“Il teatro più bello del mondo”. Our places: Teatro Bibiena a Mantova

By Emilia Campagna - May 30, 2017
Theresia suonerà in quello che Leopold Mozart definì "il teatro più bello del mondo": Teatro Bibiena a Mantova

Quando ci suonò il giovane Wolfgang Amadeus Mozart, il 16 gennaio 1770, si doveva sentire ancora profumo di legno nuovo, e di intonaci freschi: il Teatro Scientifico dell’Accademia di Mantova (da tutti conosciuto come Teatro Bibiena, dal nome dell’architetto che lo progettò) era stato completato solo poche settimane prima, e inaugurato il 3 dicembre 1769 con la cantata Virgilio e Manto di Luigi Gatti. Mozart, in viaggio con il padre da Verona a Bologna, vi suonò un lungo programma, conservato dall’Accademia Virgiliana, eseguendo proprie sonate al clavicembalo ed arie, ma soprattutto improvvisazioni su temi che gli vennero sottoposti al momento. Fu un successo per Mozart, non ancora quattordicenne, e anche per il nuovissimo teatro, che da allora è uno dei simboli della città.

Il Teatro è all’interno di un edificio cinquecentesco entro il quale nel 1562 Cesare I Gonzaga aveva fondato l’Accademia degli Invaghiti (poi chiamata Accademia dei Timini), una società musicale nata con lo scopo di diffondere l’amore per la musica come mezzo di diletto e stimolazione delle conoscenze. Nel 1564 era stata favorita da importanti privilegi concessi dal papa e nel 1607 aveva patrocinato la scrittura e la messa in scena dell’opera L’Orfeo di Claudio Monteverdi. L’edificio includeva un piccolo teatro coperto, probabilmente a gradoni, in linea con lo stile dell’epoca. Nel 1767, circa sessant’anni dopo l’inizio della dominazione austriaca, fu proprio l’Accademia dei Timidi a commissionare un nuovo teatro. Fu incaricato Antonio Bibiena, figlio del noto scenografo barocco Ferdinando. Scenografo ed architetto egli stesso, il Bibiena demolì il teatrino cinquecentesco e progettò una scena fissa, alle cui spalle edificò due corridoi sovrapposti a formare un loggiato a due piani. La platea ebbe un disegno a campana, che produce la sensazione di un ambiente circolare. Tutto l’ambiente è finemente decorato: con quattro ordini di palchi, divisi da colonne, quattro nicchie con statue dei mantovani illustri (Gabriele Bertazzolo, Baldassarre Castiglione, Pietro Pomponazzi, Virgilio) ed un generale assetto decorativo che produce una sensazione di movimento.

Nel frattempo il palazzo divenne sede dell’Accademia nazionale virgiliana, fondata nel 1768 da Maria Teresa d’Asburgo imperatrice d’Austria e destinata a “Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere”. l’istituzione era strutturata alla stregua di una scuola universitaria, articolata in differenti discipline e classi, e traeva origine dal secolare filone di sodalizi culturali risalenti alla signoria Gonzaga (come nel caso della Accademia dei Timidi). E’ tuttora attiva ed è la più antica e prestigiosa istituzione culturale esistente in Mantova.

Inizialmente pensato per ospitare riunioni ed esperimenti scientifici pubblici, il Teatro si dimostrò perfetto per la musica, tanto che appunto anche i Mozart, di passaggio da Verona a Bologna, vi si fermarono, con gran soddisfazione di Leopold, che così scriveva alla moglie: “Il 10 siamo partiti da Verona a mezzodì e siamo giunti la sera a Mantova; questo credo di avertelo già scritto. Vorrei che tu avessi visto il luogo dove si è tenuta l`accademia: per la precisione il cosiddetto Theatrino della Accademia Philarmonica. In vita mia non ne ho mai visto uno più bello, di questo genere; e poiché spero tu conserverai con cura tutte le lettere, a suo tempo te lo descriverò. Non è un teatro, bensì una sala con dei palchi, costruita come un teatro d`opera; dove dovrebbe esserci la scena vi è il piano rialzato per la musica, dietro il quale c`è ancora una galleria per gli ascoltatori costruita a palchi. Non ho parole bastanti a descriverti la moltitudine di persone, – le acclamazioni, gli applausi, gli schiamazzi e i Bravo su Bravo, – insomma, l`entusiasmo e l`ammirazione generale mostrati dagli ascoltatori.”

Il concerto di Mozart ebbe tale successo che una nobildonna mantovana, Margherita Sartoretti, volle omaggiare il ragazzo con una poesia. Come racconta Leopold nella stessa lettera “il giorno dopo venne il servitore che ci portò, dentro un bel vaso, un mazzo di fiori di rara bellezza avvolto in nastri rossi, e in mezzo ai nastri vi era una moneta da 4 ducati e sopra la poesia di cui ti invio copia.”

Theresia Youth Orchestra suonerà al Teatro Bibiena sabato 3 giugno alle ore 16 nell’ambito del Festival Trame Sonore: l’orchestra sarà diretta da Claudio Astronio ed eseguirà la Sinfonia K 202 di Mozart e la Sinfonia in re maggiore VB 143 di Kraus.

Mozart and Lodi: a short but remarkable stay

By Emilia Campagna - May 8, 2015
15th march 1770 Leopold and Wolfgang Amadeus Mozart spent a night in Lodi: it was just a night, but a remarkable one, as the young Mozart composed the first three movement of his very first string Quartet

As a child, Mozart travelled to Italy three times with his father Leopold and this country gave Mozart a wealth of ideas and strongly influenced his taste in art. The first trip to Italy (December 1769 – March 1771) was both pleasant and honourable. It inspired Mozart with new impressions and ideas, adding more experience and diversity to his art. Mozart was introduced in the Italian art scene, met the Italian upper class, the noblesse, the higher nobility and church dignitaries and even the Pope. He met an old friend from London, the castrate Manzuoli, and met another wunderkind his own age in Florence: Thomas Linley. The two boys developed a close friendship. Pope Clement XIV conferred on W. A. Mozart the Order of the Golden Spur, making the composer “Sir Wolfgang, Signore Cavaliere Mozart”. In Bologna Mozart studied counterpoint with the Franciscan Padre Martini. He conducted his opera Mitridate, Re di Ponto at the opera in Milan.

The two Mozart father and son playing together

Father and son set off again for Milan in August 1771. Mozart wrote the festive opera “Ascanio di Alba” as a wedding gift for Archduke Ferdinand to the Princess Beatrice of Modena¸ which was received with thunderous approval. The Mozarts returned to Italy from October 1772 to March 1773. Mozart had been commissioned by Milan to write another opera namely “Lucio Silla”, that premiered on 26 December 1772 in the presence of Archduke Ferdinand and his wife at the Teatro Regio Ducal.

A night in Lodi

The stay in Lodi dates from the first trip to Italy: after father and son left Milan on 15th March 1770, they headed to Parma. Lodi was a convenient stop on the way to Parma, so they spent the night in the town: it was just a night, but a remarkable one, as the young Mozart composed the first three movements of his very first string Quartet! Mozart was just fourteen when he composed the String Quartet, that in the original conception consisted of three movements: yet a fourth movement was added later, in 1773. In his writing, Mozart was probably inspired by Concertini a 4 istromenti soli by Giovanni Battista Sammartini, an Italian composer that Mozart met during his stay in Milan, but we can find also influences by other contemporary composers like Luigi Boccherini and Baldassarre Galuppi. However, today the Quartet K 80 is still remembered as “The Lodi Quartet”: not bad for a one-night-stay, is it?