Discovering EMPOWER

By Emilia Campagna - June 16, 2022
Let's get into the heart of EMPOWER and discover the five different skills that we want our musicians to improve

How do you empower a musician? Traditionally, masterclasses and workshops are the places where young talented musicians improve their technique, deepen their knowledge of the repertoire, and challenge themselves in playing in front of an audience and with colleagues. Music, though, is not a musician’s entire life, not even when you think only of their work life. One has to manage the business side of the whole thing, take care of one’s physical health, and even promote oneself. That’s a lot.

We kept this kind of complexity in mind when we found ourselves planning the training modules of the capacity-building activity, a program at the very core of the European funded project EMPOWER. We defined five different competences that we want our musicians to improve: artistic performance, naturally, but also organisational, economic and managerial skills; digital and technological skills for marketing and communication; personal development and well-being; ecological transition.

As Silvia Raimondi, project manager at ICONS pointed out, we aim to “give young musicians the skills to manage themselves by the means of business management, communication, by coping with stress and also by acting sustainably”.

Eleven seminars are planned to cover all five areas: the seminars are going to be held mainly online and initially they will be intended for Theresia musicians only, but the plan is to expand our audience in the future including Theresia’s alumni and Theresia’s partners that may be interested. 

In this first phase of the project, the formative offer will be tailored according to the specific need of every musician, through a preliminary interview that will state the needs; the plan will be then adjourned every six months.

Teachers involved are Simone Laghi, Artistic Secretary of Theresia Orchestra, who will discuss specific aspects of organology of the classical period, providing information about the development of the Orchestra as a musical entity during the period between 1750 and 1800; conductor Vanni Moretto, who will provide musicians with the tools to understand and interpret eighteenth-century music, through the precious information provided by 18th century’s essayists; musicologist Bertil Van Boer, Professor Emeritus of Musicology-Theory at Western Washington University, who will deepen the general historical context and the question research of sources and references in archives. Looking at the managerial side of a musician’s life, Claudia Crippa, Senior business analyst at ICONS, will hold a two-part seminar focused firstly on improving knowledge about the musical “sector” and their economics, the way economics impact a musician’s career and secondly to improving knowledge about self-resources to cope with the “market”. Charlotte Michi, Director of the Innovation Farm Unit and Project Manager at ICONS will help musicians to strengthen personal digital communication skills, by giving an overview of the different online channels and providing musicians with the basic digital skills to promote their work on them. A second seminar will focus on the creation of content to be shared online. Soprano and performer Laura Catrani will guide musicians to experiment with the beneficial effects of postural techniques and GYROKINESIS® specifically designed for musicians. Speaking of well-being, Alessandra Calzarossa, professional coach and senior HR expert, will address the area of the “inner game” and emotional impact on performance and results to improve the musician’s performance and professionalism. Last but not least, Veronica Meneghello, Project coordinator for national and international projects on sustainability in ICONS, will help musicians to understand how to improve their knowledge of the environmental impact of their lifestyle choices, especially those connected to their work and travels, and thus lower it. 

The series of seminars will start during the next residency and will be focused on well-being through the practice of postural techniques and GYROKINESIS®. Stay tuned to read further details on both the residency and the seminar on our blog!

Download our catalogue and find more about the capacity building program

Il mondo di Kraus

By Emilia Campagna - August 17, 2019
Bertil van Boer racconta il mondo di Kraus, compositore, letterato, filosofo e amante del buon cibo, tra viaggi, musica e vita alla corte del Re di Svezia

La residenza di Theresia a Rovereto è stata arricchita dalla presenza di Bertil van Boer, massimo esperto di Joseph Martin Kraus, che nella seconda di tre appassionate conferenze ha illustrato ai giovani musicisti un ritratto a tutto tondo del compositore: un vero e proprio viaggio nel mondo di Kraus, compositore al centro del concerto in programma a Bolzano il 22 agosto.

Oggi che Kraus è un compositore amato dagli estimatori ma poco conosciuto al grande pubblico, la domanda “chi era Kraus?” non è di immediata risposta: abbiamo pochi ritratti, uno dei quali è quello conservato nella Reale Accademia di Scienze di Stoccolma. Poi c’è quell’etichetta, “Il Mozart di Odenwald”, che è stata appiccicata a Kraus per una concidenza quasi totale di date con il ben più famoso salisburghese: è giusto chiamarlo così? O non sarebbe meglio, chiede provocante Bertil van Boer “chiamare Mozart il Kraus austriaco?”.

Il ritratto di Joseph Martin Kraus conservato alla Reale Accademia di Svezia

Per capire chi fu realmente si può partire dalla lista dei suoi incarichi a Stoccolma, davvero impressionante: alla Corte del Re Gustavo III di Svezia Kraus fu Kappelmeister, Direttore della Royal Opera (dirigendo da 2 a 5 concerti alla settimana), Direttore artistico dell’Orchestra di Corte, Direttore dell’Accademia di Musica di Stoccolma, compositore di corte e Membro della Reale Accademia di Scienze e Musica. “Viene da domandarsi quando mangiasse e dormisse!”, commenta van Boer.

Altrettanto impressionante la lista dei suoi interessi e delle sue conoscenze: era naturalmente un compositore e uno strumentista (violista), ma anche autore di testi e lavori teatrali, poeta, amante delle scienze e della letteratura. La sua biblioteca comprendeva testi di matematica e scienze, volumi di Celsius e Linneo, la più recente letteratura tedesca, inglese, svedese, italiana. Del resto parlava il tedesco, sua madrelingua, lo svedese e il francese come un nativo, e se la cavava ottimamente anche con l’italiano e l’inglese. La sua figura è più complessa e non si può descrivere solo come un compositore di corte: “fu un intellettuale, con alle spalle studi di legge e letteratura classica, un acuto osservatore della vita del suo tempo. Nelle sue lettere compare una straordinaria e vivissima descrizione di Pompei, di un suo incontro col Papa, ma anche di quadri, ricette, vini.”

La sua reputazione andò di pari passo con il suo talento: Haydn lo considerava uno dei maggiori talenti, Salieri citando Gluck scrive che Kraus aveva “un grande stile, del tipo che non ho mai incontrato” e Neefe (insegnante di Beethoven) lo affianca ai grandi del suo tempo.

Oggi, oltre a essere meno conosciuto di quanto merita, è anche perseguitato da alcuni stereotipi del tutto scorretti: a parte essere ricordato come il Mozart svedese (“il paragone non funziona, fu molto più di un compositore e soprattutto fu uno dei primi esponenti dello Sturm und Drang, prima come letterato e poi come compositore”), molti pensano che in vita fu povero (“invece aveva uno stipendio netto annuo che oggi ammonterebbe 140000 euro”) e misconosciuto (“le testimonanze dei suoi contemporanei lo smentiscono”). Al contrario, fu un musicista talentuosissimo, sia come strumentista, tanto da essere ammesso a dodici anni nell’orchestra di Mannheim, sia come compositore, capace di esplorare tutti i generi in voga al momento, dalla Sinfonia all’opera, dall’Oratorio ai concerti solistici. Fu uno sperimentatore, un formidabile orchestratore e una persona devota a tutte le sfaccettature della cultura del suo tempo. Per rendergli giustizia, e staccargli la inesatta etichetta “mozartiana” che lo accompagna, non resta che suonare la sua musica: è molta, e tutta bellissima, parola di Bertil van Boer.

Per Theresia un agosto nel nome di Kraus

By Emilia Campagna - August 1, 2019
Nel mese di agosto ci aspettano due concerti, un cd e tre conferenze nel nome di Kraus

Theresia sarà in residenza a Rovereto dall’8 al 22 agosto, in preparazione dei due concerti che la vedranno protagonista il 15 agosto a Milano (Concerto di Ferragosto di Milano Arte Musica) e il 22 agosto a Bolzano nell’ambito di Antiqua – Bolzano Festival Bozen. L’orchestra sarà diretta da Claudio Astronio e durante la residenza verranno approfondite le Ouverture di Joseph Martin Kraus, lavoro che sfocerà nella produzione di un cd.

Il concerto del 15 agosto a Milano (Basilica di Santa Maria della Passione, ore 18.30) vedrà l’orchestra impegnata nella prima parte in una serie di Ouverture di Kraus, e nella seconda nella Sinfonia n. 49 in fa minore “La Passione” (1768) Hob I:49 di Franz Joseph Haydn. Theresia è per la prima volta ospite dell’importante festival estivo milanese Milano Arte Musica, dedicato alla musica antica e sarà protagonista di uno degli appuntamenti più significativi, quello del Concerto di Ferragosto.

Sarà invece dedicato interamente a Kraus e all’integrale delle Ouvertures il concerto del 22 agosto a Bolzano (Conservatorio Monteverdi, 20.30), nell’ambito del cartellone di Antiqua – Bolzano Festival Bozen; un gradito ritorno per Theresia, già ospite del cartellone estivo bolzanino per quattro edizioni consecutive dal 2013 al 2016. Per il Direttore Artistico di Theresia, Mario Martinoli, “questo progetto corona un percorso pluriennale in cui l’orchestra si è dedicata ad approfondire questo straordinario compositore”. Tedesco trapiantato in Svezia, detto “il Mozart svedese” perché coetaneo (e morto un anno dopo) di Mozart, Kraus è un compositore interessantissimo, protagonista di uno stile Sturm und Drang potente e di soluzioni formali ed espressive molto avanzate: tuttora in parte poco frequentato dalle orchestre, “di Kraus”, spiega Martinoli, “si suonano molto alcune Sinfonie, ma non in maniera sistematica: è un compositore che vive di highlight, non ci sono registrazioni integrali. Per quanto riguarda le Ouverture, alcune non sono nemmeno mai state eseguite da orchestre con strumenti originali e da questo punto di vista il progetto per noi è particolarmente interessante: le Ouvertures di Kraus hanno una struttura sinfonica che le rende molto più vicine al mondo preromantico piuttosto che a quello dell’opera settecentesca.”

Durante la residenza a Rovereto i musicisti di Theresia avranno la rara occasione di un approfondimento condotto da Bertil van Boer, che in tre diversi momenti affronterà la figura e l’opera di Joseph Martin Kraus. Bertil van Boer, docente alla Western Washington University, ha curato il catalogo completo dell’opera di Kraus, approfondendone la vicenda biografica e artistica in numerose pubblicazioni. Le conferenze si terranno presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica “Tartarotti” di Rovereto e saranno aperte al pubblico.

Non solo orchestra: i seminari di Theresia

By Emilia Campagna - April 7, 2019
Le attività formative di Theresia per il 2019 prevedono, all'interno delle residenze musicali, una serie di seminari dedicati ai musicisti che compongono l'orchestra, giovani professionisti che si affacciano al mercato del lavoro.

Seminari sull’interpretazione e sulla prassi esecutiva, ma anche testimonianze di storie professionali di successo e corsi intensivi sui più utili strumenti per affermarsi nella carriera musicale. Le attività formative di Theresia per il 2019 prevedono, all’interno delle residenze musicali, una serie di seminari dedicati ai musicisti che compongono l’orchestra, giovani professionisti che si affacciano al mercato del lavoro.

Si parte con Alfredo Bernardini, che il 30 aprile, nel cuore della residenza che si concluderà con i concerti del 3 e 4 maggio rispettivamente a Lodi e Mantova, scenderà dal podio del direttore per raccontare la storia professionale dell’Ensemble Zefiro, gruppo da lui fondato assieme a Paolo e Alberto Grazzi e oggi affermato a livello internazionale: Bernardini racconterà come nel 1989 lui e i fratelli Grazzi ebbero l’idea dell’ensemble, come mossero i primi passi e in che modo Zefiro ha raggiunto negli anni una fama consolidata.

Il giorno dopo (1 maggio) è previsto l’incontro con il musicologo David Wyn Jones, Professore alla Scuola di Musica dell’Università di Cardiff, riporterà il discorso entro la sfera dell’interpretazione musicale. Come lo stesso Jones ci ha spiegato in un’intervista, la conferenza illustrerà i rapporti – personali e musicali – tra Wolfgang Amadeus Mozart e Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph Haydn.

Alfred Brendel

Durante la residenza in programma a Mantova dal 28 maggio al 2 giugno nell’ambito del Festival “Trame Sonore” i momenti di approfondimento saranno due: il primo con il fondatore e direttore artistico di Theresia Orchestra, Mario Martinoli, che partendo dall’esperienza di gestione dell’orchestra, sostenuta da un progetto di finanziamento culturale privato, parlerà di temi etici correlati al lavoro del musicista; il secondo incontro sarà con il grande pianista austriaco Alfred Brendel, guest of honor del Festival, che assieme al Quartetto Zaide terrà una master class sul Quartetto “La morte e la fanciulla” di Schubert.

Durante il mese di luglio gli archi dell’orchestra saranno in residenza a Ginevra impegnati in un progetto diretto da Chiara Banchini che si concluderà con due concerti il 7 e 8 luglio per i Concerts d’ètè a Saint Germaine. L’Accademia d’archi sarà l’occasione per ospitare un appuntamento particolarmente interessante, ovvero quello con Klaus Scherer, docente alla Facoltà di Scienze Affettive, che spiegherà qual è l’impatto emotivo del suono nell’attività del musicista, con una visita al laboratorio di neuroscienze dove si misurano le reazioni del cervello all’ascolto o alla produzione della musica.

Bertil Van Boer

In agosto è in programma una lunga residenza (8-22 agosto) in cui l’orchestra, diretta da Claudio Astronio, affronterà l’intero corpus delle Ouvertures di Joseph Martin Kraus, con concerti a Milano, Bolzano e Rovereto e la registrazione di un cd. Per approfondire la figura e l’opera di Kraus avremo ospite Bertil Van Boer, curatore del catalogo completo dell’opera del compositore. Bertil Van Boer terrà tre lezioni, durante le quali parlerà di Kraus da un punto di vista biografico, del mondo musicale alla corte del re di Svezia e dell’opera teatrale di Kraus con un focus sulle overtures. Nel corso della residenza di agosto è in programma anche una lezione in cui Simone Laghi, musicologo e segretario Artistico di Theresia, spiegherà come muoversi tra archivi, librerie e strumenti di ricerca online.

Le affinità nascoste

By Emilia Campagna - June 1, 2018
Mozart e Kraus si incontrarono? Conoscevano la musica l'uno dell'altro? In un'intervista per il nostro blog Bertil van Boer ci aiuta a cercare le affinità nascoste nascoste tra le pieghe delle musiche dei due autori

Mozart e Kraus si incontrarono? Conoscevano la musica l’uno dell’altro? In quest’intervista Bertil van Boer, autore del catalogo completo delle musiche di Joseph Martin Kraus, ci aiuta a cercare le affinità nascoste nascoste tra le pieghe delle musiche dei due autori, partendo da una delle composizioni inserite nel programma che Theresia Youth Orchestra suonerà per il Festival Risonanze.

Partiamo dalla Sinfonia Haffner, che come ci spiega Bertil van Boer “è forse il lavoro meno convenzionale composto da Mozart fino a quel momento.  E’ pieno di ritmi bizzarri, compresa la lunga nota iniziale (che molti direttori non tengono per tutte e quattro le pulsazioni previste). In più, il primo tema viene variato nel momento in cui ci aspetterebbe di passare al secondo tema. Si tratta, a tutti gli effetti, di una serie di variazioni interne al movimento, cosa che Mozart non aveva praticamente mai fatto. Anche la data esatta della sua composizione è piuttosto problematica. Nasce come serenata ma ci lavora di nuovo dopo il Dicembre 1782. Fu eseguita come Sinfonia a Vienna il 23 Marzo 1783, una settimana e mezza prima che Kraus arrivasse a Vienna.”

Una coincidenza in effetti notevole: ad ascoltare in maniera ravvicinata la Haffner e la Sinfonia in Do minore sembra di ravvisare una somiglianza in quello che potrebbe essere il secondo tema: è una suggestione o c’è qualcosa di concreto? “Tornando alla Haffner, non c’è un vero e proprio secondo tema, ma una sezione di passaggio (le battute dalla 50 alla 57) che rispecchia uno dei meccanismi preferiti da Kraus (nella Sinfonia in Do minore e nei quartetti d’archi)  una serie di sospensioni nei violini.  Sembra esserci uno sprazzo dell’Ouverture dall’Ifigenia in Aulide di Gluck, che in effetti Mozart cita nella sua Ouverture dell’Idomeneo un anno prima. E’ un pattern comune ma allo stesso tempo particolare, dato che non appare altrove in Mozart, mentre Kraus lo usa continuamente. Dato che la Haffner era la sua Sinfonia più recente, se si incontrarono questo sarebbe stato  uno dei pezzi mostrati da Mozart a Kraus. Penso che sia molto probabile che Kraus abbia perlomeno visto la partitura dell’Idomeneo, dato che più tardi Kraus ne trascrisse la Marcia del Primo Atto.  Qualche indizio in più si potrebbe ravvisare nella cosiddetta Sinfonia “Linz”, in cui l’introduzione in tempo lento (la prima per Mozart) mostra tracce di un nuovo stile. Però bisogna dire che non ci sono citazioni nè di Mozart da parte di Kraus nè di Kraus da parte di Mozart: ma i nuovi elementi stilistici sono intriganti.”

Nessun documento ci parla di un incontro tra Mozart e Kraus: dobbiamo ritenere che non avvenne? “In realtà ci sono molte cose che possono esserci sfuggite, specialmente se si pensa che vissero molto vicini per alcuni mesi. Kraus non fa nemmeno menzione del suo incontro con Johann Friedrich Reichardt, either, ma dagli scritti di Reichardt sappiamo che lui e Kraus (assieme a Gluck) volevano uscire e andare in centro a Vienna ma la moglie di Gluck trovò un modo di evitare l’uscita. Inoltre Kraus entrò in una loggia massonica collegata con quella di cui faceva parte Mozart: due logge distinte, è vero, ma con sedi vicine e senza dubbio con molte connessioni. Quindi il soggiorno a Vienna di Kraus fu molto più complesso di quanto si possa immaginare. Credo proprio che altre informazioni potranno venire alla luce.”

A mystery in music history, or the meeting of Mozart and Kraus in Vienna

By Emilia Campagna - May 8, 2015
Mozart and Kraus were born the same year (1756) and died a year apart from each other. Mozart lived mostly in Vienna, Kraus spent the whole life in Sweden. But did they ever meet? Did they know each other?

Do you know that Joseph Martin Kraus is called “the Swedish Mozart”? Well, as a matter of fact, it is primarily due to the fact that the two composers were born the same year (1756) and died a year apart from each other, Mozart in 1791 and Kraus in 1792: actually, besides the journeys that both of them did when they were young, they were really far away from each other; Mozart lived mostly in Vienna, Kraus spent the whole life in Sweden.

kraus2But did they ever meet? Did they know each other? The musicologist Bertil Van Boer, who is the author of the complete catalog of Kraus’s works, investigated this aspect to find out if really a metting occurred. In his essay “The case of the circumstantial meetings – Wolfgang Amadeus Mozart and Joseph Martin Kraus in Vienna” he explains that “one of the joys of compiling a thematic catalogue is that a number of small mysteries crop up as one evaluates biographical and source material for the composer concerned. The journey often requires delving into the private life and works in intimate detail, and brings to light important information that in turn raises questions about the various influences or connections affecting the composer or style. But when this information is lacunar or based primarily upon circumstantial evidence, it provides only plausible suppositions that, while not entirely provable as incontrovertible fact, nonetheless dare the scholar to prove otherwise. Such is the circumstantial case for the meeting of two of the more remarkable composers of the second half of the eighteenth century, Wolfgang Amadeus Mozart and Joseph Martin Kraus, who share nearly identical life spans and dates.”

Indeed, Mozart and Kraus do had something in common, besides the dates. According to Bertil Van Boer “first, there is their development as composers. Both showed considerable talent in musical composition during childhood, with substantial works being written during their teenage years. Both were adept at writing in the various styles of the period, and both were well travelled internationally.” Besides he differences in education (Mozart was essentially home—educated and achieved a professional career early on in his life, while Kraus was university— educated in philosophy and law and became Kapellmeister at the Swedish court only after considerable difficulty “they have much in common in terms of their creative process. Both were well known for the ability to craft new works of some substance quickly and without a laborious compositional process, and both achieved some reputation for innovative orchestration. Both have been seen as being a qualitative step above their contemporaries and this comparison was first proposed by a well known contemporary, Joseph Haydn, who said ‘Kraus was the first great composer of genius that I ever knew; . . . pity about him and Mozart, both were so young when they died’!”

The question whether the two composers knew or knew about each other is still open, because mozart there is no biographical documentation on this subject, at least as regards Mozart: we can find some evidence on Kraus’s part, in the form of both correspondence and music. “From November 1782 until December 1786 Kraus embarked upon a grand tour of Europe at the expense of Swedish King Gustav III in order to further his own education, observe the latest trends in music and theatre, and meet with as many leading figures in the eighteenth-century musical world as possible. As a result, the route of his journey allowed him to come into contact with most leading composers of the day, including Gluck, Haydn, Salieri and numerous others. While Mozart’s name is clearly missing from this list of notables, it is not necessarily an indication that no meeting took place.”

This doesn’t mean that Kraus and Mozart never met each other, even if we have no evidence: for example, we know for sure that Kraus “was familiar with his colleague and his music”: he wrote about Mozart’s works in letters to his familiars and composed an adaptation of a movement from the opera Idomeneo, and “had inside information on the latter’s latest operatic efforts of Mozart”. Considering the admiration that Kraus had for Mozart “to have avoided him entirely would seem contradictory to the very purpose of Kraus’s goals for his journey.” If they met, it should have happened in 1783:  “Kraus arrived in Vienna on 1 April 1783 and departed in October of that same year. Mozart, newly married and enjoying the first success of Entfflhrung, was in residence until July, when he took his new bride back to Salzburg to meet his family. Thus there was a span of about four months where, if nothing else, both were in the same city at the same time.” Vienna was a capital, but even a small city, and the two of them had to have acquaintance in common!

However, the mistery remains: maybe we’ll never know if the two met. We just know that there is a special link between the two composers. In modern times, Kraus is not so known as Mozart, of course, neither so performed: especially for this reason we are particularly proud to have his music repertoire. Besides the fact, of course, that it is wonderful music!

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Bertil Van BoerBertil Van Boer is an active musicologist, having published articles in the International Brass Society Journal, Journal of Musicology, Journal of Musicological Research, Svensk tidskrift för musikforskning, and a host of Festschriften and symposium reports. He has regularly contributed to the Grove Dictionary of Opera and Grove Dictionary of Music. He is also the author of several books and numerous musical editions. His specialty is music of the 18th century, particularly in Scandinavia, with focus on the composer Joseph Martin Kraus. He serves as a musical consultant for Naxos Records, and has been involved with the Royal Opera and Royal Swedish Academy of Music on various projects. He has also been conductor with Opera Kansas and performed professionally in Austria, Nicaragua, Sweden, and the United States.
Bertil van Boer has published “The Musical Life of Joseph Martin Kraus: Letters of an Eighteenth-Century Swedish Composer,” containing the collected edition of the letters by Joseph Martin Kraus (1756-1792) translated from the Swedish and German, along with extensive commentary, as well as appendices featuring documents, a travel diary, and letters from family and friends. The book was published by Indiana University Press.

“Do you like Kraus?”

By theresia - August 20, 2014
Il Kraus Tour di Theresia Youth Baroque Orchestra fa tappa al Bolzano Festival Bozen: la nostra orchestra torna per il secondo anno consecutivo al Festival bolzanino e si consolida così una collaborazione di cui Theresia va molto orgogliosa. Il concerto è in programma giovedì 21 agosto alle ore 20.30 all’Auditorium Haydn di Via Dante, e […]

Il Kraus Tour di Theresia Youth Baroque Orchestra fa tappa al Bolzano Festival Bozen: la nostra orchestra torna per il secondo anno consecutivo al Festival bolzanino e si consolida così una collaborazione di cui Theresia va molto orgogliosa.

Il concerto è in programma giovedì 21 agosto alle ore 20.30 all’Auditorium Haydn di Via Dante, e sarà dedicato interamente a Joseph Martin Kraus, compositore il cui arco di vita coincide quasi esattamente con quello di Mozart: nato lo stesso anno del Salisburghese (nel 1756) e morto un anno dopo (nel 1792) per questa coincidenza fu chiamato il “Mozart di Odenwald”.
Anche se oggi il suo nome è poco noto ai più (ma contiamo che le esecuzioni di Theresia ne aumentino la conoscenza), Kraus fu “uno dei pochi compositori del diciassettesimo secolo ad essere considerato un autentico genio sia da Joseph Haydn che da Christoph Willibald Gluck”. Così spiega Bertil van Boer, musicologo che ha curato l’edizione moderna dell’opera completa di Joseph Martin Kraus, ed è quindi uno dei maggiori conoscitori della vita e della musica del compositore. Bertil van Boer, che sarà presente al concerto, spiega: “Kraus era un compositore talentuoso, un corrispondente prolifico, e un autore pubblicato: durante la sua giovinezza scrisse un volume di poesie, una tragedia (‘Tolone’) e uno dei pochi trattati di estetica musicale che possono essere collegati al movimento letterario dello ‘Sturm und drang’.” L’anno dopo aver ricevuto l’incarico come compositore di corte a Stoccolma, Kraus fu inviato dal Re Gustavo III di Svezia a compiere un “gran Tour” in Europa che durò quattro anni durante i quasi viaggiò in Germania, Francia, Italia e Inghilterra e venne a contatto con Haydn, Gluck, Salieri, Padre Martini, e altri grandi compositori del tempo. Riguardo alla sua opera compositiva, spiega ancora Bertil van Boer che “sebbene il suo interesse principale fosse nel teatro musicale, come tutti i compositori del Settecento si dedicò a tutti i generi della musica strumentale e vocale. Di particolare interesse sono le sinfonie, dal momento che vi si dedicò per tutto il corso della carriera e in esse adattò la forma classica al suo amore per i contrasti drammatici. Non sappiamo esattamente quante ne compose, probabilmente più delle quattordici che sono giunte fino a noi.”

Il programma scelto da Theresia indaga il rapporto di Kraus con gli altri grandi del suo tempo, ovvero Mozart, Haydn e Gluck, con opere come la Sinfonia in Do minore, commissionata probabilmente da Haydn stesso, e i Balletti per l’Armida di Gluck, scritti per la rappresentazione dell’opera a Stoccolma nel 1787. La Sinfonia in do minore fu probabilmente scritta su commissione stessa di Joseph Haydn durante il soggiorno di Kraus a Estheràza nell’autunno del 1783. Pezzo dai colori cupi e tragici, la Sinfonia in do minore è certamente il brano più famoso di Kraus, e rimase nel repertorio di molte orchestre dalla sua data di composizione fino ai primi decenni dell’Ottocento. Di tutt’altro carattere e circostanza, leggera e vivace, è invece la Sinfonia in mi bemolle maggiore, scritta a Roma nel dicembre del 1783 durante una tappa del Gran Tour che lo avrebbe portato nelle principali capitali musicali europee. La Riksdagsmusik e la Riksdagsmarsch furono scritte su commissione del re Gustavo III di Svezia in occasione dell’apertura della sessione parlamentare del 1789. Musica di grande impatto, la Riksdagsmusik è costruita sul modello dell’ouverture alla francese, mentre la Riksdagsmarsch è il riuscito rifacimento di una marcia dell’Idomeneo di Mozart, probabilmente conosciuta da Kraus durante il suo soggiorno viennese del 1783. Il Kraus operista viene infine presentato attraverso due diverse composizioni. I Balletti per l’Armida di Gluck furono scritti per la rappresentazione di Stoccolma nel 1787, mentre la splendida Chaconne che chiude la gigantesca opera Aeneas i Cartago, terminata nel 1791, è certamente uno dei brani sinfonici più complessi ed al tempo stesso riusciti dell’intero Settecento musicale.

“ Do you like Kraus? ”
THERESIA 2014-2015 TOUR

Joseph Martin KRAUS ( 1756 – 1792 )
Riksdagssymfoni VB 146 (Stockholm, 1789)
Sinfonia in mi bemolle maggiore VB 144 (Rome, 1782)
Riksdagsmarsch VB 154 (Stockholm, 1789)
Musica per i balletti dell’”Armida” di Gluck VB 39 (Stockholm, 1787)
Sinfonia di do minore VB 142 (Paris, 1784)
Chaconne da “Aeneas i Carthago” VB 23 (Stockholm, 1791)