Meet Theresia: Adrien Alix (English version)

By Emilia Campagna - August 31, 2015
translation by: Charlotte Michi The youngest member of the orchestra is also the one who plays the biggest instrument: and we could say that he literally is at the basis of the harmony of Theresia, considering that he plays the double bass. Adrien is 21 years old and started his experience with Theresia in May […]

translation by: Charlotte Michi

The youngest member of the orchestra is also the one who plays the biggest instrument: and we could say that he literally is at the basis of the harmony of Theresia, considering that he plays the double bass. Adrien is 21 years old and started his experience with Theresia in May 2014: “I auditioned in 2014: I had heard about Theresia from Klaudia Matlak, which I had met in Strasbourg and who had just played with the Orchestra in the final of Premio Bonporti. She told me about the competition, about the project for young musicians and about the orchestra: I decided to have a try.”

In these years beside the improvement in his instrument Adrien has decided to deepen also the musicological knowledge: “I am studying musicology at the University in Paris and I have just finished an Erasmus in Bologna. The musicological study gives me the opportunity to make a stylistic reflection on the music I perform, and I hope to manage to go on on both sides, the instrumental and the theoretical.”

How was your year of study in Bologna and what do you expect now? “I loved studying in Bologna, also the town is beautiful and full of students; I explored themes linked to the Renaissance music and now I will complete an essay on Adriano Banchieri. Then I will take up university classes in Paris, but I will also start a master in historical double bass.”

Your choice to study historical bass is univocal? Or do you also play “modern music” or even other genres? Frequently double bass players are devoted to jazz: The historical double bass is my instrument, along with the violone. But sometimes I also play in modern ensembles or orchestras, what changes are the strings and the bow; occasionally I also play in small jazz groups: but I do this for fun. Anyway the concept of earlyinstrument is very broad: beside the vastness of the repertory considered generally “ancient”, ranging from ‘500 to the end of ‘700, it happened to me to perform, with ensamble using original instruments, also Mahler and even Stravinsky.”

Let’s talk about your job in the orchestra: you are a group of musicians all of different countries and schools who meet a week before the concerts to study together: are there some differences in the approach? “Each of us has its features of course, but the group is very united and we manage to fit to each other well also because it’s composed by very good musicians: for me the best are the wind instruments.”

You worked both with Claudio Astronio and Chiara Banchini: what are the differences in their way of working with the orchestra? “Claudio Astronio works more on a macroscopic level and Chiara Banchini more on the details: I think the reason is that Astronio is harpsichordist, and has a strong vision of the whole, of the structure, of the harmony, while Chiara Banchini, as a violinist, has an outstanding sensitiveness for bow strokes, the phrasing, the production of sound. In this sense they are complementary and to work alternately with both is a great occasion to grow. Anyway I think that the orchestra maintains its identity regardless from the conductor.”

What did you like playing with Theresia and what would you like to become part of the repertory? “In this last project I really appreciated playing the Symphony of Boccherini. And I’d like to play Mozart again with the orchestra, after the experience of this summer.”

Are there solo concerts for double bass that you would like to play with the orchestra? “Every musician would like to play as a soloist with the orchestra, and there is repertory for double bass and orchestra, like the concert of Hoffmeister (composer to whom Mozart dedicated a Quartet) and those of Sperger. There is also a big repertory for Viennese bass, a kind of big violone tuned in thirds and in fourth and in Italy the concerts for double bass by Dragonetti and Bottesini.”

How do you see yourself in 10 years? What will you be doing and where will you be living? “Of course I hope I will be still playing both in the orchestra and in chamber groups: if the perspective is that of teaching, I see myself more on the theoretical side rather than as an instrument teacher, maybe because till now I never had the chance to teach double bass. And regarding the place where to live, I don’t know: I love Italy, where I spent one year, but it’s not important where I will be living: I fell European.”

_GKB6229

 

Meet Theresia: Adrien Alix

By Emilia Campagna - August 24, 2015
Il più giovane dell’orchestra è anche quello che suona lo strumento più grande: e potremmo dire che sta letteramente alla base dell’armonia di Theresia, visto che suona il contrabbasso. Adrien Alix, 21 anni, è con Theresia dal maggio 2014: “Ho fatto le audizioni nel 2014: avevo saputo di Theresia da Klaudia Matlak, che avevo incontrato […]

Il più giovane dell’orchestra è anche quello che suona lo strumento più grande: e potremmo dire che sta letteramente alla base dell’armonia di Theresia, visto che suona il contrabbasso. Adrien Alix, 21 anni, è con Theresia dal maggio 2014: “Ho fatto le audizioni nel 2014: avevo saputo di Theresia da Klaudia Matlak, che avevo incontrato a Strasburgo e che aveva appena suonato con l’orchestra nelle Finali del Premio Bonporti. Mi aveva raccontato del concorso, del progetto rivolto ai giovani, dell’orchestra: e ho deciso di tentare.”

In questi anni accanto al perfezionamento nel suo strumento Adrien ha deciso di approfondire anche la dimensione musicologica: “Sono iscritto all’Università di Musicologia a Parigi ed ho appena finito un anno di Erasmus a Bologna. Lo studio della musicologia mi dà la possibilità di una riflessione stilistica sulla musica che faccio, e spero di poter continuare su entrambi i fronti, quello dello strumento e quello dello studio teorico.”

Com’è stato l’anno di studio a Bologna e cosa ti aspetta adesso? “Studiare a Bologna mi è piaciuto molto, anche la città è molto bella e piena di studenti; ho approfondito temi legati alla musica rinascimentale e ora completerò una tesina su Adriano Banchieri. Poi riprenderò le lezioni universitarie a Parigi, ma inizierò anche il biennio di contrabbasso storico.”

La tua scelta di studiare contrabbasso storico è univoca? O ti capita anche di suonare “moderno” o addirittura altri generi? Spesso i contrabbassisti si dedicano al jazz: “Il contrabbasso storico è il mio strumento, assieme al violone. Però mi capita anche di suonare in ensemble o orchestre moderne, cambiando le corde e l’arco; e occasionalmente suono in piccoli gruppi jazz: ma questo lo faccio per gioco, per divertirmi. Comunque il concetto di strumento antico è molto vasto: a parte la vastità del repertorio considerato generalmente “antico”, che va dal ‘500 alla fine del ‘700, a me è capitato di eseguire, con ensemble che usavano strumenti originali, anche Mahler e addirittura Stravinsky.”

Paliamo del lavoro in orchestra: siete un gruppo di musicisti di diversa provenienza che si trovano a studiare assieme per una settimana prima dei concerti: ci sono delle differenze di approccio? “Ognuno ha le sue caratteristiche naturalmente, ma il gruppo è molto unito e ci si “incastra” bene anche perchè composto di musicisti molto bravi: per me i migliori sono i fiati.”

Hai lavorato sia con Claudio Astronio che con Chiara Banchini: quali sono le differenze nel modo di lavorare con l’orchestra? “Claudio Astronio lavora a livello più macroscopico e Chiara Banchini più sui dettagli: credo che il motivo sia perchè Astronio è cembalista, ed ha una visione forte dell’insieme, della struttura, dell’armonia, mentre Chiara Banchini, da violinista, ha una spiccata sensibilità per le arcate, il fraseggio, la produzione del suono. In questo senso sono complementari e lavorare alternativamente con entrambi è una bella occasione per crescere. Comunque credo che in parte l’orchestra mantenga la propria identità indipendentemente dal direttore.”

Cosa ti è piaciuto suonare con Theresia e cosa ti piacerebbe entrasse in repertorio? “In quest’ultima produzione ho apprezzato molto suonare la Sinfonia di Boccherini. E mi piacerebbe che l’orchestra suonasse ancora Mozart, dopo l’esperienza dell’estate scorsa.”

Ci sono concerti solistici per contrabbasso che ti piacerebbe suonare con l’orchestra? “Ogni strumentista vorrebbe suonare da solista con l’orchestra, e repertorio per contrabbasso e orchestra ce n’è, come il concerto di Hoffmeister (compositore a cui Mozart dedicò un Quartetto) e quelli di Sperger. Poi c’è un vasto repertorio per contrabbasso viennese, una sorta di grande violone accordato per terze e per quarte e in Italia i concerti per contrabbasso di Dragonetti e Bottesini.”

Dove ti vedi tra 10 anni? Cosa farai e dove vivrai? “Naturalmente spero di continuare a suonare, sia in orchestra che in gruppi da camera: se la prospettiva sarà quella dell’insegnamento, mi vedo più sul lato teorico che come docente di strumento, forse perchè finora non mi è mai capitato di insegnare contrabbasso. E sul posto in cui vivere, non saprei: mi piace l’Italia, dove ho passato un anno, ma è indifferente: io mi sento Europeo.”

_GKB6229