Risonanze, il festival incantato tra concerti e liuteria

By Emilia Campagna - May 23, 2018
Alberto Busettini presenta il Festival Risonanze di Malborghetto

Un bosco incantato e un paese stretto tra alte montagne, crocevia di lingue e di culture: l’ambientazione dei prossimi concerti di Theresia Youth Orchestra è davvero da fiaba. La nostra orchestra sarà ospite del Festival Risonanze di Malborghetto, giunto quest’anno alla quarta edizione. Ne è direttore artistico l’Assessore alla Cultura di Malborghetto, il clavicembalista Alberto Busettini che ci spiega le tante implicazioni di un cartellone estremamente variegato: non solo concerti, ma un mosaico di iniziative che raccontano la musica, la liuteria, il rapporto diretto con la natura.

Alberto Busettini

“Il Festival è nato quattro anni fa con l’idea di valorizzare il bosco di abeti rossi della Val Saisera: si tratta di un grande bosco in cui crescono questi alberi pregiati, il cui legno viene usato per costruire strumenti musicali. Lo sfruttamento deli abeti della Val Saisera da parte degli artigiani liutai tuttavia è pouttosto recente: si deve a Gio Batta Morassi, luitaio originario di queste zone, se è cresciuta da parte degli specialisti del settore l’attenzione per i nostri boschi: Gio Batta Morassi, scomparso lo scorso anno, è stato a lungo Presidente dell’Associazione Liutaria Italiana a Cremona. Quest’edizione del Festival è anche l’occasione per omaggiarne la figura.”

Dalla natura al suono, e viceversa: il Festival riporta i musicisti, e non solo, nei boschi; è un cerchio che si chiude, tra concerti e iniziative anche molto diverse:

“Al Festival Risonanze facciamo incontrare i musicisti, gli artigiani che per primi selezionano il legno, i liutai che lo lavorano costruendo gli strumenti. Pe questo accanto ai concerti abbiamo mostre, laboratori, conferenze sull’arte della liuteria. E recentemente il Comune di Malborghetto ha realizzato una rete di sentieri tematici, per un totale di 12 chilometri nel bosco: ci si può alzare presto la mattina per fare pilates tra gli abeti, oppure, dopo il concerto del pomeriggio, dedicarsi al nordic walking.”

Il cartellone dei concerti come è costruito?

“Mentre lo scorso anno c’era un deciso filo rosso attorno alla musica barocca, in quest’edizione partiamo dal classicismo di Theresia per arrivare alla contemporaneità, in particolare con i due concerti che concludono la rassegna, quello del 16 giugno con il chitarrista Alberto Mesirca, un viaggio nel repertorio delle sei corde da Scarlatti a Leo Brouwer, e nel concerto del 17, in cui l’Orchestra d’Archi Arigoni eseguirà la Gattomachia di Orazio Sciortino, presentata in prima assoluta lo scorso anno alla Scala.”

Il fatto che la zona di Malborghetto sia terra dell’abete rosso di risonanza favorisce una diversa sensibilità nei confronti della musica?

“In realtà la connessione tra i boschi e la musica è qualcosa a cui la gente forse non pensava più di tanto: questo Festival ha permesso di sensibilizzare molto il pubblico, e anche di attrarre turisti in un momento dell’estate meno affollato. Lo scorso anno abbiamo registrato 2000 presenze durante il Festival, un dato incoraggiante.”

Nella zona di Malborghetto si parlano quattro lingue: italiano, austriaco, sloveno e friulano. Questa situazione di plurilinguismo come condiziona il lavoro di chi opera nella cultura?

“Il plurilinguismo ci condiziona nel senso che lavoriamo per tutelarlo e valorizzarlo: in particolare abbiamo in corso un progetto di scuola plurilingua, in modo che i bambini e i ragazzi imparino fin da piccoli le diverse lingue. Questo è un modo per tutelare una tradizione, ma anche una straordinaria opportunità e un investimento per questi giovani che crescono davvero nel cuore dell’Europa.”

Theresia Youth Orchestra è per la prima volta ospite di Risonanze: come è nata questa collaborazione?

“Io da clavicembalista conoscevo già l’orchestra, ma lo scorso anno in occasione della Giornata Europea della Musica Antica ho avuto modo di incontrare il Direttore Artistico Mario Martinoli: dal nostro incontro è nata la volontà di una collaborazione. Ci interessa Theresia da un punto di vista musicale, ma non solo. Malborghetto ha un forte legame con la propria storia: deve sapere che la popolazione di Malborghetto ha un diritto di servitù sullo sfruttamento dei boschi concesso da Maria Teresa d’Austria, un diritto che è stato poi riconosciuto dallo Stato Italiano e su cui quindi possiamo godere da quasi 300 anni. Per questo rinnoviamo il nostro legame con il nostro passato asburgico: recentemente l’amministrazione ha conferito la cittadinanza onoraria a Karl von Habsburg-Lothringen, Arciduca d’Austria, in occasione della ricorrenza dei 300 anni dalla nascita dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, al cui nome la vostra orchestra è dedicata.”

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In the name of Maria Theresia

By Emilia Campagna - June 21, 2016
If our name somehow made you think of the Empress of Austria, you are absolutely right. The name of the project and of the orchestra is a homage to the great Maria Theresia.

It often happens that someone asks us about our name: why Theresia project? And why Theresia Youth Orchestra? Well, if our name somehow made you think of the Empress of Austria, you are absolutely right: the name of the project and of the orchestra is a homage to the great Maria Theresia.

Her complete name was Maria Theresa Walburga Amalia Christina, and she was born in 1717. When she was 23, in 1740, her father Charles IV died, and she became Archduchess of Austria and Queen of Hungary and Croatia. Indeed, she was never designated by the title of empress, since a woman could not be elected Holy Roman Empress: her husband Francis of Lorrain was the emperor and after he died, in 1765, their son Joseph became emperor. But Maria Theresia was the ruler and in fact, she was the one who had the effective power.

We are not monarchists, of course, nor nostalgic of the dynasty of Habsburg: we decided to dedicate our patronage project to Maria Theresia because she was the first to introduce some progressive reforms, laying the groundwork for subsequent enlightened reforms made by his son, Joseph II. Among the most important reforms are those that concern the public education: Maria Theresia reformed education in 1775. In a new school system based on the Prussian one, all children of both genders from the ages of six to twelve had to attend school. Education reform was met with hostility from many villages; Maria Theresa crushed the dissent by ordering the arrest of all those opposed. The empress also permitted non-Catholics to attend university and allowed the introduction of secular subjects (such as law), which influenced the decline of theology as the main foundation of university education.

The years of her rule are the ones in which most of the TYBO’s repertoire was composed: from 1740 to 1780 composers like Luigi Boccherini, Carl Philip Emanuel Bach, Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart and Martin Kraus were all active. And thanks to its enlightened monarch, Vienna was the musical centre of the Western world, and these very four decades were extraordinarily rich and fruitful.