Mecenatismo e comunicazione:
voci dalla Tavola Rotonda (1)

By Emilia Campagna - May 31, 2019
Tanti stimoli dalla tavola rotonda su mecenatismo e comunicazione organizzata a Mantova per Trame Sonore da Isituto Bruno Leoni

MANTOVA – “Mecenatismo, art bonus e social media: risorse, idee e politiche a favore della musica e delle arti”: erano tanti i temi della tavola rotonda organizzata da Bruno Leoni e Oficina Ocm a Mantova. La mattina è stata lunga e densa di interventi e di idee: noi l’abbiamo seguita tutta e in questo e nei prossimi post vi raccontiamo com’è andata.

I lavori sono stai introdotti da Angelo Foletto, che è partito dal concetto di mecenatismo come “cultura del dono” citando illustri esempi: “Parliamo di mecenatismo a casa dei Gonzaga; e parliamo di mecenatismo 2000 anni dopo la morte di Mecenate. L’interpretazione di mecenatismo di questi modelli ci ha dato qualcosa di cui ancora godiamo: ma come si interpreta o si favorisce oggi il mecenatismo?”

Dal gesto personale al sostegno strutturato

A rispondere, partendo dall’esperienza concreta è stata Elena Gaboardi, Vicepresidente di Fondazione ICONS, parlando del programma di perfezionamento musicale Theresia: “Theresia è nata da un gesto personale di mecenatismo privato, un gesto fondato su contenuti forti come la volontà di favorire il perfezionamento di giovani musicisti che eseguono repertorio classico sugli strumenti originali; a questo gesto personale negli anni si è affiancato qualcosa di più strutturato inserendo Theresia nelle attività di Fondazione ICONS. La qualità consolidata del progetto chiama oggi a un allargamento del supporto, ovvero a motivare nuovi mecenati, lavorando sulla reputazione e sull’immagine del progetto e sulla rete di potenziali donatori, ma anche su altri strumenti che affianchino il mecenatismo privato.” Ma come si attraggono i mecenati? “Dando il buon esempio, certo, ma soprattutto dando buone motivazioni: le buone cause per cui spendersi sono moltissime e il nostro progetto è molto specifico: ci vuole chiarezza, trasparenza e capacità di lavorare sulla responsabilità sociale.”

Mecenatismo, una questione di famiglia

Un’altra voce dal mondo del mecenatismo l’ha portata Roberto Brazzale, industriale del settore caseario ma anche “figlio di una concertista, organista che girava il mondo e che Asiago ha fondato un festival che tuttora è in attività, interamente sostenuto dalla mia famiglia con fondi privati e senza contributi pubblici. Facciamo concerti a ingresso libero perchè ci costerebbe di più gestire la burocrazia che regalare i concerti. Sul nostro territorio sosteniamo anche un’orchestra giovanile e scuole di musica.” Il suo modello è totalmente privatistico, e rivendica una personale “addizionale IRPEF alla musica” e la vocazione ad essere “compratori di musica anche per gli altri”

Fare incontrare arte, mecenatismo e marketing

Si dichiara invece votata al dialogo Giulia Pordd di Ashtart Creative Consultancy , che lavora per “fare incontrare arte e imprenditoria, logica della cultura e logica di impresa e suggerire alle imprese pratiche virtuose per la responsabilità sociale.” Lo ha fatto negli anni lavorando a un progetto di produzioni artistiche per il Gruppo Würth, alle residenze musicali presso la Cantina Lageder e ai percorsi di sostegno di talenti e inclusività sociale della Gaspari Foundation di Verona, tutte esperienze in cui imprenditori si sono convinti a investire sull’arte grazie a una visione condivisa e alla possibilità, data dal marketing, di misurare i reali risultati.

La cultura come impresa produttiva

Sul tema è intervenuto il Sindaco di Mantova Mattia Palazzi rivendicando il ruolo dell’ente pubblico, rigettando l’idea di eventi gratuiti e chiedendo un cambio di mentalità da una concezione volontaristica ad una professionale dell’organizzazione culturale: “Bisogna spostare le risorse dal prodotto al processo: il lavoro culturale è lavoro vero, va affidato a dei professionisti con competenze nel campo amministrativo, economico, gestionale.”

A Mantova una tavola rotonda per parlare di nuovo mecenatismo e comunicazione

By Emilia Campagna - May 27, 2019
Intervista a Filippo Cavazzoni su nuovo mecenatismo e comunicazione, temi al centro di una tavola rotonda in cui si parlerà anche di Theresia e Fondazione iCons

Nuovo mecenatismo e uso delle nuove tecnologie saranno al centro di una tavola rotonda organizzata da Oficina OCM e Istituto Leoni e che si svolgerà a Mantova nell’ambito di Trame Sonore. Venerdì 31 maggio alle 10.30 presso Palazzo Castiglioni la tavola rotonda dal titolo “Mecenatismo, art bonus e social media: risorse, idee e politiche a favore della musica e delle arti”, rappresenterà un momento di riflessione e confronto con tutti gli operatori del settore, tra cui addetti ai lavori e musicisti, con lo scopo di affrontare temi di grande rilevanza per tutto il comparto attraverso specifiche sessioni coordinate dal giornalista musicale Angelo Foletto. Anche Fondazione ICONS sarà tra i protagonisti del dibattito legato al mecenatismo con l’intervento di Elena Gaboardi, Vice Presidente Fondazione ICONS.

Abbiamo chiesto qualche anticipazione a Filippo Cavazzoni, che per l’Istituto Bruno Leoni ha collaborato all’organizzazione dell’evento e che ne curerà l’intervento introduttivo.

Filippo Cavazzoni, la tavola rotonda si occuperà di mecenatismo, Art Bonus e social media: come avete individuato questi temi? Ritenete che siano queste le grandi sfide dell’organizzazione musicale in Italia?

“Questo è il quarto anno che come Istituto Bruno Leoni affianchiamo Oficina OCM nell’organizzazione di una tavola rotonda nell’ambito di Trame Sonore: ogni volta abbiamo cercato di dare un taglio operativo, delineando un evento pensato per addetti ai lavori che abbia ricadute estremamente pratiche. In questa edizione ci dedichiamo a quelli che appaiono essere i problemi urgenti del mondo musicale oggi, ovvero il reperimento di risorse al di là dei finanziamenti pubblici e il coinvolgimento di un nuovo pubblico.”

Quando parla di nuovo pubblico si riferisce ai giovani? C’è realmente un problema di invecchiamento del pubblico della classica?

“C’è nella misura in cui la musica classica continua ad essere percepita come qualcosa di difficile e i giovani sono impreparati e anche un po’ spaventati. Abbiamo un grosso limite in Italia dato dal fatto che la Storia della Musica è assente dai programmi scolastici e l’uso di nuove tecnologie può aiutare a rendere più comprensibile l’ascolto della musica. Ne parleremo con Paolo Besana, Capo Ufficio del Teatro alla Scala, Michele Dall’Ongaro Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Andrea Maulini, docente all’Università di Bologna e Barbara Minghetti, Direttrice Artistica del Macerata Opera Festival – Sferisterio.”

Ma “attirare” i giovani attraverso i social o app del cellulare non rischia di rinchiudere la loro attenzione dentro il piccolo schermo dello smartphone e allontanarli ulteriormente dalla fruizione dal vivo della musica?


“Il rischio c’è ma esistono anche delle esperienze virtuose in tal senso, penso a progetti portati avanti dal Teatro Regio di Parma e dai Berliner Philarmoniker, o da iniziative di grandi istituzioni come il Met che in questi anni hanno portato l’opera in diretta nei cinema di tutto il mondo. Poi, certo, la cosa migliore è portare la gente nelle sale da concerto: magari togliendo un po’ di polvere e svecchiando la ritualità come sta facendo Trame Sonore a Mantova.”

Parliamo di Art Bonus, un altro dei temi della tavola rotonda: si tratta di un incentivo fiscale che da alcuni anni premia chi effettua donazioni liberali a favore della cultura: che impatto sta avendo questa possibilità sui finanziamenti in particolare alle attività musicali?

“L’Art Bonus esiste dal 2014 e negli anni si è estesa molto la platea dei beneficiari: prima era destinato al patrimonio culturale, poi sono state incluse le Fondazioni Liriche, ora possono accedere anche orchestre e festival. Ciò che cercheremo di portare alla luce nella sessione dedicata è il fatto che bisogna professionalizzare la capacità di far tesoro di questo strumento presentando le realtà che hanno saputo sfruttarlo al meglio attraverso mirate campagne di comunicazione, come ad esempio il Kilowatt Festival per cui sarà presente Lorenzo Anania. E del lato tecnico pareremo con Carolina Botti, consulente del MiBACT proprio sul tema dell’Art Bonus, Irene Sanesi, commercialista.”


E per quanto riguarda il nuovo mecenatismo?


“Su quel tema abbiamo cercato realtà che ci portassero delle esperienze nuove e avessero spunti con ricadute immediate: Elena Gaboardi ci parlerà di Theresia e del sostegno dato a questo progetto musicale da parte di Fondazione ICONS, mentre Roberto Brazzale ci porterà l’esperienza “di famiglia” di imprenditori vicentini legati al mondo della musica e forti sostenitori di iniziative musicali sul loro territorio.”