione arriva al Sud America e alle musiche riscoperte delle missioni gesuitiche. E giovani infine sono i concorrenti del Busoni (in gara dal 26 agosto al 4 settembre) e i protagonisti dei concerti delle orchestre europee GMJO e EUYO a Bolzano con grandi solisti e direttori (tra tutti Gian Andrea Noseda con la V di Mahler il 21 agosto).

C’è, naturalmente, anche Theresia: è il terzo anno consecutivo che la nostra orchestra è invitata a esibirsi nel prestigioso cartellone, e la cosa ci onora. Per l’occasione Theresia sarà diretta da Chiara Banchini per un programma che propone musiche di Haydn, Boccherini e Carl Philip Emanuel: “andiamo alle radici della musica di Beethoven”, spiega il direttore artistico Mario Martinoli: suonare “antico” non significa limitarsi al repertorio barocco o preclassico, ma esercitare una curiosità e un rigore interpretativo che non hanno in verità tempo. E, ci chiediamo noi, chissà se possiamo aspettarci una Sinfonia di Beethoven nei prossimi programmi…

Il concerto è in programma il 22 agosto nella Chiesa dei Domenicani: nelle prossime settimane vi daremo maggiori notizie e approfondimenti sul programma e sui solisti (sì, avremo ben due solisti!)

Intanto godetevi la gallery della conferenza stampa nelle foto di Gregor Khuen-Belasi. Il programma completo del Festival sul sito www.bolzanofestivalbozen.it

Our places: Lodi and St. Agnese Church

By Emilia Campagna - May 2, 2015
Lodi is a beautiful town: enjoyable and not too big, it is a stone’s throw from Milan, where in these days they are inaugurating Expo 2015. The town has a wonderful richness of medieval palaces and churches: the town that we see today was founded in 1183 and for a long period it used to […]

Lodi is a beautiful town: enjoyable and not too big, it is a stone’s throw from Milan, where in these days they are inaugurating Expo 2015. The town has a wonderful richness of medieval palaces and churches: the town that we see today was founded in 1183 and for a long period it used to be one of the most important towns in Northern Italy.

Formerly Lodi was a Celtic village; in Roman times it was called in Latin Laus Pompeia and was known also because its position allowed many Gauls of Gallia Cisalpina to obtain Roman citizenship. It was in an important position where a vital Roman road (via Emilia) crossed the River Adda. In Medieval era, it became a free commune and it fiercely resisted in a war against Milan, but it was completely destroyed in 1111 ad rebuilted a few decades later by Federico Barbarossa.

Today Lodi is a town that every tourist should visit: Piazza della Vittoria, its major square, has been listed by the Italian Touring Club among the Most Beautiful Squares in Italy. Featuring porticoes on all its four sides, it includes the “Basilica della Vergine Assunta” and the Broletto (Town Hall). Lodi retains its mostly Medieval layout; moving on through Piazza della Vittoria the visitor arrives at the Church of Sant’Agnese, where Theresia Youth Baroque Orchestra will held he first concert of its vernal “Quirinale Tour”. In its austere, Medieval appearance, the Church of Sant’Agnese dates from the 14th century: the church is a spectacular example of Italian Gothic architecture, with typical terracotta cladding of the precious facade, a large rose window, a portal framed by floral motifs; semi-columns in brick are the typical elements of verticality of the facade.
The interior has three naves with robust cylindrical pillars supporting ogival arches, with non-rib vaulted cross vaults, which end with a polygonal apse, with a vault with arches with toroid rib vaults.
In the first altar to the right note the large polytich “Galliani” by Alberto Piazza; while the central apse houses a valuable Crucifix of the XV century.

Maybe our musicians will find the time for a walk in the beautiful streets of Lodi: they will stay in town from 5th to 8th May, thanks to the partnership with Comune di Lodi, Amici della Musica and Collegio San Francesco.The partnership is very important for the orchestra, as Mario Martinoli, our Founder and Artistic Director, explains: Lodi, through its cultural institutions, has joined our project, sharing the international nature of training and promotion of young talents: our musicians come from all over Europe, someone even from Japan. They study in the major music schools in Europe, and we select them through annual hearings. Having the opportunity of a residence in Lodi, which is also so easy to reach, is therefore an important support to our work: we are grateful to our partners.

We hope you will come to the town and hear our concert in Chiesa di Sant’Agnese on 8th May. By the way, we’ll let you know how the sound of the orchestra will be inside such an ancient beauty!

Theresia? Si studia all’Università!

By theresia - April 26, 2014
Attenzione dal mondo della cultura e dell’Università per il progetto “Theresia”: è in particolare la formula di mecenatismo culturale privato, ancora rara in Italia, ad attirare l’interesse di vari osservatori. L’Università di Siena ha infatti invitato Mario Martinoli – fondatore e direttore artistico di Theresia Youth Baroque Orchestra, l’orchestra giovanile nata in seno al più […]

Attenzione dal mondo della cultura e dell’Università per il progetto “Theresia”: è in particolare la formula di mecenatismo culturale privato, ancora rara in Italia, ad attirare l’interesse di vari osservatori. L’Università di Siena ha infatti invitato Mario Martinoli – fondatore e direttore artistico di Theresia Youth Baroque Orchestra, l’orchestra giovanile nata in seno al più ampio progetto “Theresia”, ad intervenire al convegno “Sostenibilità e consumo responsabile”, nell’ambito della sezione dedicata alla sostenibilità nel mondo della cultura con un intervento dal titolo “Theresia, il mecenatismo come strumento di rinascita etica e culturale”.
Il convegno in programma lunedì 28 aprile ad Arezzo (Campus del Pionta, Aula Magna), è promosso dall’Osservatorio Ethos con l’adesione del Presidente della Repubblica. Sarà presente Stefania Giannini, Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, e tra gli altri interverranno Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco (“Cultura della sostenibilità e sostenibilità della cultura: I due volti dello sviluppo”), Pierluigi Malavasi e Alessandra Vischi, Università del Sacro Cuore (“Fare impresa, responsabilità sociale, formazione in/con/per la sostenibilità”), Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati (“Sviluppo sostenibile e consumo responsabile”).
Msggiori informazioni e programma dettagliato sul sito www.unisi.it/unisilife/eventi/sostenibilita-consumo-responsabile

Well done, Theresia!

By theresia - October 27, 2013
Lunga serata e tanti applausi per gli archi di Theresia Youth Baroque Orchestra: la nostra orchestra giovanile protagonista di un bellissimo concerto, che ne ha messo in luce le doti di elasticità e freschezza. Non era compito semplice quello di eseguire per tre volte di seguito gli stessi concerti (l’Estaste di Vivaldi e il Concerto […]

Lunga serata e tanti applausi per gli archi di Theresia Youth Baroque Orchestra: la nostra orchestra giovanile protagonista di un bellissimo concerto, che ne ha messo in luce le doti di elasticità e freschezza. Non era compito semplice quello di eseguire per tre volte di seguito gli stessi concerti (l’Estaste di Vivaldi e il Concerto op. XI n. 8 di Bonporti) con tre diverse soliste, la svizzero-cinese Anais Chen , l’italiana Esther Crazzolara e la tedesca Anne Kaun.

Le tre violiniste si sono confrontate nella Finale del Premio Bonporti, e alla fine ad avere la meglio è stata la tedesca Anne Kaun a cui è andato il II Premio (I non assegnato), e il Premio Speciale della Giuria, mentre Esther Crazzolara è stata premiata con il III Premio, il Premio Speciale del Pubblico e il Premio Speciale “Theresia”.

L’esecuzione compatta e precisa di Theresia ha dato modo a ciascuna delle tre soliste di proporre a pubblico e giuria la propria interpretazione dei due concerti, con differenze (nello stacco dei tempi, nell’articoltazione e nelle dinamiche) a volte particolarmente sensibili ma sempre assecondate dall’orchestra: sensibile la sintonia di volta in volta dimostrata con ciascuna solista.

Well done, Theresia!

Tre soliste e due Stagioni per Theresia

By theresia - October 26, 2013
Theresia Youth Baroque  Orchestra dal classicismo di Mozart e Haydn, repertorio per eccellenza della giovane orchestra, agli accesi chiaroscuri del barocco italiano: questa sera gli archi di Theresia si misurano infatti con Vivaldi e Bonporti, proponendo l’Estate e l’Autunno dalle Quattro Stagioni di Vivaldi e il Concerto op. XI n. 8 di Francesco Antonio Bonporti. […]

Theresia Youth Baroque  Orchestra dal classicismo di Mozart e Haydn, repertorio per eccellenza della giovane orchestra, agli accesi chiaroscuri del barocco italiano: questa sera gli archi di Theresia si misurano infatti con Vivaldi e Bonporti, proponendo l’Estate e l’Autunno dalle Quattro Stagioni di Vivaldi e il Concerto op. XI n. 8 di Francesco Antonio Bonporti. Il programma (che sarà replicato per tre volte di seguito con tre diverse soliste, dato che l’occasione del concerto è la Finale dei Premio Bonporti) è una bella occasione per la sezione degli archi di misurarsi con un repertorio altamente specialistico e di perfezionare ulteriormente l’affiatamento e la compattezza: “Un importante momento formativo” spiega il Direttore Artistico Mario Martinoli “che ci permette di mettere a fuoco la qualità esecutiva degli archi in attesa di tornare, anche in vista delle audizioni che faremo a gennaio, a lavorare con l’organico completo (40 elementi tra archi e fiati) su un repertorio più prettamente classico”.

L’occasione di questa sera (alle 20.30, Sala Filarmonica, Rovereto) vivrà di una particolare spettacolarità anche nell’incontro di Theresia con tre diverse soliste, Anais Chen , Esther Crazzolara e Anne Kaun.

Anais Chen

Anais Chen

Anais Chen, nata a Zurigo, ha studiato violino moderno nella propria città, a Detmold e a Berlino, specializzandosi poi in violino barocco all‘Universität der Künste di Berlino e alla Schola Cantorum di Basilea con Chiara Banchini (Master in Early Music Performance Praxis). Come solista ed in ensemble suona oltre che con i gruppi che ha fondato Ensemble Daimonion e L’Istante, con altri ensembles quali La Fenice (Jean Tubéry), Gli Angeli Genève, La Cetra Barockorchester Basel, Basler Kammerorchester, Il Profondo, Freitagsakademie Bern, Kesselberger Ensemble, The musicke’s pleasure garden. Ha insegnato dal 2010 al 2012 violino barocco e musica da camera barocca alla
Hochschule für Musik di Karlsruhe (Germania) e vinto numerosi premi in Germania, Belgio, Austria ed Italia, tra cui il Premio Bonp

Esther Crazzolara

Esther Crazzolara

orti di Rovereto per ensemble nel 2010.

Esther Crazzolara, nata a Brunico, si è diplomata con il massimo dei voti al Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano (G. Egger); ha proseguito gli studi al Mozarteum di Salisburgo conseguendo il Master indirizzo di  musica antica (H. Kurosaki) ed Diploma di II livello in violino barocco al Conservatorio di Verona (E. Parizzi), entrambi con lode. Ha frequentato masterclass di violino barocco con, fra gli altri, S. Ritchie, R. Goebel, A. Steck, E. Onofri. Ha suonato con varie orchestre in Europa tra cui Britten- Pears Baroque Orchestra, European Union Baroque Orchestra, Bozen Baroque Orchestra, Accademia Bizantina, Il Complesso Barocco, Theresia Youth Baroque Orchestra, con direttori tra i quali L. U. Mortensen, C. Banchini, E. Onofri. con l’Ensemble Girandole Armoniche ha vinto nel 2013 il premio “Weichlein” all’International Biber-Competition (Austria).

Anne Kaun

Anne Kaun

Anne Kaun, laureata in medicina presso l’Università di Lipsia, ha completato privatamente gli studi musicali (G. Kallweit). Affascinata dalla musica antica inizia lo studio del violino barocco presso l’Hochschule für Musik und Theater “Felix Mendelssohn Bartholdy” di Lipsia (S. Scholz). Lo prosegue attualmente al Conservatorio Reale de L’Aia (R. Terakado). Suona presso festival internazionali in tutta Europa (Vienna, Grandezze e Meraviglie di Modena e altri). E‘ spesso ospite in molti ensembles barocchi come il Michaelis Consort ed il Leipziger Concert. Con Camerata Bachiensis ha vinto l’International Telemann Competition di Magdeburg (Germania, 2013) e il premio della Mitteldeutsche Barockmusik. Ha frequentato masterclass e
suonato tra gli altri con P. Pandolfo, M. Kraemer, B. Kuijken, S. Kuijken, R. Goodman, A. Bernardini, O. Edouard, E. Gatti.

Theresia, l’avventura continua

By theresia - October 18, 2013
Presentata questa mattina la diciottesima edizione del Premio Bonporti, quest’anno dedicata al violino barocco: prove aperte al pubblico e concerti dal 22 al 27 ottobre, dieci selezionati concorrenti (in maggioranza donne) provenienti da tutto il mondo e soprattutto la Finale con orchestra (il 26 ottobre, in Sala Filarmonica, Rovereto, alle 20.30) che vedrà di nuovo […]

Presentata questa mattina la diciottesima edizione del Premio Bonporti, quest’anno dedicata al violino barocco: prove aperte al pubblico e concerti dal 22 al 27 ottobre, dieci selezionati concorrenti (in maggioranza donne) provenienti da tutto il mondo e soprattutto la Finale con orchestra (il 26 ottobre, in Sala Filarmonica, Rovereto, alle 20.30) che vedrà di nuovo protagonista assieme ai concorrenti la nostra Theresia: si schiereranno in questa occasione i soli archi per affrontare il repertorio della Finale che prevede per per tutti i concorrenti l’esecuzione di due concerti tratti da “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi (“L’Estate” e “L’Autunno”) e del Concerto op. XI n. 8 in Re maggiore di Francesco Antonio Bonporti. L’orchestra sarà preparata dal suo direttore principale Claudio Astronio, che però durante la Finale siederà in Giuria, valutando i concorrenti chiamati dunque a un ruolo non solo solistico ma anche concertatore.

Per Mario Martinoli, fondatore e Direttore Artistico di Theresia, la presenza al Premio Bonporti “è motivo di orgoglio, conferma la bontà della collaborazione con l’Accademia di Musica Antica, l’istituzione musicale più qualificata in città per quanto riguarda la musica antica. Peraltro per Theresia essere al Premio Bonporti rappresenta una straordinaria possibilità di crescita: l’orchestra è composta da giovani ancora nel pieno della loro maturazione artistica, dunque le occasioni di formazione ad alto livello sono per noi preziose. In questo caso non si tratta semplicemente di suonare tre concerti, ma anche di accompagnare tre solisti diversi, adattandosi di volta di volta a personalità e stili esecutivi differenti, cosa che rappresenta per noi un’ottima palestra di studio. Tra l’altro l’orchestra si misurerà su un repertorio altamente specialistico come i concerti di Vivaldi e Bonporti: e daremo anche un Premio Speciale di 500 euro per la migliore esecuzione dei concerti di Vivaldi.” Martinoli plaude anche all’iniziativa dell’Accademia di Musica Antica che ha invitato la Presidente di Giuria, la violinista Chiara Banchini, a tenere una masterclass di perfezionamento in violino barocco: “Ne approfitteranno anche i nostri musicisti, è un’occasione straordinaria per confrontarsi con un’artista di tale livello.”

La conferenza stampa è stata occasione per rimarcare le linee, artistiche e progettuali, su cui muove l’attività di Theresia: “Theresia è un’idea, un progetto. Theresia è innanzitutto un’orchestra, che ha debuttato al Ferrari lo scorso anno e si è consolidata con i concerti dell’estate 2013. Il progetto di formazione giovanile prevede che tutti i musicisti siano under 30, e punta a dare loro una prospettiva professionale in più rispetto a ciò che il mercato può offrire. Nell’ambito della musica antica si è assistito in questi ultimi 10 anni a una forte contrazione, al punto che ormai sono rarissimi i gruppi stabili con più di otto-dieci componenti, in particolare in Italia. Pullulano ensemble a formazione variabile, il più delle volte compositi da un numero esiguo di musicisti: noi offriamo un’orchestra, capace di affrontare ad alto livello il repertorio classico secondo la prassi storicamente informata, e in questo ci confermiamo come un unicum.”

Da un punto di vista del progetto culturale “Theresia è la risposta alla crisi della politica e dei finanziamenti alla cultura, rappresenta l’impegno in prima persona di privati disposti a investire capitali in attività di cultura e formazione: in questo momento di grave crisi, la cultura rischia di diventare asfittica: la politica dice pubblicamente che la cultura è importante ma alla fine è l’ambito a cui si chiedono più sacrifici.”